La Gazzetta dello Sport

UNA RIMONTA REAL KYLIAN INCANTA MA GIGIO SBAGLIA E KARIM NE FA TRE

Un errore di Donnarumma dà l’avvio all’impresa spagnola: Ancelotti ai quarti

- Di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

In attesa di Mbappé, il Real Madrid gode con Benzema. Kylian al Madrid ha segnato a Parigi, decidendo la sfida, e di nuovo ieri sera, aprendo la partita. E ha torturato la difesa blanca. Però Karim ieri di gol ne ha fatti addirittur­a tre e quello è stato il risultato: 3-1 per il Real risalendo una corrente che a un certo punto sembrava poter travolgere Ancelotti e i suoi. Il Psg ha chiuso in vantaggio il primo tempo ed è andato a casa nella ripresa, segnata dalla rimonta del Madrid.

Fede incrollabi­le

Una “remontada” alla quale qui credevano in tanti, appoggiand­osi su quella fede incrollabi­le che è una delle torri del Bernabeu. Questo Madrid antico che non fa mercato da 3 anni, pieno di veterani, che gioca sempre con gli stessi, che era senza l’insostitui­bile Casemiro e l’utile Mendy, ha dato una lezione ai nuovi ricchi. Non bastano i soldi, non bastano le figurine. Per vincere la Champions c’è bisogno di altre cose. Voglia, spirito, mentalità. Qualità che Carlo Ancelotti padroneggi­a da anni e che a Pochettino sembrano sempre sfuggire. E infatti il Madrid prosegue la sua corsa verso la quattordic­esima Champions e il faraonico progetto di Al Khelaifi esce negli ottavi e rimanda ancora la ricerca del primo successo. L’emiro del Qatar ha preso Messi, e guardare l’argentino dei 7 Palloni d’oro vestire i panni del giocatore normale dopo che ha brillato per 15 anni fa una certa tristezza. Leo ieri ha infilato la nona partita senza gol né assist contro il Madrid. Una carestia iniziata quando CR7 è andato via dalla Spagna, ponendo fine alla loro grande rivalità.

Vicini e lontani Ma torniamo a Benzema e Mbappé. I due hanno in comune un pezzo d’Algeria, la banlieue, la nascita a dicembre e il passaporto francese. Karim ha 34 anni, Kylian 23. Il futuro sarà suo, magari al Bernabeu ma il presente è tutto di Benzema.

Che al Bernabeu è di casa dal 2009. E quello stadio ieri Karim l’ha illuminato, sollevato, trascinato a una rimonta mostruosa. I 3 gol sono serviti per arrivare a 30 stagionali, per tirar giù Di Stefano dal podio dei marcatori del Real all-time: 309 a 308, dietro a Raul e a Ronaldo. Martedì Kylian ha guardato ammirato il Bernabeu. Ieri è stato accolto da grandi applausi quando lo speaker ha pronunciat­o il suo nome prima della partita. Poi ha subito impegnato Courtois, ha segnato un gol annullato per fuorigioco di Nuno Mendes e al 39’ ha portato in vantaggio i suoi: contropied­e da 7 secondi e 3 tocchi, lancio di Neymar e fucilata che ha piegato le mani a Courtois. Benzema aveva costretto Donnarumma a un volo magico con un tiro a giro: prendeva le misure.

Il triplete Gigio è stato preferito all’ex madridista Navas e al 61’ ha riaperto la partita: lento nel rinvio, disturbato da Benzema, ha servito Vinicius che ha ridato palla al francese perché la mettesse nella porta vuota. Tre minuti prima Ancelotti aveva tolto Kroos e Asensio per il 19enne Camavinga e il 21enne Rodrygo: ottime scelte. Il Psg è sparito, il Madrid è cresciuto appoggiand­osi sulla fede di cui sopra. E in due minuti si è preso la sfida: Modric, sempre colossale, ruba palla a Neymar e lancia Vinicius in contropied­e. Il brasiliano perde tempo ma non

Delusione

La squadra di Pochettino è stata incapace di reagire E Messi ormai è un giocatore “normale”

La chiave

Carletto ha saputo cambiare la partita inserendo due giovani: Camavinga e Rodrygo

la palla, la restituisc­e al mago Luka e questi la imbuca per Benzema. Risultato ribaltato. E tempo 2 minuti Benzema evita anche i supplement­ari con la collaboraz­ione degli avversari: Verratti perde palla a metà campo, Marquinhos pressato da Vinicius serve Karim per il colpo decisivo.

Triplete incredibil­e Psg stordito, incapace di reagire, fermo lì a chiedersi davanti allo specchio Luigi XVI chi è il più bello del reame, e intanto la carrozza della Champions diventava zucca. E così è finita coi tifosi del Real che mezz’ora dopo la fine erano ancora lì a cantare per Mbappé. Perché qui sono tutti sicuri che Florentino Perez lo prenderà. Che lo strapperà all’odiato Al Khelaifi col quale ieri è stato di nuovo a pranzo. A Parigi Florentino era arrivato con mezz’ora di ritardo e l’incontro era durato 50’, fredda pausa pranzo. Ieri Florentino è arrivato in anticipo da Zalacain, e ha offerto alla comitiva guidata dal suo acerrimo rivale qatariota due vini da 10 euro. La battuta: sta risparmian­do per girare tutto a Mbappé. La realtà: non li tiene davvero in gran conto, forte delle sue 13 Champions. Alla fine negli spogliatoi Al Khelaifi e Leonardo hanno protestato a lungo ed è intervenut­a la polizia.

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AFP Fuori Kylian Mbappé e Leo Messi dopo lo 0-1 ma eliminati alla fine
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EPA Cannoniere implacabil­e Karim Benzema, 34 anni, esulta dopo il gol dell’1-1

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