Cambia... poco Novità ali e fondo Però la Mercedes fa ancora fatica
Hamilton quinto e Russell sesto con un motore più aggressivo Mezzo secondo il distacco dai top
Adistanza di una sola settimana, i team non hanno certamente potuto modificare radicalmente le proprie vetture, ma alcuni più di altri hanno cercato di mitigare alcune criticità delle rispettive monoposto riscontrate in Bahrain. Come noto, la natura del tracciato di Jeddah è totalmente differente da quello di Sakhir, essendo caratterizzato da una prevalenza di tratti rettilinei e curve veloci in rapida successione che implicano una configurazione aerodinamica decisamente più scarica rispetto al Bahrain. Questa caratteristica da un lato riduce il fattore scatenante del saltellamento sofferto in particolar modo dalla Mercedes, nel contempo la presenza di lunghi tratti veloci tenderebbe comunque a innescarlo al di sopra dei 270 km/h.
Mossa Mercedes La W13 in Bahrain ha adottato altezze da terra molto elevate per ridurre il saltellamento, ciò nonostante il fenomeno non era parso diminuire in modo evidente, peraltro costringendo a incrementare l’incidenza delle ali a causa del minore carico generato dal fondo per le altezze troppo elevate. Il risultato aerodinamico era stato quello di generare un’eccessiva resistenza all’avanzamento. I tecnici del team di Brackley, a Jeddah, si sono dunque trovati di fronte al dilemma su come fissare un assetto base che non fosse aerodinamicamente troppo penalizzante, garantendo al contempo un carico adeguato. La soluzione scelta è stata drastica: infatti è stato tagliato con un profondo smusso il bordo di uscita dell’alla posteriore, sino a livello dello sponsor, riducendo fortemente la sezione frontale del flap mobile. Il profilo principale dell’ala, invece, presenta un andamento sinuoso a doppio cucchiaio, non particolarmente marcato, appunto per non generare eccessiva resistenza.
Hamilton risale In parallelo, è stata adottata una versione aggiornata, meglio rifinita, del fondo introdotto in Bahrain, caratterizzato dai profili a espansione laterali rettilinei e non più come nella prima versione. L’insieme delle due soluzioni non ha certamente trasformato la W13 nel confronto prestazionale con la Ferrari F1-75 e la Red Bull RB18 - rispettivamente prima con Leclerc e seconda con Verstappen a poco più di un decimo di secondo - due vetture le cui prestazioni sono parse quasi sovrapponibili. Ciò nonostante, pare corretto sottolineare come grazie anche al minore carico necessario, contestualmente a una mappatura della power unit più aggressiva adatta alle caratteristiche di questa pista che premia la potenza del motore, il distacco finale subito da Hamilton, quinto, sia stato di circa mezzo secondo. Certamente un buon viatico in attesa delle qualifiche odierne, dove però non è possibile escludere che il gap da Ferrari e Red Bull aumenti nuovamente.