Fiorentina: un caso il riscatto Torreira Gelo fra le parti
Meno di dodici ore. È più o meno il tempo in cui i tifosi viola si son goduti spensierati l’inaspettato ritorno in Europa festeggiando in migliaia al Piazzale Michelangelo dopo la vittoria per 2-0 sulla Juventus. Dalla mattina seguente il possibile non riscatto di Lucas Torreira ha squarciato la serenità mettendo il risultato sportivo in secondo piano rispetto alle prime indiscrezioni di mercato. Le ultime ore non hanno risolto la questione anche se i contatti fra le parti sono comunque andati avanti in questi giorni e pare esserci meno freddezza. L’accordo non è impossibile, ma resta ancora poco tempo (il 31 maggio scade il diritto di riscatto fissato a 15 milioni con l’Arsenal) per trovarlo prima che il calciatore, insieme al proprio procuratore, viri verso altri lidi. Parallelamente la Fiorentina sta già guardando avanti su possibili rimpiazzi e sono già usciti una decina di nomi per la sostituzione dell’uruguaiano pur essendo solo all’inizio. Se non altro Italiano in quel ruolo ha recuperato un capitale come Amrabat, titolare nell’ultimo mese per l’insofferenza dello stesso Torreira.
Parole e striscioni L’agente del centrocampista ha parlato più volte di retromarcia del club per quanto riguarda i termini economici, la Fiorentina sull’argomento resta invece ferma alle parole del presidente Rocco Commisso: «Sono molto deluso da ciò che è successo dopo l’ultima di campionato. Il procuratore sa cosa ha fatto, quando qualcuno fa queste cose con me non la spunta ed io sono ancora più duro. Spero che si possa ‘rivisitare’ la situazione con Torreira ma non voglio essere ottimista né pessimista». Nel frattempo nella nottata di ieri è apparso uno striscione su una cancellata vicino al Franchi firmato dal gruppo della Curva Fiesole ‘1926’che recitava «Torreira alla Fiorentina, Barone all’Arsenal». Sicuramente dal canto proprio il club ed i suoi uomini mercato credono di meritare un po’ di fiducia, visto quanto fatto nella stagione appena conclusa e per il mercato che verrà. Partendo proprio dall’accordo difficile, ma non più impossibile, con Torreira.