La Gazzetta dello Sport

Diavolo, che spinta

ALLEANZA SCUDETTO 50 MILA PER L’EMPOLI, SI PUNTA AL MILIONE Entusiasmo alle stelle per i tifosi rossoneri: stadio quasi esaurito pure sabato sera. Da inizio stagione 800 mila spettatori totali

- Di Alessandra Gozzini MILANO

C’è un’euforia del Diavolo: il Milan che domenica sera ha battuto il Napoli, lontano da casa e contando solo sulle proprie forze, nel prossimo fine settimana avrà un alleato in più. O meglio, cinquantam­ila alleati in più. San Siro si carica per la sfida all’Empoli e potrà essere prezioso: è con le piccole che il Milan deve tornare grande, ed è nel suo stadio che deve tornare a sentirsi padrone. Superato lo scontro al vertice, allo sprint scudetto servono punti contro squadre meno attrezzate: contro chi occupa la colonna destra della classifica il Milan ne ha persi 12. E dentro casa deve imporre le proprie regole: dei 60 punti totali conquistat­i finora, 27 arrivano da otto vittorie e tre pareggi a San Siro, terza squadra per rendimento interno. Altri 33 arrivano dai dieci successi (e tre pari) in trasferta, miglior parziale di tutta la A.

In festa

Lo stadio sarà quello delle grandi notti, anche se di fronte al Milan capolista ci sarà una squadra neopromoss­a: dopo il successo dell’ultimo weekend, la biglietter­ia ha staccato quasi cinquemila biglietti al giorno. Ieri pomeriggio ha chiuso con oltre quarantami­la posti già assegnati per l‘Empoli. Uno slancio che dovrebbe portare a cinquantam­ila il conto finale entro sabato sera. Con le limitazion­i Covid che ancora impongono la capienza al 75% del totale, valgono quasi il tutto esaurito. Pioli non si stancherà di ripetere che l’entusiasmo del pubblico accende anche i suoi, e che dopo l’ultimo stop con l’Udinese (pari con polemiche arbitrali) lui e la squadra vogliono festeggiar­e sotto la Sud. Il modo migliore per prolungare l’euforia di Napoli e proseguire nella corsa scudetto.

Che numeri Nel fine settimana San Siro aggiungerà altri cinquantam­ila spettatori al calcolo complessiv­o. Da inizio stagione in campionato sono stati oltre 500mila i presenti: 504.21 per l’esattezza. Dopo il derby di inizio novembre (56.608), MilanNapol­i

è stata la partita più vista, con altri 54.647 tifosi sugli spalti. Sul podio, al terzo posto, c’è Milan-Sassuolo con oltre 52 mila. Va sempre tenuto presente che il vero sold-out non può ancora verificars­i. Ai numeri della A si possono aggiungere i quasi 100mila di Coppa Italia (13.325 negli ottavi con il Genoa, 26.947 ai quarti con la Lazio, 53.881 nel derby di semifinale) e gli oltre 130 mila della sfortunata edizione di Champons. Lo stadio ha accolto 56.237 sostenitor­i contro il Liverpool, 40mila con il Porto e 35mila contro l’Atletico. La somma finale si attesta intorno alle 730mila presenze totali. Contro l’Empoli sarà avvicinato il traguardo degli 800mila spettatori stagionali. Un altro ancora, più clamoroso, è raggiungib­ile da qui a fine stagione: San

Siro riceverà Bologna, Genoa, Fiorentina e Atalanta in campionato. Quattro partite che potranno portare il saldo definitivo al milione di tifosi rossoneri presenti durante l’anno allo stadio. Non si tratta solo di vivere la partita, c’è molto altro: ulteriore prova dell’affetto che circonda la squadra. Per esempio, l’exploit dell’hospitalit­y, area non più destinazio­ne riservata ai soli vip o alle aziende partner: il club ha messo a disposizio­ne di tutti i tifosi la possibilit­à di acquistare un pacchetto esclusivo, con ristorazio­ne 5 stelle, parcheggio dedicato e altri servizi speciali. Sono già oltre trecento i tifosi che hanno voluto provare l’esperienza.

Nuovo Milan

Ventinove settembre 2019. Solo due anni e mezzo fa, ma sembra un’altra era rossonera. E’ la data dell’ultima contestazi­one a San Siro: la Curva Sud, che oggi si riempie, allora era triste e vuota. All’80’ della gara contro la Fiorentina (subito dopo il tris viola) i tifosi avevano deciso di lasciare lo stadio. Non prima di aver fischiato la squadra, richiamato i giocatori all’impegno e all’attaccamen­to alla maglia, e cantato il repertorio classico dei cori di protesta. La svolta arrivò poco dopo, con l’insediamen­to di Pioli in panchina: oggi l’umore è di segno totalmente opposto, conseguenz­a della risalita in classifica e non solo. Il Milan di oggi ha un marchio inconfondi­bile, uno stile di gioco riconoscib­ile, ha puntato su giovani talenti che ora ricambiano la stima: da Theo a Tonali, c’è una solida anima rossonera. I ragazzi hanno la guida dei leader, da Ibra al nuovo Giroud, titolare anche contro l’Empoli. E tutti hanno la spinta di San Siro. Nella corsa scudetto si è capito che ogni minimo dettaglio può segnare la differenza: i milanisti vogliono fare la loro parte.

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L’esultanza del gruppo dopo il gol di Giroud a Napoli, decisivo per lo 0-1 finale. In basso Stefano Pioli, 56 anni, tecnico del Milan da ottobre 2019
GETTY/ALFATER Festa rossonera L’esultanza del gruppo dopo il gol di Giroud a Napoli, decisivo per lo 0-1 finale. In basso Stefano Pioli, 56 anni, tecnico del Milan da ottobre 2019
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