MA ALLA LEGA CONVIENE L’ACCORDO CON SORARE?
L’azienda leader negli NFT sul calcio offre 20 milioni. La Premier ne vale tra i 262 e i 516 in quattro anni
Li chiamano “NFT”, che sta per “non fungible token”: sono la nuova frontiera di un calcio sempre più a misura di criptovaluta. Risorse utili nel post-Covid, anche se non è tutto oro ciò che luccica, tra deregulation del settore e rischio di bolla speculativa. I token in questione sono “gettoni non copiabili”, permettono di attribuire unicità a un bene digitale di qualsiasi tipo grazie a un certificato inalienabile. Gli appassionati d’arte li conoscono da anni, ma ora la novità è che questo mercato milionario si è legato a doppio filo al pallone attraverso le “figurine digitali” dei calciatori: un po’ come le care vecchie Panini, anche se sono uniche e non replicabili (e soprattutto vendibili…). Su questi presupposti, la Lega di Serie A dovrà presto votare una partnership con la società diventata regina del settore: si chiama Sorare, startup francese fondata nel 2018 da due esperti di criptovalute. Loro hanno collegato il mondo delle cards dei calciatori in formato NFT a un gioco che ricorda tanto il nostro fantacalcio: il business ha attirato le attenzioni dei club europei pronti a cedere i diritti di sfruttamento del marchio in cambio di una percentuale sui guadagni. Ora con la Lega si parla di un accordo strutturale da una ventina di milioni, ma è questa cifra che lascia perplessi visto che la Premier League viaggia su numeri di ben altro tenore. Il campionato inglese ha, infatti, indetto una gara per selezionare il partner NFT e le quattro diverse società in ballo, tra cui ovviamente la stessa Sorare (Candy Digital, Dapper Labs e la favorita ConsenSys le altre), hanno presentato offerte tra 220 milioni di sterline (262 milioni di euro) e 434 milioni (518 secondo la nostra moneta) in 4 anni. Semmai servisse una fotografia della sproporzione sull’attrattività delle due leghe, eccola servita, anche se qui la differenza sembra veramente fuori scala.
Le regole “Blockchain” resta comunque la parola chiave: è una tecnologia basata su un registro digitale con accesso limitato solo a chi possiede certe autorizzazioni. Tradotto, per ogni card NFT esiste un solo contratto e un solo proprietario. Nell’arte ha fatto storia una vendita record nel febbraio 2021: l’artista Beeple ha piazzato la sua opera digitale NFT “Everydays: The first 5000 days” in un’asta di Christie’s per 69 milioni di dollari. E quanto il mercato sia florido anche nel calcio lo si capisce da altre cifre: Sorare ha già emesso circa un milione di figurine, che vanno da un valore di pochi spiccioli ai 243 mila euro pagati lo scorso anno per quella rarissima di Cristiano Ronaldo. In Italia c’è chi è stato disposto a spendere 30mila euro per una “figu” digitale di Victor Osimhen, la più costosa sul nostro mercato. Subito dopo, quelle di Nicolò Zaniolo e Dusan Vlahovic a oltre 22.000 e Alessandro Bastoni a 18.872. Queste figurine possiedono vari gradi di “rarità”: ci sono le Limited (1.000 pezzi, colore giallo), le Rare (100 pezzi, rosso), le Super Rare (10 pezzi, blu), le Unica (un pezzo, nero). Queste, poi, le regole: si usano cinque carte e si schiera la formazione con un portiere, un difensore, un centrocampista, un attaccante e un altro giocatore di movimento a scelta. A ogni carta viene attribuito un punteggio, elaborato sulle prestazioni dei calciatori attraverso dati Opta, e vince chi somma più punti. Va da sé che premi e transazioni usino una criptovaluta: si chiama Eth, ovvero Ethereum, la seconda al mondo per capitalizzazione dietro al Bitcoin.
La Serie A dovrà presto votare sulla proposta della società francese, ma è il volume della cifra sul piatto a destare dubbi
In Inghilterra è stato, invece, indetto un bando con quattro società in gara, tra cui la stessa Sorare
Quanti rischi Al momento la app è presente in 150 Paesi e gli accordi già stipulati riguardano 230 tra squadre di calcio e leghe, come Bundesliga e Liga. Ma al di là dei partner, resta sul tavolo il tema del coinvolgimento dei tifosi e la necessità di creare una massa critica attorno al gioco. Gli NFT si rivolgono pur sempre a una nicchia, è stato calcolato che è solo lo 0,04% della popolazione mondiale. Eppure, i volumi di denaro raccontano altro: secondo la holding SoftBank, Sorare vale attualmente 4 miliardi di dollari. In più, ha chiuso il 2021 con un giro di affari da 350 milioni di euro. E da poco la società ha annunciato di aver fatto entrare Serena Williams nel cda e di aver chiuso un altro giro di finanziamenti con fondi raccolti, tra gli altri, anche da campioni del pallone come Gerard Piqué, Antoine Griezmann e Rio Ferdinand. Un boom nonostante il limbo in cui la società si muove, visto il vuoto normativo nel settore e il rischio di una bolla pronta a esplodere tra le mani degli investitori. Non a caso, la “Gambling Commission” di Londra, la Commissione sul gioco d’azzardo, sta indagando della natura “ibrida” di questo nuovo fantacalcio ancora privo di licenza. Da parte sua, Sorare ha più volte dichiarato che i propri prodotti sono pezzi da collezione e niente più: non è un caso che abbiano introdotto già carte Legends per fuoriclasse del passato. Ma secondo un’inchiesta del sito The Athletic ci sarebbero pure dubbi sulla mancanza di un tetto alla quantità massima accumulabile da un utente: l’1% dei giocatori possiederebbe addirittura il 45% delle carte disponibili.
Nuovo Eldorado Da qualunque angolo la si guardi, la moneta virtuale resta comunque il nuovo Eldorado per i club. Il boom più grande è l’accordo di Crypto.com con il Psg: 25 milioni di euro l’anno e la chicca nel contratto di Messi, un bonus pagato proprio con token da 5 milioni. E da noi gli accordi dei main sponsor di Inter (Socios.com a 20 milioni a stagione più Zytara a 21), Roma (DigitalBits a 11) e Lazio (Binance a 10). Queste novità, oltre a portare cash, hanno pure aumentato il rapporto emotivo con i fan attraverso gli ormai celebri fan token. E con la vendita di beni unici da collezionare pure gli NFT possono aumentare la connessione emozionale, che tra l’altro sarà sempre più danarosa. Secondo il report di Deloitte “Tmt predictions 2022” i NonFungible Token nel 2022 genereranno 2 miliardi di dollari di introiti per le società sportive, quasi il doppio del 2021. E se la Premier concederà al prezzo più elevato possibile la propria licenza esclusiva delle “figu” digitali, come si comporterà la nostra Lega?