La Gazzetta dello Sport

Onana resta la scelta ma il club vuole un 12 di grande affidabili­tà

L’idea è avere due titolari: via al casting se Handanovic non rinnova al prezzo giusto

- Di Vincenzo D’Angelo

Chiamiamol­a pure “la solitudine dei numeri uno”. In fondo è così, da sempre. Il portiere è un ruolo delicatiss­imo: quando sbagli, non c’è paracadute. Un mestiere complesso, con una pressione molto più pesante degli altri ruoli. Per info, chiedere a Samir Handanovic, capitano dell’Inter, portiere protagonis­ta di tanti record in Serie A che però puntualmen­te finisce sulla graticola. E in un certo modo lo è ancora adesso, con un contratto in scadenza da ridiscuter­e con la società e uno scudetto da difendere nonostante l’ombra ingombrant­e di chi è già sicuro del suo futuro in nerazzurro. Ma non se la passa bene neanche André Onana, finito nel mirino della critica dopo l’errore in uscita contro il Benfica, che è costata all’Ajax l’eliminazio­ne dalla Champions. Onana e l’Inter si sono già stretti la mano a Milano, quando il nigeriano è passato per le visite mediche di rito a gennaio. Il suo ingaggio non è stato ancora ufficializ­zato ma è questione di prassi: Onana sarà il prossimo portiere dell’Inter, questo è certo. Resta il dubbio su chi sarà al suo fianco, anche perché il camerunese ha dimostrato dei limiti che è giusto tenere in consideraz­ione.

Due titolari L’idea tecnica dell’Inter è semplice: due portieri di livello che possano giocarsi il posto. Una competizio­ne sana che possa tenere titolare e vice sempre sull’attenti, concentrat­i sul lavoro, con la voglia di migliorars­i. Tradotto in profili, l’Inter per il prossimo anno vorrebbe tenere Handanovic accanto a Onana: una sorta di chioccia che possa permettere al nuovo arrivato di ambientars­i con serenità, senza eccessiva pressione. Pressione che invece da martedì sera è già piuttosto pesante a Milano. L’errore contro il Benfica, infatti, non è costato solo l’eliminazio­ne dell’Ajax: per Onana è stato un brutto biglietto da visita verso i nuovi tifosi nerazzurri, che hanno invaso i social per manifestar­e le loro perplessit­à sul nuovo portiere. L’Inter ha visto in Onana un’occasione e l’ha colta al volo: André ha esperienza internazio­nale, un fisico dirompente ed è super reattivo. Deve affinare certamente la tecnica di base, cosa non sempre semplice da fare con un ragazzo già formato da tempo. Toccherà allo staff tecnico nerazzurro trovare il modo per rivedere quei piccoli difetti di una vita: del resto, quella italiana resta la miglior scuola di portieri secondo l’opinione mondiale. È una questione di tradizione, di cultura del ruolo.

Handa, che fai? Ai dirigenti spetterà invece l’altra parte del lavoro, ossia provvedere a garantire a Simone Inzaghi una coppia di portieri di prima fascia. L’intenzione di Marotta e Ausilio, come detto, è nota da tempo. Ciò che non è ancora chiaro è quale sia la volontà di Handanovic. Il capitano, negli anni in nerazzurro, non ha mai lasciato molte chance ai suoi colleghi e fino allo scorso anno faceva anche il pieno di minuti in Coppa Italia, competizio­ne solitament­e più aperta al turnover tra i pali. Come vivrà questa nuova soluzione? Le parti si incontrera­nno a fine campionato per cercare un’intesa sul nuovo contratto: Handa in estate sarà svincolato e sa già che l’offerta dell’Inter sarà inferiore (e non poco) all’attuale ingaggio. Ma a Samir probabilme­nte interesser­à più l’aspetto tecnico, con garanzia di potersi giocare alla pari le chance di una maglia da titolare. Se invece la richiesta economica del portiere dovesse essere superiore all’idea del club, allora Marotta e Ausilio dovranno tuffarsi sul mercato, in cerca di un nuovo profilo ad altezza Inter, non semplice da trovare a prezzo di saldo. Ecco perché Handa oggi è la soluzione ideale: in fondo Samir all’Inter si sente a casa.

 ?? ?? L’uscita a vuoto contro il Benfica
André Onana, 25, protagonis­ta in negativo in Champions: l’uscita a vuoto è costata l’eliminazio­ne all’Ajax
L’uscita a vuoto contro il Benfica André Onana, 25, protagonis­ta in negativo in Champions: l’uscita a vuoto è costata l’eliminazio­ne all’Ajax

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