Mal di campionato? L’Atalanta prova a guarire in Europa
Duro test con i tedeschi di Leverkusen Gasperini: «Ci aspetta una nuova fase»
Chi crede nei ricorsi non sarà indifferente alla data: 10 marzo. Due anni fa, all’ora di stasera, l’Atalanta si apprestava a vivere una delle notti più esaltanti della sua storia europea, quella di Valencia e della maglia “#Bergamo è per te, mòla mìa#”. Difficilmente questa notte contro il Bayer Leverkusen sarà impregnata della stessa epica, ma la squadra di Gasperini ha altri motivi, molto più prosaici, per non mollare in questo momento. La strada in campionato, e dunque quella verso la prossima Champions League, al ritmo di dieci punti nelle ultime dieci partite si è inevitabilmente accidentata; quella in Europa League è aperta a qualunque soluzione e già dopo i 90’ di stasera il quadro potrebbe essere un po’ più delineato. Già chiaro oggi è che, tanto più in questo momento storico, l’Europa per la Dea può essere una buona medicina. E ogni riferimento al Bayer (soprannome della squadra “le Aspirine”, per ovvi motivi) non è affatto casuale. Non è tempo di calcoli su cosa privilegiare fra coppa e campionato, anche perché la grande emergenza infortuni è finita e non c’è nessuna garanzia, concentrandosi in teoria solo sulla Serie A, di arrivare al quarto posto valido per la Champions. E una strada per garantirselo sarebbe appunto anche l’Europa League: prematuro oggi considerarla un obiettivo, lo sarà forse un po’ meno eliminando il Bayer.
Bayer veloce e solido
Tolto il 4-0 alla Samp, negli ultimi due mesi l’Atalanta ha vinto solo le due partite “non italiane”, contro l’Olympiacos. Buona motivazione psicologica, a patto di tenere ben presente la differenza di spessore fra la rivale tedesca e quella greca. Sarà molto più dura, stasera e fra una settimana. Anzi, Gian Piero Gasperini ieri ha tenuto a sottolineare che sarà una gara più complicata anche di quella di sabato contro la Roma: «Affrontare squadre tedesche, inglesi o spagnole ti propone difficoltà diverse dal campionato italiano. Il Bayer è squadra molto veloce ma anche solida, si è visto contro il Bayern, e il suo valore è spiegato bene dalla classifica della Bundesliga». E anche dal calcio “aperto” che ama giocare, il che dovrebbe evitare all’Atalanta almeno le fatiche che è solita incontrare quando affronta avversarie molto chiuse». Forse rende un po’ di più in casa, «ma non la giudico da questo».
Tutto aperto Per i nerazzurri non è tempo di calcoli su cosa privilegiare fra coppa e campionato
Una nuova fase Come l’Atalanta, pensa il Gasp, non deve essere valutata in base al suo rendimento al Gewiss, dove comunque pare aver trovato un passo più adeguato: vittoria con la Juve sfumata in extremis, vittorie contro Olympiakos e Samp. E neppure in base alla sconfitta di Roma: «Spesso si giudica più il risultato della prestazione: in Italia c’è molto equilibrio, basta poco per spostarlo». Quello dell’Atalanta, dice, è stato spostato da diversi fattori: «Calendario, Covid, alcuni infortuni, qualche scadimento di gioco e anche episodi contrari. Ma si può sempre rimediare e ci aspetta una nuova fase: siamo pronti per giocarci questo finale di stagione». Pure senza Zapata, anche perché le alternative che tengono in dubbio l’assetto offensivo ora non gli mancano: «E’ fuori un giocatore, non dieci». E senza un rinforzo da Russia o Ucraina: «Il mercato va fatto a giugno o gennaio, a meno che non ci siano occasioni particolari. E non credo sia questo il caso».