La Gazzetta dello Sport

Cambia... poco Novità ali e fondo Però la Mercedes fa ancora fatica

Hamilton quinto e Russell sesto con un motore più aggressivo Mezzo secondo il distacco dai top

- Di Paolo Filisetti

Adistanza di una sola settimana, i team non hanno certamente potuto modificare radicalmen­te le proprie vetture, ma alcuni più di altri hanno cercato di mitigare alcune criticità delle rispettive monoposto riscontrat­e in Bahrain. Come noto, la natura del tracciato di Jeddah è totalmente differente da quello di Sakhir, essendo caratteriz­zato da una prevalenza di tratti rettilinei e curve veloci in rapida succession­e che implicano una configuraz­ione aerodinami­ca decisament­e più scarica rispetto al Bahrain. Questa caratteris­tica da un lato riduce il fattore scatenante del saltellame­nto sofferto in particolar modo dalla Mercedes, nel contempo la presenza di lunghi tratti veloci tenderebbe comunque a innescarlo al di sopra dei 270 km/h.

Mossa Mercedes La W13 in Bahrain ha adottato altezze da terra molto elevate per ridurre il saltellame­nto, ciò nonostante il fenomeno non era parso diminuire in modo evidente, peraltro costringen­do a incrementa­re l’incidenza delle ali a causa del minore carico generato dal fondo per le altezze troppo elevate. Il risultato aerodinami­co era stato quello di generare un’eccessiva resistenza all’avanzament­o. I tecnici del team di Brackley, a Jeddah, si sono dunque trovati di fronte al dilemma su come fissare un assetto base che non fosse aerodinami­camente troppo penalizzan­te, garantendo al contempo un carico adeguato. La soluzione scelta è stata drastica: infatti è stato tagliato con un profondo smusso il bordo di uscita dell’alla posteriore, sino a livello dello sponsor, riducendo fortemente la sezione frontale del flap mobile. Il profilo principale dell’ala, invece, presenta un andamento sinuoso a doppio cucchiaio, non particolar­mente marcato, appunto per non generare eccessiva resistenza.

Hamilton risale In parallelo, è stata adottata una versione aggiornata, meglio rifinita, del fondo introdotto in Bahrain, caratteriz­zato dai profili a espansione laterali rettilinei e non più come nella prima versione. L’insieme delle due soluzioni non ha certamente trasformat­o la W13 nel confronto prestazion­ale con la Ferrari F1-75 e la Red Bull RB18 - rispettiva­mente prima con Leclerc e seconda con Verstappen a poco più di un decimo di secondo - due vetture le cui prestazion­i sono parse quasi sovrapponi­bili. Ciò nonostante, pare corretto sottolinea­re come grazie anche al minore carico necessario, contestual­mente a una mappatura della power unit più aggressiva adatta alle caratteris­tiche di questa pista che premia la potenza del motore, il distacco finale subito da Hamilton, quinto, sia stato di circa mezzo secondo. Certamente un buon viatico in attesa delle qualifiche odierne, dove però non è possibile escludere che il gap da Ferrari e Red Bull aumenti nuovamente.

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FILISETTI Aggiustame­nti Le modifiche a fondo e ala posteriore sulla W13

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