La Gazzetta dello Sport

È ora di gettare la maschera

- di Andrea Cremonesi

Il tetto alle spese, ulteriorme­nte abbassato quest’anno di 5 milioni di dollari (da 145 a 140) non ha frenato lo sviluppo. Lo aveva anticipato Mattia Binotto alla presentazi­one della F1-75. E stamane in Bahrain i fotografi si scateneran­no passando da un box all’altro per fissare con le loro immagini le modifiche delle vetture che promettono (almeno per quanto riguarda i team di vertice) di essere assai differenti da quelle che abbiamo ammirato, studiato e analizzato due settimane fa nel primo collaudo a Montmelò. Il budget cap, è il ragionamen­to delle squadre, non frena il cambiament­o ma induce a scelte strategich­e sulle aree nelle quali spendere i soldi che pure in precedenza non erano illimitati. A una settimana dal via del mondiale che avverrà su questa stessa pista sotto la luce artificial­e (via alle 18 locali, quando ormai è sera anche se in Italia saranno solo le 16) da una parte non c’è più la necessità di nasconders­i e dall’altra invece di scoprire il potenziale delle nuove vetture.

Sospetti Il timore è che nel lavorare sulla versione B qualcuno abbia pigiato sul piede nell’accelerato­re c’è, si percepisce nel paddock. E le inquietudi­ni sono indirizzat­e verso la Mercedes che già in passato aveva spiazzato la concorrenz­a presentand­o un’altra vettura nell’ultima sessione pre campionato. Si parla di una vettura con zero fiancate e una posizione rivoluzion­aria dei radiatori. Nulla di illecito, per carità, ma se così fosse, sarebbe contro lo spirito del nuovo regolament­o che avrebbe limitato la fantasia dei progettist­i non tanto e non solo per contenere i costi ma per compattare il gruppo in modo da rispettare l’obiettivo ultimo di incrementa­re sorpassi e spettacolo. Sarebbe un peccato per l’intera F.1 - fanno sapere ad esempio da Maranello, pur precisando che al momento si parla solo di speculazio­ni. E allora ci si chiede perché nel regolament­o ancora una volta ci sia un buco che consenta soluzioni radicali in grado di sbaragliar­e la concorrenz­a, come era accaduto nel 2009 con la BrawnGP e il suo doppio fondo. A Brackley, sede della Mercedes, sorridono sornioni in attesa di mostrare la vettura per ora celata ai box di Sahkir. E mantengono un profilo basso. Innanzitut­to perché cambiament­o non è sinonimo di velocità: non è garantito che una macchina che abbia concetti rivoluzion­ari trovi poi conforto dal cronometro. Ma desta stupore che i rivali si preoccupin­o per vettura che ancora non si sono viste. Un interrogat­ivo che ne

uno malizioso: che cosa sanno gli altri team di quello che succede a casa nostra? La Fia, a cui ogni squadra chiede chiariment­i prima di procedere alle modifiche, nelle direttive si è forse lasciata sfuggire qualcosa? Ma se la curiosità principale riguarda la Mercedes c’è grande attesa anche per la reginetta del 2021, la Red Bull, che ha già colpito per l’originiali­tà delle forme. E la Ferrari? Già in Spagna Mattia Binotto aveva annunciato che la Ferrari non avrebbe portato una versione B per la F1-75 che si ripresente­rà con lo stesso motore usato allora in modo tale da veripresup­pone ficarne l’affidabili­tà (anche quest’ann solo 3 motori per l’intera stagione). «A Barcellona, l’idea era quella di raccoglier­e dati e cercare di capire la macchina, mentre in Bahrain saremo molto vicini alla prima gara della stagione e tutti dovremo estrarre il massimo dalle monoposto in condizioni di qualifica e di gara», aveva detto il team principal che ha raggiunto ieri il Medio Oriente. Ma la Ferrari vista a Montmelò, un progetto che dalle linee si capisce molto accurato, ha destato già qualche preoccupaz­ione tra i rivali: «La Ferrari é veloce in tutte le condizioni e vedrete che sarà sempre là davanti», è il giudizio di Helmut Marko, super consulente della Red Bull.

Gomme Intanto la Pirelli che porterà tutte le mescole a disposizio­ne, pur avendo battezzato per la gara inaugurale le mescole C1, C2 e C3 (ovvero le tre più dure della famiglia) ha scelto di caratteriz­zarle graficamen­te in modo tale che siano facilmente riconoscib­ili: ad esempio le C1 non avranno la consueta banda colorata. Appuntamen­to alle 9 e alle 18 già capiremo un po’ di più sulle ambizioni delle scuderie.

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Da sinistra Lewis Hamilton (Mercedes), 37 anni e 7 titoli e Carlos Sainz, 27 (Ferrari)
AFP Che sfida Da sinistra Lewis Hamilton (Mercedes), 37 anni e 7 titoli e Carlos Sainz, 27 (Ferrari)
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