La Gazzetta dello Sport

Furia FERRARI DA URLO LECLERC BEFFATO MA È PRONTA LA GARA D’ASSALTO

- Di Andrea Cremonesi

Perez con la Red Bull brucia Charles: prima pole in carriera Sainz in seconda fila con Verstappen Però il ritmo di Maranello fa sognare

enticinque millesimi è come un battito di ciglia ma in Formula 1 è tempo sufficient­e a ribaltare i rapporti di forza. Quando tutto sembra confermare la superiorit­à della Ferrari, che ha rivestito il ruolo di lepre sin dalla prima sessione, e la pole pare destinata a finire nelle mani di Charles Leclerc come una settimana fa in Bahrain, a conclusion­e di un derby in famiglia con Carlos Sainz, autore di un tempo strepitoso nel primo assalto del Q3, ecco sbucare nella notte di Jeddah il sorriso sornione di Sergio Perez. Che sì guida una Red Bull, allo stato attuale l’unica vettura in gradi di contrastar­e il passo della F1-75, ma che mai nelle precedenti 214 gare era riuscito il sabato a mettersi tutti alle spalle. Pure il pilota messicano che nella corsa inaugurale, prima di essere appiedato da una panne di benzina, faticava a tenere il passo dei primi tre, è parso sorpreso da questo exploit. «Non ho mai realizzato un giro perfetto, anche se lo ripetessi mille volte probabilme­nte non riuscirei a rifarlo — ha detto a caldo il pilota messicano che ha ottenuto la pole esattament­e undici anni dopo l’esordio nel Mondiale — Ho preso dei rischi. Sono sorpreso perché non ci aspettavam­o di battere la Ferrari in qualifica, ci stavamo già concentran­do sulla gara. E questo mi rende ottimista, spero sinceramen­te di vincere».

Scosse Quello di Perez è stato l’ultimo colpo di scena di una serata che ha visto Lewis Hamilton clamorosam­ente tagliato in Q1 (16°, non partiva così indietro da Silverston­e 2009), ma soprattutt­o l’incidente di Mick Schumacher in Q2 che ha fatto tenere il fiato sospeso: il tedesco, che già l’anno scorso aveva fatto interrompe­re la gara per aver sbattuto, mentre cercava di migliorars­i ha investito in pieno il cordolo, la sua Haas si è alzata da terra e, perso il controllo è finita violenteme­nte contro il muretto. I minuti seguenti sono parsi interminab­ili ma per fortuna il tedesco non ha accusato conseguenz­e fisiche importanti anche se è stato portato all’ospedale militare e oggi non correrà. Un ulteriore trauma per un paddock già scosso venerdì dall’attacco missilisti­co contro una raffineria a soli ventidue km dalla pista.

Verso la gara Come è stato possibile per la Ferrari perdere una pole che pareva in tasca? Con un distacco così minimo contano i dettagli. Leclerc ad esempio ha ammesso che, dopo aver preso rischi nei primi due settori, si è un po’ risparmiat­o nel terzo, forse memore della sgradevole esperienza dell’anno scorso a Monaco, e come Sainz si è trovato stranament­e più a suo agio con le gomme usate rispetto a quelle nuove. Ma con due macchine nei primi tre posti, e soprattutt­o davanti a un Max Verstappen alle prese con una Red Bull che scivolava da tutte le parti, è un risultato che lascia intatte le speranze di

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GETTY I terribili tre Da sinistra: la F1-75 di Carlos Sainz, terzo in qualifica; la RB18 di Sergio Perez, che ha conquistat­o la pole; l’altra Ferrari di Charles Leclerc, secondo in griglia
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