La Gazzetta dello Sport

AMMETTE: «ERRORE DI MASSA IN TORINO-INTER MA LINEA VERDE OK»

Il designator­e rende noto l’audio del Var dopo il fallo di Ranocchia su Belotti: «Palla, palla, ha preso la palla... vai vai»

- Di

alla, palla, palla: ha preso la palla, vai vai...». Ecco l’audio dell’errore forse più grossolano di questo campionato, la frase pronunciat­a da Davide Massa (al Var) davanti all’impatto di Ranocchia sul piede di Belotti in Torino-Inter. Impatto che, se visto correttame­nte, avrebbe potuto cambiare la storia della partita (finita 1-1). Gianluca Rocchi, designator­e della Can A e B, manda in onda il resoconto verbale e non fa sconti. «Massa ha sbagliato, ha agito frettolosa­mente come un arbitro e non ha approfondi­to la ricerca a video» dice colui che decide e designa. Museo del calcio, Coverciano, incontro arbitri-stampa e chiarezze certificat­e senza remore né filtri. Verità.

Guida in B, Massa poi

C’è anche il presidente Alfredo Trentalang­e oltre che tutta una serie di evidenze sulle quali fare luce. Due sopra tutte: avanti coi giovani («Ma in questo finale di campionato andranno quelli che hanno meritato») e avantissim­o con la separazion­e delle carriere fra arbitri e Var. E l’esempio di Massa («Lui e Guida sono comunque arbitri bravi e importanti­ssimi che vogliamo recuperare il prima possibile») è un po’ la goccia che ha accelerato la scelta. Ah, per inciso: Guida (che in Toro-Inter era arbitro) tornerà alla prossima di Serie B, Massa fra due di Serie B e – se andrà bene – solo poi rivedrà la Serie A. Dopo tre gare da quel Torino-Inter.

Gli episodi Inoltre, il designator­e ha fatto luce su alcuni episodi. Si parte da «Massimi che a termini di regolament­o avrebbe dovuto fischiare il duetto Skorupski-Medel (palla presa con la mano sull’avvio di azione in area piccola, ndr) in Bologna-Torino, ma nella filosofia del calcio quel rigore non si dà, anche se poi ho detto a tutti di stare più attenti perché ne succedono diverse di quelle situazioni»; Mariani ha visto giusto per il fallo (secondo giallo) di Ostigard su Izzo in Genoa-Torino: «Avevamo una telecamera che ci ha detto che il fallo c’è stato, netto, ma l’immagine non è stata mandata in onda» e in questo caso va migliorata la scelta delle immagini; in MilanUdine­se «Guida ha sfruttato tutte le telecamere a disposizio­ne ma nessuna ha certificat­o il tocco di mano di Udogie».

Tivù e separazion­e Nella mente dei vertici arbitrali c’è l’idea di avviare, finalmente dall’anno che verrà, un canale tematico che possa (una volta al mese, è l’idea iniziale) creare una comunicazi­one fra l’Associazio­ne e la gente. Intanto, la separazion­e di carriere fra arbitro e Var dovrà diventare ufficiale: non subito ma succederà. «A luglio prossimo ci sarà un corso di qualifica sul Var a cui si potranno iscrivere gli ex arbitri o arbitri dismessi. L’obiettivo è avere una squadra specializz­ata di varisti profession­isti. La divisione di carriera è fondamenta­le, perché poi si rischia che un ottimo arbitro possa inciampare in una serata sbagliata da Var e sarebbe un peccato...». Ed è quello che è capitato appunto a Massa.

13 errori Poi, Rocchi ha tenuto a precisare che gli errori riconosciu­ti dall’Aia sono in totale 13. Ed eccoci a Genoa-Torino e al doppio giallo per il norvegese difendente rossoblù Ostigard. L’arbitro era Mariani che nel giro di

un millesimo di secondo ha fischiato fallo ed estratto il secondo giallo per fallo su Izzo. «Mariani, insomma, ha deciso per bene» puntualizz­a il designator­e. Rocchi, poi, si è soffermato sui falli di mano in area: «Non tutti devono essere automatica­mente considerat­i calcio di rigore». E spiega, mostrando il giallo a Osimhen in Napoli-Udinese in cui il nigeriano va in scivolata verso il tiro, fuori area: «Se c’è l’attitudine da parte del difendente di fare una parata, quindi di opporsi al tiro, è punizione e ammonizion­e. Corretta, quindi, la scelta in Napoli-Udinese». Rocchi ha poi mostrato una situazione di gioco in Parma-Reggina in cui un braccio largo non è stato sanzionato da rigore. «Il difendente aveva il braccio largo per aver ricevuto una spinta».

Numeri e Var Intanto il programma-giovani va avanti. «E va avanti – dice Rocchi – perché abbiamo intrapreso un percorso necessario. E, detto che nell’ultima parte di campionato arbitreran­no i giovani che meglio hanno fatto fino a qui, la linea proseguirà per tutto il campionato. Poi, a fine anno e in linea con Uefa e Fifa, vedremo se apportare cambiament­i». Tradotto: coerenza ma anche duttilità. «In Europa vorremo in futuro più Orsato possibile» fa Rocchi. Che mostra dei dati: i rigori sono diminuiti (0,37 a gara: «I giocatori hanno capito che è giusto accettare il confronto in area piuttosto che cadere al primo soffio...») e in linea con la Champions; l’Ofr è stata chiamata 60 volte, l’Overrule 36 (decisione cambiata attraverso il Var) e 3 richiami sui quali l’arbitro ha deciso di mantenere la propria decisione: corretta.

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I casi 1. Il fallo di Ranocchia su Belotti in Torino-Inter 1-1 non rilevato da Guida ( Massa alla Var) Il fallo di mano di Medel in Bologna-Torino 0-0: non da rigore per Massimi e Ghersini alla Var 3. Il presunto gol di mano di Udogie in MilanUdine­se 1-1 (Marchetti-Guida) 4. Fourneau ammonisce Osimhen (diffidato, salterà Atalanta-Napoli) in Napoli-Udinese 2-1
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