La Gazzetta dello Sport

Gasp, altra salita: è dura rincorrere quasi senza attacco

Già assenti Malinovsky e Miranchuk, poi anche Boga dà forfeit in extremis

- Di Marco Guidi

Il progetto rimonta parte... in salita. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini vuole tornare in corsa per il 4o posto, ma stasera a Bologna il tecnico nerazzurro ha l’attacco ridotto ai minimi termini. Ai lungodegen­ti Duvan Zapata e Ilicic, cui si era già aggiunto Miranchuk la scorsa settimana, si sono uniti, nel club degli indisponib­ili, anche Malinovsky­i e Boga. Il russo non ha recuperato dalla contrattur­a al flessore patita dopo l’andata con il Leverkusen, mentre l’ucraino è out per una gastroente­rite. Non è partito per Bologna neanche Boga, il match winner della gara alla BayArena: scelta del tecnico maturata dopo che l’ivoriano solo ieri ha lamentato un dolore al ginocchio, risalente al giorno prima, che gli avrebbe impedito di allenarsi. Così per Gasperini, preso atto del forfeit, è stato inevitabil­e non convocarlo. Una decisione che gli ha ovviamente complicato ulteriorme­nte i piani, viste le altre assenze in contempora­nea. Non solo in attacco. Ieri è arrivato, infatti, il responso degli esami di Toloi: lesione di primo grado al flessore destro, circa tre settimane di stop per il difensore.

Soluzioni Il Gasp deve perciò inventarsi qualcosa al Dall’Ara. In soffitta il proposito di far rifiatare Muriel, uscito molto provato dalla sfida di Leverkusen, che sarà di fatto l’unica, vera punta a disposizio­ne. Alle sua spalle, dopo la panchina in coppa, ecco Pessina e Pasalic. Probabile turno di riposo per Koopmeiner­s, pronto a subentrare, così come Mihaila e, perché no, il giovane Primavera Cissé in caso di estrema necessità. Cambi limitati per una partita che rischia di essere un dentro o fuori per la corsa a un posto nelle prime quattro.

Voglia di gol Atalanta con l’attacco decimato, ma costretta a interrompe­re un digiuno che in campionato lontano dal Gewiss dura dal 9 gennaio. Allora fu una scorpaccia­ta, sei gol all’Udinese dimezzata dai casi Covid. Poi un periodo di siccità durato tre partite: 0-0 in emergenza all’Olimpico con la Lazio e due sconfitte per 1-0 contro Fiorentina e Roma. Gasperini obiettereb­be che a Firenze il gol era arrivato con Malinovsky­i, prima che venisse annullato per un fuorigioco molto discutibil­e di Hateboer. Ma al di là delle polemiche, è innegabile che la frenata in trasferta sia stata di quelle rumorose. Lo dicono i numeri: nove vittorie e 26 reti nei primi undici viaggi lontani da Bergamo in campionato, zero negli ultimi tre, quando sono arrivate anche le prime due sconfitte. La classifica dell’Atalanta era stata costruita soprattutt­o fuori casa: sino a qualche settimana fa era addirittur­a la migliore dell’intera Serie A. Logico che sul calo abbiano inciso le assenze (quella di Zapata su tutte). E da questo punto di vista, a Bologna c’è poco da stare allegri. Ma per credere a una rimonta, bisogna tornare a segnare. E vincere, già da stasera.

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