Effetto sobbalzi La Fia boccia la soluzione chiesta dai team
L’effetto suolo ha portato con sé un effetto indesiderato: il porpoising, ovvero quel fenomeno che genera ampi sobbalzi tra avantreno e retrotreno delle vetture in rettilineo. Ciò avviene quando l’ala anteriore si avvicina al suolo, aumentando la deportanza e schiacciando così il flusso d’aria che passa sotto, quando l’ala mobile (il drs) è aperta. La velore cità del flusso d’aria diretto verso il bordo d’attacco del fondo aumenta e questo genera differenze di pressione che cambiano rapidamente producendo un effetto rimbalzo che aumenta fino a quando la vettura raggiunge il punto di frenata e diminuisce la velocità.
Turbolenze Il rimbalzo, prodotto inizialmente dal sollevamento dell’avantreno per lo stallo dell’ala anteriore e dalla sua ricaduta si trasmette al retrotreno progressivamente, facendo man mano perdere carico alla sezione centrale del fondo e per ultimo al retrotreno. Tutti i team, ad eccezione della McLaren nella prima sessione ne hanno sofferto in varia misura, creando anche un problema di sicurezza visto che si innesca quando la velocità sfiora i 300 all’ora. «Sembra di incontrare delle turbolenze all’interno di un aereo. La vettura va su e giù in rettilineo», ha spiegato Charles Leclerc. «Non posso certo diche sia piacevole. È alquanto fastidioso, ma va bene...».
Bocciatura In queste due settimane i team sono corsi ai ripari e i piloti confidano che già in Bahrain il fenomeno sia stato ridotto, adottando una corretta gestione dell’altezza da terra non potendo fare affidamento su un terzo elemento idraulico vietato dal regolamento (è consentito solo quello meccanico). I grandi team avevano anche chiesto alla Fia la possibilità di
Il fenomeno causato dall’effetto suolo. Leclerc: «Pare di stare in aereo con le turbolenze»
adottare un terzo ammortizzatore inerziale ma la proposta è stata bocciata per cui l’unica reale soluzione è ridurre il più possibile le oscillazioni longitudinali della vettura, riducendo così la sensibilità al beccheggio.
Sospensioni attive George Russell, scherzando ma non troppo, ha invocato il ritorno alle sospensioni attive bandite dal 1994. «Se ci fossero le sospensioni attive, si potrebbe risolvere il problema con uno schiocco delle dita. Inoltre le vetture sarebbero anche molto più veloci. Sono sicuro che tutte le squadre sarebbero in grado di farlo, quindi potrebbe essere uno spunto per il futuro. Ma ho la convinzione che le squadre troveranno delle idee intelligenti per risolvere questo problema in tempo per il campionato».
Spirito Le sospensioni attive, abolite perché considerate un aiuto al pilota (modificavano senza il suo intervento le caratteristiche dinamiche e aerodinamiche della vettura) però sarebbero contrarie allo spirito del regolamento che ha eliminato gli elementi idraulici delle sospensioni per ridurre le possibilità di variare l’altezza da terra per privilegiare l’efficienza dell’aerodinamica. Inoltre le sospensioni attive farebbero a pugni con il tetto alle spese.