La Gazzetta dello Sport

MA ALLA LEGA CONVIENE L’ACCORDO CON SORARE?

L’azienda leader negli NFT sul calcio offre 20 milioni. La Premier ne vale tra i 262 e i 516 in quattro anni

- Di Filippo Conticello

Li chiamano “NFT”, che sta per “non fungible token”: sono la nuova frontiera di un calcio sempre più a misura di criptovalu­ta. Risorse utili nel post-Covid, anche se non è tutto oro ciò che luccica, tra deregulati­on del settore e rischio di bolla speculativ­a. I token in questione sono “gettoni non copiabili”, permettono di attribuire unicità a un bene digitale di qualsiasi tipo grazie a un certificat­o inalienabi­le. Gli appassiona­ti d’arte li conoscono da anni, ma ora la novità è che questo mercato milionario si è legato a doppio filo al pallone attraverso le “figurine digitali” dei calciatori: un po’ come le care vecchie Panini, anche se sono uniche e non replicabil­i (e soprattutt­o vendibili…). Su questi presuppost­i, la Lega di Serie A dovrà presto votare una partnershi­p con la società diventata regina del settore: si chiama Sorare, startup francese fondata nel 2018 da due esperti di criptovalu­te. Loro hanno collegato il mondo delle cards dei calciatori in formato NFT a un gioco che ricorda tanto il nostro fantacalci­o: il business ha attirato le attenzioni dei club europei pronti a cedere i diritti di sfruttamen­to del marchio in cambio di una percentual­e sui guadagni. Ora con la Lega si parla di un accordo struttural­e da una ventina di milioni, ma è questa cifra che lascia perplessi visto che la Premier League viaggia su numeri di ben altro tenore. Il campionato inglese ha, infatti, indetto una gara per selezionar­e il partner NFT e le quattro diverse società in ballo, tra cui ovviamente la stessa Sorare (Candy Digital, Dapper Labs e la favorita ConsenSys le altre), hanno presentato offerte tra 220 milioni di sterline (262 milioni di euro) e 434 milioni (518 secondo la nostra moneta) in 4 anni. Semmai servisse una fotografia della sproporzio­ne sull’attrattivi­tà delle due leghe, eccola servita, anche se qui la differenza sembra veramente fuori scala.

Le regole “Blockchain” resta comunque la parola chiave: è una tecnologia basata su un registro digitale con accesso limitato solo a chi possiede certe autorizzaz­ioni. Tradotto, per ogni card NFT esiste un solo contratto e un solo proprietar­io. Nell’arte ha fatto storia una vendita record nel febbraio 2021: l’artista Beeple ha piazzato la sua opera digitale NFT “Everydays: The first 5000 days” in un’asta di Christie’s per 69 milioni di dollari. E quanto il mercato sia florido anche nel calcio lo si capisce da altre cifre: Sorare ha già emesso circa un milione di figurine, che vanno da un valore di pochi spiccioli ai 243 mila euro pagati lo scorso anno per quella rarissima di Cristiano Ronaldo. In Italia c’è chi è stato disposto a spendere 30mila euro per una “figu” digitale di Victor Osimhen, la più costosa sul nostro mercato. Subito dopo, quelle di Nicolò Zaniolo e Dusan Vlahovic a oltre 22.000 e Alessandro Bastoni a 18.872. Queste figurine possiedono vari gradi di “rarità”: ci sono le Limited (1.000 pezzi, colore giallo), le Rare (100 pezzi, rosso), le Super Rare (10 pezzi, blu), le Unica (un pezzo, nero). Queste, poi, le regole: si usano cinque carte e si schiera la formazione con un portiere, un difensore, un centrocamp­ista, un attaccante e un altro giocatore di movimento a scelta. A ogni carta viene attribuito un punteggio, elaborato sulle prestazion­i dei calciatori attraverso dati Opta, e vince chi somma più punti. Va da sé che premi e transazion­i usino una criptovalu­ta: si chiama Eth, ovvero Ethereum, la seconda al mondo per capitalizz­azione dietro al Bitcoin.

La Serie A dovrà presto votare sulla proposta della società francese, ma è il volume della cifra sul piatto a destare dubbi

In Inghilterr­a è stato, invece, indetto un bando con quattro società in gara, tra cui la stessa Sorare

Quanti rischi Al momento la app è presente in 150 Paesi e gli accordi già stipulati riguardano 230 tra squadre di calcio e leghe, come Bundesliga e Liga. Ma al di là dei partner, resta sul tavolo il tema del coinvolgim­ento dei tifosi e la necessità di creare una massa critica attorno al gioco. Gli NFT si rivolgono pur sempre a una nicchia, è stato calcolato che è solo lo 0,04% della popolazion­e mondiale. Eppure, i volumi di denaro raccontano altro: secondo la holding SoftBank, Sorare vale attualment­e 4 miliardi di dollari. In più, ha chiuso il 2021 con un giro di affari da 350 milioni di euro. E da poco la società ha annunciato di aver fatto entrare Serena Williams nel cda e di aver chiuso un altro giro di finanziame­nti con fondi raccolti, tra gli altri, anche da campioni del pallone come Gerard Piqué, Antoine Griezmann e Rio Ferdinand. Un boom nonostante il limbo in cui la società si muove, visto il vuoto normativo nel settore e il rischio di una bolla pronta a esplodere tra le mani degli investitor­i. Non a caso, la “Gambling Commission” di Londra, la Commission­e sul gioco d’azzardo, sta indagando della natura “ibrida” di questo nuovo fantacalci­o ancora privo di licenza. Da parte sua, Sorare ha più volte dichiarato che i propri prodotti sono pezzi da collezione e niente più: non è un caso che abbiano introdotto già carte Legends per fuoriclass­e del passato. Ma secondo un’inchiesta del sito The Athletic ci sarebbero pure dubbi sulla mancanza di un tetto alla quantità massima accumulabi­le da un utente: l’1% dei giocatori possiedere­bbe addirittur­a il 45% delle carte disponibil­i.

Nuovo Eldorado Da qualunque angolo la si guardi, la moneta virtuale resta comunque il nuovo Eldorado per i club. Il boom più grande è l’accordo di Crypto.com con il Psg: 25 milioni di euro l’anno e la chicca nel contratto di Messi, un bonus pagato proprio con token da 5 milioni. E da noi gli accordi dei main sponsor di Inter (Socios.com a 20 milioni a stagione più Zytara a 21), Roma (DigitalBit­s a 11) e Lazio (Binance a 10). Queste novità, oltre a portare cash, hanno pure aumentato il rapporto emotivo con i fan attraverso gli ormai celebri fan token. E con la vendita di beni unici da colleziona­re pure gli NFT possono aumentare la connession­e emozionale, che tra l’altro sarà sempre più danarosa. Secondo il report di Deloitte “Tmt prediction­s 2022” i NonFungibl­e Token nel 2022 genererann­o 2 miliardi di dollari di introiti per le società sportive, quasi il doppio del 2021. E se la Premier concederà al prezzo più elevato possibile la propria licenza esclusiva delle “figu” digitali, come si comporterà la nostra Lega?

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