DIAZ Serve un finale da 10 Pioli torna al 4-2-3-1 e rilancia Brahim
Dopo la panchina con il Napoli, lo spagnolo può tornare in campo sabato: cerca la svolta decisiva
Dieci partite per un finale da dieci. Perché va bene la sostanza di Kessie, Tonali e Bennacer, ma per un Milan in grado di rastrellare vittorie scudetto anche contro le “piccole”, con cui sono evaporati finora 12 punti, serve anche la fantasia del piccolo col dieci sulle spalle. Eccola, la nuova missione di Pioli: rimettere Brahim Diaz al centro del Milan. Non sempre, non a tutti i costi, ma provarci senz’altro. Perché il Diavolo che si è ripreso il primo posto a Napoli ha convinto per solidità e compattezza, ma c’è stato un tempo in cui le magie di Diaz fruttavano gol e punti altrettanto preziosi. Brahim era e resta una risorsa dei rossoneri e Pioli sta pensando di rilanciarlo già a partire da sabato contro l’Empoli. La mossa permetterebbe anche di far rifiatare uno dei tre centrocampisti (Tonali è il primo indiziato).
Scavalcato
Proprio contro i toscani, nella partita di andata a fine anno, lo spagnolo era finito in panchina per lasciare il posto al più insospettabile dei sostituti, Kessie. Il Milan con i tre mediani tutti insieme nel 4-1-4-1 visto al Maradona non era ancora nato, ma Pioli aveva comunque preferito la fisicità di Franck alla leggerezza di Diaz (afflosciatosi sul più bello, dopo essersi ammalato di Covid): Kessie trequartista fece subito boom, marchiando con una doppietta il 4-2 del Castellani, e si meritò una riconferma nel derby di febbraio. Contro l’Inter, però, il Presidente ha fatto flop: a riaccendere il Milan è stato Brahim, pescato dalla panchina. Quella mezz’ora giocata ad altissimo livello contro i nerazzurri ha ricordato a tutti quanto l’imprevedibilità dell’ex
Real possa rinvigorire il Diavolo nei momenti più difficili. Il punto è che Diaz non è riuscito a trovare continuità nelle altre partite: gli inizi promettenti si sono dissolti quasi sempre in prestazioni piatte, lontane dalle serate scoppiettanti di inizio stagione. Quando Brahim segnava (ultimo gol a settembre, con lo Spezia) e faceva segnare (ultimo assist a dicembre, con il Genoa).
Opzioni
Arrivati a questo punto del cammino, Pioli ha due opzioni: proseguire con la formula muscoligeometria senza un trequartista puro, oppure riproporre il classico 4-2-3-1 di cui lo spagnolo, se in forma, è uno dei migliori interpreti in rosa. La prima strada assicurerebbe più consistenza in mezzo e probabilmente meno pericoli dietro, ma rischierebbe di confinare Diaz ai margini; la seconda potrebbe suonare come una scommessa – visto il momento poco brillante di Brahim – ma permetterebbe di tenere il dieci “dentro” al progetto.
I suoi finali Diaz ha dato il meglio di sé quando si è sentito coinvolto: nel finale della passata stagione Pioli lo ha promosso titolare dopo tante partite vissute come alternativa di Calhanoglu e lui ha risposto con prestazioni decisive, come a Torino contro Juve e granata, o come a Bergamo, nel “dentro o fuori” per la Champions dell’ultima giornata. Tra due giorni non sarà una partita senza margini di recupero come quella, ma la sfida all’Empoli sarà il primo di dieci appuntamenti da non mancare. Perciò Brahim conta le ore: guai a non presentarsi puntuale e in forma scudetto proprio adesso.
Fiducia Un anno fa Pioli lo ha promosso titolare e lui ha risposto con prestazioni da big