La Gazzetta dello Sport

I dubbi di Quartararo tra moto, rinnovo e potenza da trovare

In Qatar peggior avvio di Iwata dal 2006 E il futuro del francese resta lontano

- Di Paolo Ianieri

Se una rondine non fa primavera, una sola gara corsa e andata storta, non può essere sufficient­e per aprire un processo. Ancor più consideran­do come Losail non abbia mai rappresent­ato un banco di prova veritiero in ottica stagionale. Ma è comunque certo che la brutta prestazion­e della Yamaha, col campione uscente Fabio Quartararo solo 9°, Franco Morbidelli 11° e Andrea Dovizioso, il terzo a guidare la M1 ufficiale colorata WithU, 14° — peggiore risultato in avvio di campionato dal 2006 per i giapponesi — abbia fatto suonare qualche campanello d’allarme. Rafforzato dalle parole pronunciat­e ieri da Quartararo, quel «la vera Yamaha è quella vista in Qatar, non c’è nulla di nuovo in arrivo che io sappia». Parole che, se confermate dalla pista, potrebbero aprire una crisi. «In Qatar la Yamaha è stata la più in difficoltà — frena Morbidelli — ma è presto per dire se sarà così tutta la stagione. Io sono fiducioso, nonostante il brutto risultato a Losail avevo un bel feeling con la moto, si guida bene ed è positivo. Un anno fa non avevo vie d’uscita, con zero voce in capitolo, ero in una stanza buia. Ora invece ho una fabbrica che lavora per me».

Bilanciame­nto critico

Da questo punto di vista anche Maio Meregalli, team manager Yamaha, pur senza nasconders­i ostenta una grande calma. «È vero, in Qatar avevamo altre ambizioni — racconta l’ex pilota di Superbike — ma oltre al gap della velocità, su tutte e tre le moto abbiamo sofferto di un innalzamen­to della pressione del pneumatico anteriore: con meno contatto a terra, soffri in frenata e cambia il feeling. Ma anche se fosse andato tutto bene le aspettativ­e erano la top 5, non podio o vittoria». Losail ha poi aperto un altro fronte: «Dobbiamo lavorare sul bilanciame­nto della moto, il nuovo pacchetto aerodinami­co ha cambiato l’equilibrio, ce ne siamo accordi analizzand­o i dati, c’erano curve dove rispetto al 2021 eravamo più lenti. Nei test in Indonesia non era successo».

Lavoro sul motore Infine c’è la questione, antica, legata al motore, chiarament­e il meno potente del gruppo. «La differenza con la velocità del 2021 è rimasta simile, solo che ora il divario dai primi è amplificat­o dal migliorame­nto complessiv­o da parte di tutti» riconosce Meregalli. Che però ammette come, in inverno, i tecnici di Iwata non siano stati capaci di soddisfare le richieste di Quartararo, che a Mondiale 2021 ancora in corso aveva iniziato a mettere pressione per spremere più cavalli e velocità dal motore. «Non ci sono riusciti, ed evidenteme­nte non era legato al discorso motore V4 o quattro cilindri in linea, visto quello che sono riusciti a fare in Suzuki — riconosce il manager brianzolo — Ci aspettavam­o di dimezzare almeno il gap di potenza dalla Ducati, invece no. Ma abbiamo qualche idea su cosa fare, da qui a metà stagione dovremmo fare un passettino per limitare il gap. Sono fiducioso, il motore è congelato, ma possiamo lavorare su altre aree, come aspirazion­e o scarico, ma pure sull’aerodinami­ca, cercando anche di migliorare il grip per avere più trazione in uscita di curva». Soprattutt­o, è chiaro che anche la Yamaha dovrà essere più aggressiva. «I giapponesi hanno una cultura e un approccio diversi spiega Dovizioso, che in Ducati ha vissuto una situazione opposta - Io non uso ancora il potenziale della moto, e sulla situazione attuale non posso rispondere, anche se avrei tanto da dire». Però, assicura Meregalli, ci sarà un cambio di rotta. «Non abbiamo mai fatto rivoluzion­i, cercando sempre di migliorare lavorando sui dettagli. Ma la filosofia cambierà, Takahiro Sumi da project leader è diventato responsabi­le dello sviluppo, e con la sua visione globale sa cosa funziona e cosa no. Non averlo sui campi di gara a volte un po’ mi preoccupa, ma da capo dello sviluppo mi dà più garanzie. Sono sicuro che faremo un passo avanti».

La vera M1 è quella di Losail, non c’è nulla di nuovo in arrivo Fabio Quartararo Pilota Yamaha, campione 2021

Volevamo ridurre il gap da Ducati, invece no. Però abbiamo delle idee Maio Meregalli Team manager Yamaha

E la firma... Anche perché sul piatto c’è ancora la questione del rinnovo del contratto di Quartararo, che con le sue critiche non sempre velate potrebbe anche fare ipotizzare un clamoroso divorzio. «Siamo in contatto settimanal­e con Eric Mahé, il suo manager, spero che si arrivi a un accordo il prima possibile, magari prima di arrivare in Europa. Io resto fiducioso, Fabio ha sempre dichiarato di star bene qui e spero si fidi di quello che gli stiamo dicendo».

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EPA GETTY Il Diablo iridato Fabio Quartaro, 22 anni, corre in MotoGP con Yamaha dal 2019: 8 vittorie e il titolo 2021

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