Colbrelli ora è seguito a Padova Saranno rifatti gli esami chiave
Per Sonny Colbrelli adesso in Italia sarà fatta una rivalutazione clinica completa, perché andrà capita la patologia che è stata alla base di quanto gli è capitato. Il tutto sarà coordinato da Domenico Corrado, lo specialista a cui si è affidato il 31enne bresciano campione d’Italia e Europa, re dell’ultima Roubaix. Sonny ora dovrebbe restare qualche giorno a Padova dopo essere uscito dall’ospedale di Girona, dove era ricoverato da lunedì a causa dell’arresto cardiorespiratorio che aveva accusato subito dopo la conclusione della prima tappa della Volta a Catalunya, in cui si era piazzato secondo. Colbrelli è stato curato dal luminare spagnolo Ramon Brugada, ed è stato lui ad indirizzarlo a Corrado, un’altra autorità in materia. La Bahrain-Victorious, la squadra di Sonny, per ora ha deciso di non effettuare ulteriori comunicazioni ufficiali sulla vicenda.
Titoli Professore universitario di malattie dell’apparato cardiovascolare a Padova, Corrado ha 65 anni e dirige l’unità operativa delle cardiomiopatie genetiche e cardiologia dello sport sempre presso l’Università di Padova. Nel giro di qualche giorno si dovrebbero valutare la diagnosi e l’orientamento terapeutico. In questo momento, prima dei nuovi esami, non c’è molto da aggiungere — a quanto filtra — alle dichiarazioni che Brugada aveva già rilasciato alla Gazzetta. Il dottore, dal suo punto di vista, aveva evidenziato l’impossibilità di escludere il ripresentarsi di una aritmia cardiaca e la necessità per Colbrelli di impiantare un defibrillatore sottocutaneo (come Eriksen, che non può più giocare in serie A ed è emigrato in Premier): cosa che complicherebbe decisamente un suo futuro agonistico. Ma in tal senso dall’Italia per ora nessun commento. Potrebbero essere rifatti esami come la risonanza magnetica cardiaca, per esempio. Il professor Corrado lavora con diversi altri sportivi e non è la prima volta che cura un ciclista. «Nel 2004 mi aveva fatto una ablazione. Rischiavo di smettere, mi avevano fermato per anomalie al cuore. Lui fu l’unico che si assunse la responsabilità e mi operò», ricorda Raffaele Ferrara, vincitore del Giro d’Italia dilettanti (2000) e da pro’ (2001-2010) riserva azzurra al Mondiale di Salisburgo 2006. «Corrado è un grande. Ho scritto a Sonny per dirgli che è in ottime mani».