Urlo McGrath Lo slalom saluta Moelgg e vede il futuro
Un protagonista che saluta, un fenomeno che irrompe. Nel giorno dell’ultima gara di Manfred Moelgg lo sci celebra il trionfo di Atle McGrath, 22 anni, norvegese: si prende lo slalom di Flachau con una seconda manche impressionante, che annichilisce il campione olimpico Noel alla fine secondo a 29/100 e soprattutto prostra Johannes Strolz, che in quel momento era rimasto solo su al cancelletto con un vantaggio che sembrava rassicurante - 97/100 - ma che alla fine non gli basterà, visto che sarà quarto alle spalle anche dello svizzero Yule. McGrath è un altro esponente di quella scuola norvegese che sta prendendosi la scena e che non farà rimpiangere Henrik Kristoffersen, che ieri si è complicato la vita con un grave errore alla fine della prima manche (29°) ma che alla fine arriverà alle finali di Meribel con 48 punti di vantaggio nella classifica di specialità. Figlio di Felix, statunitense che gareggiava ai tempi di Tomba - un podio in carriera — è grande amico di Lucas Braathen, col quale condivide il vezzo dello scaldacollo bianco da indossare in gara. La squadra si completa con Foss-Solevaag oro a Cortina e bronzo a Pechino - ma anche con Timon Haugan.
Ciao Manni, ciao Italia
Se la Norvegia tuona, l’Italia scompare. Nessun azzurro a punti - cosa che non avveniva dalla gara di Levi del 2008 — con Vinatzer che sbaglia troppo nella prima manche e Razzoli che si fa tradire da un dosso nella seconda.
Un risultato significativo nel giorno in cui si è comunque festeggiato l’addio alle gare di un campione vero, Manfred Moelgg. Il 39enne di San Vigilio di Marebbe ha detto basta alla 329a gara in carriera, dopo venti stagioni in Coppa del Mondo, con tre vittorie nel circuito, una Coppa del Mondo di specialità (2008), tre medaglie mondiali (argento in slalom ad Are 2007, bronzo a Garmisch 2011, bronzo in gigante a Schladming 2013) e lezioni di tecnica, di
stile e di professionalità che non saranno dimenticate. Sceso con il pettorale 32, poco prima di tagliare il traguardo si è tolto uno sci e ha varcato la linea sull’altro, mentre tutti i colleghi gli correvano incontro con lo spumante e le magliette con il suo volto e la scritta “Danke Manni” per festeggiarlo.
Nessun azzurro a punti nel giorno dell’ultima gara di Manfred: non succedeva dal 2008