La Gazzetta dello Sport

«Quella parola va usata...»

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«Pronunciar­e la parola scudetto? Si può e certo non da ieri. Ma dire che il Milan è favorito è ancora presto. Un po’ per scaramanzi­a, gli voglio bene e non lo dico, un po’ per realtà: tutto può ancora succedere. L’Inter non è finita, il Napoli è lì. Il Milan mi piace perché gioca con leggerezza, forse perché all’inizio non partiva con l’obbligo della vittoria. In quello spogliatoi­o deve esserci un clima magico, diverso dagli altri. Pioli riesce a tirare fuori il meglio di ognuno e a scoprire sempre nuove risorse. E ne avrà ancora altre da giocarsi, come Ibrahimovi­c e Rebic, finalmente pronti per il gran finale. Il gruppo trasmette armonia, fiducia, rispetto delle parti. Dopo stagioni di sofferenza si sono ritrovati liberi, sembra che tutto avvenga naturalmen­te. Mi ricorda il mio Milan: anche noi non eravamo preparati eppure domenica dopo domenica vincevamo e prendevamo convinzion­e. Anche in questa squadra la condizione di essere prima, padrone del propio destino, non spaventa. Ma ora attenzione: è il momento in cui le avversarie, specie a San Siro, si chiuderann­o e trovare spazi sarà più difficile; non è un caso che abbiano vinto di più in trasferta. Ma se penso a quei 5 punti in più sottratti per scelte arbitrali discutibil­i...».

La condizione di essere primi, padroni del proprio destino, non spaventa

Giovanni Galli

 ?? ANSA ?? Il portiere dell’era Sacchi
Giovanni Galli, 63, al Milan dal 1986 al 1990: ha vinto due Coppe campioni, uno scudetto, una Supercoppa europea e una Interconti­nentale
ANSA Il portiere dell’era Sacchi Giovanni Galli, 63, al Milan dal 1986 al 1990: ha vinto due Coppe campioni, uno scudetto, una Supercoppa europea e una Interconti­nentale

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