Il trampolino di Pioli, la sfida Juve-Inter Lo scudetto è arrivato al bivio decisivo
Doveva essere una domenica senza calcio, ma con la mente già proiettata allo spareggio con il Portogallo. L’antivigilia della sfida Mondiale, tra dubbi di formazione e mosse antiRonaldo. Siamo qui invece a parlare di un futuro diverso, tra progetti di rinnovamento che - non è un caso riguardano giovani come Raspadori, Scamacca, Frattesi, Zaniolo, magari Lucca, Samuele Ricci, Carnesecchi. Gente che ha fatto la trafila dagli Esordienti in avanti e adesso, oltre a poter rappresentare il futuro dell’Italia, è al centro delle trattative di mercato. Come dire - e dovrebbe essere una lezione - che chi investe nei vivai o ha l’intelligenza di prendere il meglio a livello giovanile viene poi ripagato in tutti i sensi. Anche il più materiale. Che, considerando l’attenzione di parecchi nostri dirigenti a trasformare tutto in business, dovrebbe essere già di per sé un incentivo a guardare in casa e magari ad affidarsi a maestri autentici di calcio. Fondamentali fino a poco tempo fa, prima che si cercassero scorciatoie apparentemente più redditizie.
Ma anche se non è e non sarà l’antivigilia della sfida con Ronaldo, anche se non è e non saranno giorni decisivi per programmare le nostre serate mondiali, l’attualità ci riporta alla settimana più importante: che introduce al ritorno del campionato, mai così equilibrato. Con la sensazione di andare davvero incontro a un bivio forse decisivo: JuveInter, Atalanta-Napoli e MilanBologna sono tappe molto delicate. Con Allegri e Inzaghi lì a giocarsi quello che fino a due mesi fa ritenevano entrambi impossibile. Che la Juve potesse addirittura riavvicinarsi al vertice, sognando uno spiraglio di scudetto; che l’Inter fosse costretta invece a vincere per non abbandonare quello stesso traguardo - lo scudetto - che molti immaginavano a un certo punto quasi scontato. Con in mezzo la questione Dybala, lasciato libero dalla Juve e corteggiato proprio dall’Inter. Strani intrecci di mercato, anche se questo Juve-Inter sembra scritto su misura per Chiellini e Barella. Reduci dalla malinconica esperienza azzurra e simboli della supersfida da cui si riparte. Da una parte l’orgoglio dell’anziano capitano e della sua Juventus, dall’altra la necessità di dare un calcio alle difficoltà del giovane centrocampista e della sua Inter.
Il tutto con un occhio ad Atalanta-Napoli, in cui ci sono in palio, come in Juve-Inter, scudetto e Champions League. Un’altra sfida di confine. E sarà proprio per questo che, in quelle previsioni che però non sempre dicono la verità, il Milan può andare incontro a una settimana che potrebbe davvero rappresentare un trampolino. Il Bologna (un grande augurio e un abbraccio fortissimo a Sinisa) sembra sulla carta un ostacolo più abbordabile, anche se bisogna sempre fare i conti con una squadra piena di risorse. Lo sa
benissimo Pioli, che ha confermato in questi anni tutto il suo valore e la qualità migliore di ogni allenatore: la disponibilità a saper essere flessibile, cercando il meglio dai più esperti, ma riuscendo anche a coltivare il talento dei più giovani.
Perché il suo Milan ha una difesa - con Calabria, Tomori, Kalulu e Theo - con una età media di 23 anni appena. Senza contare Tonali, Leao, Brahim Diaz, che insieme non arrivano neppure a 22. Italiani o no, la lezione insomma è tutta qui. Con la competenza, ed il coraggio nelle scelte, si può fare molta strada. Un occhio alla classifica e l’altro alla valorizzazione della rosa. Si può chiedere di più?
Il tecnico del Milan ha mostrato che con competenza e coraggio si può investire sui giovani