La Gazzetta dello Sport

Tutti spingerann­o per farlo rimanere: ma ha voglia?

- Beppe Bergomi NATO A MILANO IL 22 DICEMBRE 1963 RUOLO EX DIFENSORE

«Penso che tutti spingerann­o per farlo rimanere: parlo dei dirigenti federali e dei giocatori. Mancini l’allenatore lo sa fare e lo sa fare bene, lo sanno tutti e questo non può essere messo in discussion­e. Piuttosto bisogna capire se avrà ancora voglia di continuare questo progetto, se avrà le motivazion­i che lo avevano spinto ad accettare all’inizio questa sfida, convinto di poter riportare l’Italia tra le grandi del mondo. Per questo dico che ora è difficile capire cosa può succedere. Di sicuro, non possiamo trattare questa eliminazio­ne in maniera diversa da quella vissuta quattro anni fa. Il Mancio ha tanto credito, per quello che ha vinto e per i risultati ottenuti. Ma questa sconfitta è peggiore di quella della Svezia. Lì c’era una Spagna forte nel girone, e la Svezia era più forte di questa Macedonia. È preoccupan­te vedere come abbiamo vissuto di picchi dopo il Mondiale 2006: ciclicamen­te cadiamo, poi ci esaltiamo all’Europeo pure contro pronostico. È successo con Prandelli, con Conte e con Mancini. Una volta l’Europeo era molto più duro: si andava in otto alla fase finale, era difficile qualificar­si. In Italia c’è un problema di sistema: non riusciamo più a tirare fuori giocatori in settori specifici, ora è lampante il problema dell’attacco. Immobile è la punta migliore che abbiamo, in campionato lo dimostra, poi in Nazionale tutto diventa più complicato. Per lui come per gli altri. Giovedì è mancata totalmente la prestazion­e: un’Italia brutta che ha sbagliato tanto. E capisco Roberto che con poco tempo a disposizio­ne si è fidato dei suoi, ci sta la riconoscen­za nei confronti di chi ti ha dato tanto e fatto vincere. Però la squadra era svuotata in forze fisiche e nervose. Non ho visto spensierat­ezza, quella leggerezza che ci avevano permesso di vincere l’Europeo».

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