La Gazzetta dello Sport

Il pericolo numero uno? È il Barcellona di Xavi Braga e Rangers morbidi

Da evitare anche il West Ham e il Lipsia Lione difficile da decifrare, Eintracht giocabile

- Di Marco Guidi

Il Barcellona, ma non solo. Tra le sette possibili avversarie dell’Atalanta ai quarti di finale di Europa League le insidie non hanno solo le tinte blaugrana. Certo, per blasone e livello tecnico, il Barça è la prima pallina da evitare. Anche perché Xavi pare aver sistemato le cose in Catalogna, dopo la confusione della gestione Koeman. Il Barcellona oggi ha ritrovato identità e palleggio dei bei tempi e il Napoli ne sa qualcosa. La velocità di Ferran Torres e Aubameyang può essere un serio problema per la difesa di Gasperini, abituata ad accettare spesso l’uno contro uno in campo aperto.

Pericoli

Non un gran accoppiame­nto anche con il Lipsia, che in Germania ha un punto in meno del Leverkusen, ma per recente esperienza europea e modello di calcio è probabilme­nte superiore al Bayer affrontato ieri. La nota lieta è che anche la squadra di Domenico Tedesco ha qualche piccola lacuna nella fase difensiva e concede. Il West Ham ha ribaltato il Siviglia, regina storica dell’Europa League e l’Atalanta ha saggiato già le difficoltà di giocare a Londra, dove ad agosto ha perso 2-0 in amichevole proprio con gli Hammers. Rosa profonda, undici che gioca ad alto ritmo con buone individual­ità.

Paquetà e Hauge Difficile da decifrare il Lione, che ha vinto il braccio di ferro col Porto. Ha qualità, con l’ex Milan Paquetà e la stellina Aouar, oltre all’ultimo acquisto di gennaio Faivre, ma dopo aver perso Guimaraes (andato al Newcastle) ha risentito parecchio in fatto di equilibrio. Può creare grattacapi anche l’Eintracht di un altro ex Milan, Hauge. Ma rispetto a Lipsia e Leverkusen siamo un gradino più in basso.

Outsider Sulla carta, le avversarie più abbordabil­i sono Braga e Rangers. I portoghesi, dopo essere passati ai rigori con lo Sheriff, hanno però fatto fuori un avversario di tutto rispetto come il Monaco, a dirla tutta in un periodo di crisi. Non hanno stelle (c’è l’ex Genoa Iuri Medeiros), ma un gioco avvolgente. Gli scozzesi sono tosti soprattutt­o in casa e hanno eliminato il Dortmund (senza Haaland) e la Stella Rossa. Hanno entusiasmo, qualche giocatore interessan­te (Tavernier e Morelos su tutti), ma un livello tecnico generale di sicuro inferiore alla Dea.

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