MUSSO È UN MURO BOGA GOL D’AUTORE L’ATALANTA VOLA ORA VIENE IL BELLO Dea, colpo da Eu Opa
A Leverkusen il portiere è fenomenale e con Demiral difende la vittoria dell’andata Al 91’ l’ex Sassuolo chiude i conti per i quarti
ncora una volta, in questi ultimi anni l’unica gioia di primavera ce la dà l’Atalanta. L’ultima a finire nei quarti di Champions, due stagioni fa, “rischiando” di sbarcare in semifinale nella sfida col ricco Psg. E adesso, insieme alla Roma in Conference, è la squadra che tiene ancora alta la bandiera azzurra nei quarti di Europa League. Non a caso, è la squadra che da tempo da noi ha il gioco, la mentalità offensiva e soprattutto il ritmo, più internazionale. Se a qualcuno fischiano le orecchie, è giusto che sia così. Questa qualificazione è ancora più preziosa dato il valore degli avversari, un Bayer Leverkusen che nel secondo round ha schiacciato la Dea nella sua metà campo e, a dirla tutta, non meritava di perdere, ma poi è spuntato come un folletto magico Boga, che negli ultimi respiri di questa sfida ad alta velocità ha inserito il turbo, si è messo in modalità slalom e in area da posizione proibitiva è riuscito a trovare il varco per bucare il bravo Hradecky. Un 0-1 che sta strettissimo ai tedeschi, più bravi dell’Atalanta in questa occasione, ma se guardiamo al doppio confronto è giusto che a passare sia la banda del Gasp, perché nel complesso ha fatto molto di più.
La chiave Anche perché nel primo round, in una situazione di sostanziale equilibrio, nel senso che si attaccava da una parte e dall’altra, è stata l’Atalanta a essere più pericolosa.
Vero, Diaby ha fatto subito venire i brividi quando si è trovato a tu per tu con Musso che ha salvato con un intervento di braccio, ma poi le incursioni di Muriel o i cross di Zappacosta non hanno raggiunto l’obiettivo soltanto per pizzichi di imprecisione. Seoane aveva parecchie assenze e due pesanti, Schick e Wirtz. Ha deciso di giocare con la difesa a tre, alzare Bakker e spendere Demirbay, appena recuperato, dietro le punte. Ha fatto bene. Il tedesco di origine turca è stato il regista-trequartista a tutto campo che faceva girare la squadra. Gasperini ci aveva messo De Roon, poi ha cambiato la marcatura con Djimsiti (che aveva sostituito dopo 9 minuti l’infortunato Toloi), poi ha deciso per una mista a seconda di dove si muoveva l’uomo più pericoloso. com’era successo all’andata, all’Atalanta in questo primo round mancava almeno un gol. Ma per fortuna, nel secondo, prima è stata graziata ancora da Diaby, pescato tutto solo in area da una genialata di Demirbay (Musso mura di piede in uscita) e poi non è caduta nell’altro difetto: le distrazione difensiva. Anzi, Demiral (sontuoso) e compagnia sono stati super attenti e sono riusciti a contenere la furia del Leverkusen. Vista raramente una Dea col baricentro così basso. Merito dei rivali e di Seoane, che dopo un quarto d’ora con i cambi è riuscito a dare un volto nuovo alla squadra. Dentro lo stantuffo Bellarabi per il più compassato Fosu-Mensah. Dentro Andrich per un Palacios attento su Koopmeiners, ma fallace in costruzione. E dentro Azmoun per un Demirbay che, per nostra fortuna, aveva già dato tutto quello che poteva. Comunque sia, è cominciata una rumba con l’Atalanta che perdeva duelli e seconde palle e non riusciva più a uscire dal guscio. Ma che però, fatta eccezione per quelle di Diaby, non ha concesso occasioni clamorose.
Gasperini già al minuto 20 aveva cambiato Malinovskyi (problemi di stomaco) con Boga. E a una decina di minuti dalla fine ha fatto a meno di un buon Muriel per Pessina e Zappacosta per Pezzella. Chiaro l’intento di dare forza fisica a una squadra in sofferenza. Poi, appunto, ci ha pensato Boga a far saltare di gioia la panchina e i 1600 tifosi nerazzurri venuti in questa non certo turistica città, per usare un eufemismo, che vive di Bayer squadra e Bayer industria.
Aspettando Zapata In partite come questa, si è sentita parecchio l’assenza di Zapata, l’unico della truppa in grado di far salire la squadra quando è in sofferenza. Tanto più quando è mancato anche l’apporto di Malinovskyi, che all’andata era stato fondamentale. I quarti si giocheranno il 7 e il 14 aprile. Zapatone potrebbe farcela almeno per il ritorno, e questa è una buona notizia. Vedremo se il sorteggio ne darà un’altra. Nel frattempo questa bella Dea d’Europa può godersi l’ennesimo traguardo che a squadre molto più blasonate continua a sfuggire.