La Gazzetta dello Sport

La Figc per ora resta in attesa Ecco l’inchiesta in cinque punti

- Di Elisabetta Esposito

L’inchiesta della Procura di Torino prosegue tra audizioni e caccia alle carte mancanti, con la nuova accusa di falso in bilancio che pesa come un macigno. La situazione è ancora tutta da definire, ma di certo i pm vogliono vederci chiaro. Facciamo dunque il punto, in particolar­e sulle possibili implicazio­ni in ambito sportivo.

1 Di cosa si occupa il nuovo filone d’inchiesta?

La seconda parte dell’inchiesta “Prisma” si concentra sul taglio e la restituzio­ne degli stipendi dei calciatori della Juventus per le stagioni 2019-20 e 2020-21.

2 Quali sono gli stipendi nel mirino?

Nella primavera 2020 - poco dopo l’inizio della pandemia e nella totale incertezza sulla prosecuzio­ne del campionato - il club bianconero aveva annunciato un accordo con i giocatori per la rinuncia di quattro mensilità (da marzo a giugno) con un risparmio di 90 milioni. Ora la Procura torinese sostiene che 67 milioni siano stati pagati successiva­mente, ma nel bilancio al 30 giugno 2020 risultano solo i 90 di riduzione dei costi. Per la stagione 2020-21 la manovra sembra ancora più complicata: si suppone infatti che il club abbia trattato con i singoli giocatori tagli e modalità di restituzio­ne, differenti anche in base alla situazione contrattua­le di ognuno. Una modalità potrebbe essere quella dei premi: nell’ultima semestrale questa voce ha infatti subito un’impennata ed è facile presumere che sia dovuto alla restituzio­ne dei mancati stipendi dello scorso anno. Tutto - stando all’ipotesi accusatori­a - sarebbe stato stabilito attraverso scritture private, alcune delle quali, una volta esaurita la funzione di garanzia, sarebbero state fatte sparire. Sono queste carte che ora si stanno cercando nelle perquisizi­oni in varie sedi e sui cui contenuti si stanno ascoltando i giocatori.

3 I giocatori rischiano qualcosa?

Dal punto di vista della giustizia ordinaria i calciatori della Juventus vengono ascoltati solo in quanto persone informate sui fatti, quindi non rischiano nulla.

4 Cosa può accadere sul fronte sportivo?

Partiamo dal fatto che la situazione è ancora talmente incerta che è di fatto impossibil­e valutare eventuali violazioni del Codice di giustizia sportiva. Per quanto riguarda la scritture private, l’articolo 31 comma 3 del Codice stesso prevede che «la società che pattuisce con i propri tesserati o corrispond­e loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizio­ni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitame­nte pattuito o corrispost­o, cui può aggiungers­i la penalizzaz­ione di uno o più punti in classifica» e al comma 8 si legge che i giocatori che ricevono i compensi di cui sopra «sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese». Ma non è assolutame­nte detto che la Juve abbia violato le disposizio­ni Figc, visto che anche bonus e premi sono registrati come retribuzio­ni variabili.

5 Un bilancio non corretto ha conseguenz­e?

Difficile dire ora se una variazione in bilancio come quella già citata di giugno 2020 possa essere considerat­a un’elusione delle norme sull’iscrizione al campionato. La Figc per l’emergenza Covid aveva concesso lo slittament­o di alcune mensilità, ma sempre entro i termini per poter poi verificare i requisiti per accedere al campionato. Ora sono solo ipotesi e se la Procura federale si muoverà, lo farà dopo aver ricevuto da Torino le carte e aver valutato ogni circostanz­a.

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RAMELLA Vertici Il vice Pavel Nedved, 49, col presidente Andrea Agnelli, 46

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