La lunga notte dopo l’attacco Lewis voleva tornare a casa
Riunione dei piloti fino alle 3 prima di decidere di continuare Binotto: «Giusto rimanere qui»
Dopo la lunga notte in cui la F.1, squadre e piloti, si sono interrogati sull’opportunità di proseguire il GP dopo l’attacco missilistico di venerdì, Mattia Binotto, nella conferenza stampa di ieri, ha descritto gli stati d’animo e le ragioni che hanno portato alla decisione di continuare come da programmi il GP di Arabia Saudita. «È stata una lunga notte, ma dobbiamo concentrarci sui fatti. Abbiamo visto tutti quello che è successo. Non è la prima volta che episodi del genere si verificano qui, purtroppo. Credo che se esista un obiettivo che la F.1 possa avere, sia trasmettere un messaggio positivo». Il riferimento alla lunga notte era relativo alla riunione che i piloti hanno tenuto fino alle 3 del mattino ora locale, quando in Italia era l’1 di sabato: cinque piloti, tra cui Hamilton e Alonso, avrebbero voluto interrompere il weekend di gara e tornare a casa. Poi, dopo ore di discussione, la decisione di proseguire con il programma del GP.
Tranquillità
Come spiegato da Binotto, «abbiamo avuto rassicurazioni dal Governo saudita e dalle autorità e lo abbiamo spiegato ai piloti. E loro hanno capito che è giusto esserci, sarebbe stato sbagliato lasciare il Paese. Non vuol dire che non ci siano preoccupazioni, ma sono state prese notevoli misure di sicurezza. Nessuno in Ferrari ha espresso il desiderio di andare via». Dopo la decisione, è arrivato il comunicato dell’Associazione Piloti (Gpda), in questo Gran Premio rappresentata da George Russell sostituto di Sebastian Vettel, ancora positivo al Covid: «Venerdì è stata una giornata difficile per la Formula 1 e stressante per noi piloti. Probabilmente è difficile capirlo se non si è mai guidato una F.1 su un tracciato veloce e difficile come questo. Vedendo il fumo causato dall’incendio dell’impianto in lontananza era difficile rimanere concentrati e cancellare quelle che sono delle preoccupazioni umane. Di conseguenza abbiamo affrontato delle lunghe discussioni fra di noi, con i nostri team principal e con chi gestisce il nostro sport. Sono state condivise e dibattute tante differenti opinioni, ascoltando anche le autorità saudite che ci hanno spiegato come le misure di sicurezza siano state elevate al massimo. Su queste basi abbiamo deciso di andare avanti. In virtù di questa
La F.1 trasmette messaggi positivi È importante che tutti lo capiscano
scelta, ci auguriamo che il Gran Premio dell’Arabia Saudita possa essere ricordato come una bella gara piuttosto che per i fatti accaduti venerdì».
Cessate il fuoco Nel frattempo, nel pomeriggio è circolata nel paddock la notizia, poi confermata, che le milizie Huthi avessero dichiarato un cessate il fuoco unilaterale di tre giorni. Questo sviluppo parrebbe strettamente collegato all’attacco sferrato ieri mattina dalla colazione capeggiata dall’Arabia Saudita come diretta ritorsione di quello di venerdì: l’esercito saudita ha bombardato la città di Al Hudayda e la capitale dello Yemen, Sana’a.