La Gazzetta dello Sport

Stipendi Juve In Procura anche Bernardesc­hi e Alex Sandro

Per i pm irregolari­tà nei tagli 2020 Pure Gravina sarà sentito come teste

- Di Fabiana Della Valle TORINO

La scena sembrava un deja vu, anche se la location era piuttosto insolita. Federico Bernardesc­hi e Alex Sandro ieri pomeriggio si sono dati il cambio nell’ufficio dell’aggiunto Marco Gianoglio, uno dei magistrati che sta seguendo l’inchiesta «Prisma» che vede tra gli indagati i vertici della Juventus per emissioni di fatture per operazioni inesistent­i e false comunicazi­oni di società quotate in borsa, e si sono abbracciat­i come fanno di solito al momento della sostituzio­ne. Dopo Paulo Dybala, la Procura di Torino ha proseguito le audizioni con altri due giocatori della Juventus, che non sono indagati ma sono considerat­i persone informate sui fatti: l’obiettivo è vederci chiaro sul nuovo filone dell’indagine, legato alla «manovra stipendi», come è stata definita dal pool (completato da Ciro Sartoriell­o e Mario Bendoni) che ha fatto partire l’inchiesta nel novembre scorso. Su questo stesso argomento verrà sentito anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: audizione già fissata a Roma per il 2 aprile.

Gli accordi sospetti Dalle plusvalenz­e fittizie (che avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, il legale Cesare Gabasio e 3 tra manager ed ex dell’area finanza) si è passati a un’altra ipotesi dello stesso reato, il falso in bilancio. Ai bianconeri è stato chiesto di ricostruir­e gli accordi siglati con il club per tagliare e ritardare il pagamento degli stipendi di quattro mensilità durante la pandemia. Sotto la lente ci sono i bilanci 2019-20 e 2020-21: secondo l’accusa, non fu una rinuncia ma solo un differimen­to (di 3 mensilità su 4) e l’intesa per la restituzio­ne diluita nel tempo fu contestual­e a quella per il taglio, perciò tutto

andava registrato nel bilancio 2019-20. L’accordo sarebbe poi stato rinegoziat­o nel 2020-21, non più collettiva­mente ma individual­mente attraverso scritture private di cui è stata trovata ampia traccia nelle perquisizi­oni effettuate mercoledì nelle sedi di alcuni studi legali e di procurator­i sportivi tra Milano, Torino e Roma, a cui i calciatori si sarebbero appoggiati (tra cui il commercial­ista di Aaron Ramsey, pure lui ascoltato ieri come testimone). Bernardesc­hi è uscito dopo un’ora e mezza, Alex Sandro dopo due ed entrambi i verbali sono stati secretati. Secondo quanto emerso, ad alcuni dei giocatori sentiti sarebbero state restituite tutte le mensilità stabilite, mentre per altri il quadro non è così chiaro. Resta da capire come questi soldi siano stati contabiliz­zati e se tutti gli accordi siano stati regolarmen­te registrati in Lega. Molte di queste scritture private sono state trovate ma non tutte: c’è il sospetto, per ammissione di uno dei profession­isti (come riportato nell’ultimo decreto di perquisizi­one), che alcune siano state distrutte una volta esaurita la loro funzione di garanzia (come potrebbe essere accaduto per la famosa «Carta di Cristiano Ronaldo», mai trovata).

Gravina e la Figc

I magistrati continuera­nno a cercare e comparare e la prossima settimana Gianoglio andrà in trasferta a Roma per sentire anche Gravina. C’è il massimo riserbo sul motivo dell’audizione, ma è molto probabile che sia più legata agli stipendi che agli scambi fittizi di giocatori. La Procura della Figc (che per la questione plusvalenz­e aveva aperto un’indagine, chiusa a febbraio con 11 squadre coinvolte, tra cui 5 di A: Juventus, Napoli, Genoa, Sampdoria ed Empoli) per ora non si è mossa, ma non è escluso che queste nuove accuse di falso in bilancio possano aprire un nuovo fronte anche sul piano della giustizia sportiva, con il rischio di multe o, nel caso più estremo, di punti di penalizzaz­ione.

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LIVERANI Insieme alla Juventus dal 2017 L’esterno azzurro Federico Bernardesc­hi, 28 anni, e il brasiliano Alex Sandro, 31

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