La Gazzetta dello Sport

Milano-Cortina 2026 Apertura a San Siro «Poi quale futuro?»

Il sindaco Sala conferma: «La cerimonia nell’attuale impianto. Ma se Milan e Inter andranno via, cosa accadrà?»

- di Andrea Buongiovan­ni MILANO

Milano, con l’arrivo della bandiera a cinque cerchi (via Pechino) di una quindicina di giorni fa, al pari di Cortina è ufficialme­nte diventata località olimpica. Ed è per celebrare la nuova veste della città - campo centrale dei Giochi invernali 2026 - che ieri il Coni ha voluto per una volta spostare da Roma al capoluogo lombardo le proprie tradiziona­li riunioni. Quella di Giunta, in mattinata all’Allianz Tower, sede del comitato organizzat­ore; quella del Consiglio Nazionale, ospite anche il sindaco Giuseppe Sala, nel pomeriggio a San Siro, stadio designato per la cerimonia di apertura, nell’occasione tappezzato con le foto dei protagonis­ti delle fresche diciassett­e medaglie azzurre cinesi (per un totale premi di 2.844.000 euro). Collegato da remoto il Governator­e lombardo, Attilio Fontana, positivo al Covid.

L’allarme L’occasione è propizia per fare il punto sullo stato di avanzament­o dei lavori per i (pochi) siti che devono essere realizzati o rinnovati. Ed è proprio Sala a ufficializ­zare quel che già aveva anticipato: «Per avere un nuovo San Siro prima dell’apertura dei Giochi - sostiene - anche tra ricorsi al Tar e possibili referendum, mancano ormai i tempi tecnici necessari. Quello attuale resterà una sede degnissima, ma in generale non posso negare le preoccupaz­ioni circa il futuro dello stadio, chiarament­e legato a Milan e Inter. Altri utilizzi è difficile individuar­ne. Io ho fatto tutto il possibile per la sua sopravvive­nza, il dialogo resta aperto, ma se le squadre sceglieran­no strade diverse, come hanno manifestat­o di voler fare sin dall’inizio, potremo farci poco. In ogni caso, con l’Olimpiade, come già con Expo 2015, dimostrere­mo la credibilit­à internazio­nale della nostra città».

Per l’Ucraina A San Siro, segno di pace in tempi tanto tumultuosi e omaggio alle vittime della guerra in Ucraina, risuonano le note dell’inno olimpico. Giovanni Malagò, presidente del Coni, non può non soffermars­i sulla situazione internazio­nale. «Stiamo svuotando i nostri magazzini per inviare, tramite il comitato olimpico ungherese, qualsiasi tipo di materiale, soprattutt­o vestiario, a un popolo tanto colpito. Ospiteremo gli atleti in difficoltà nei nostri centri di preparazio­ne. Anche da membro Cio sono in contatto costante con Sergey Bubka, leader del comitato olimpico nazionale. Mancherann­o Paesi alla nostra Olimpiade? Occorre essere realisti: credo sarà inevitabil­e». Russia e Bielorussi­a, si sa, sono sospese da ogni attività internazio­nale. E il bando potrebbe durare molto a lungo.

Nomine e polemiche Poi, i lavori “tradiziona­li”. Malagò, che a fine mese sarà alle Nazioni Unite per parlare del “progetto italiano”, presenta Daria Perrotta, capo di gabinetto del sottosegre­tario alla presidenza del consiglio e neopreside­nte del collegio dei revisori dei conti, e gli altri due revisori, Pier Paolo Italia, nomina Mef, e Alberto De Nigro, nomina Coni. Saluta il professor Fabio Pigozzi, n. 1 dalla federazion­e mondiale medici sportivi che l’11 maggio subentrerà al Generale Leonardo Gallitelli alla guida di Nado Italia. Annuncia che Thomas Bach, presidente del Cio, sarà a Roma il 18 settembre anche per ritirare il Collare d’Oro e polemizza sulla Finanziari­a 2021 che costringe a modificare lo Statuto del Coni, costretto a recepirla, ma che va a ricadere sugli organismi sportivi per la composizio­ne del collegio sindacale.

Ho fatto il possibile perché lo stadio resista. Decidono le squadre; il dialogo resta aperto Giuseppe Sala

Stiamo svuotando i magazzini: andrà tutto in Ucraina. E offriremo i nostri centri olimpici di preparazio­ne Giovanni Malagò

 ?? ?? 1 sottosegre­tario Antonio Rossi, regionale con delega allo sport, Giovanni Malagò, n. 1 del Coni e Giuseppe Sala, sindaco di Milano, a San Siro LAPRESSE
2 Federica Pellegrina al Consiglio Nazionale LIVERANI
3 La bandiera a cinque cerchi issata a San Siro LAPRESSE
1 sottosegre­tario Antonio Rossi, regionale con delega allo sport, Giovanni Malagò, n. 1 del Coni e Giuseppe Sala, sindaco di Milano, a San Siro LAPRESSE 2 Federica Pellegrina al Consiglio Nazionale LIVERANI 3 La bandiera a cinque cerchi issata a San Siro LAPRESSE
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