Giorgetti-Casini, botta e risposta sul calcio in crisi
Il Ministro: «Serve un piano». Il presidente di Lega: «Giusto, ma chiediamo norme, non ristori»
«Ho cominciato a fare scherma per caso. Ero minuta, magra, pallidina, ma due genitori che non finirò mai di ringraziare e il maestro Triccoli mi hanno fatto scoprire campionessa». Un pienone di presidenti federali e personaggi dello sport a Piazza di Siena (mancano solo Gravina e Malagò per altri impegni) per la presentazione di «La regina del fioretto», la carriera d’oro della plurolimpionica Valentina Vezzali, oggi sottosegretaria allo sport, raccontata dalla sensibilità e dalla competenza di Paolo Marabini, giornalista della Gazzetta dello Sport. È anche l’occasione per un ping pong sugli aiuti mancati al calcio e allo sport fra il ministro Giancarlo Giorgetti e il presidente della Lega di serie A, Lorenzo Casini. Giorgetti, sollecitato dal direttore della Gazzetta Stefano Barigelli che conduce il pomeriggio, sottolinea: «Una cosa è una società dilettantistica un’altra il mondo del calcio. Che è business. Se chiede dei soldi e poi il giorno dopo si viene a sapere che una squadra ha comprato un calciatore per 70 milioni e gliene ha dati 8 all’anno di ingaggio è chiaro che a qualcuno in Parlamento non sta bene... Servirebbe un piano industriale pure per il calcio». «Una richiesta giusta - dice Casini - Molte società lo hanno già e noi in pochi mesi contiamo di averne uno per le riforme. Ma la serie A non chiede risorse, soltanto interventi normativi per produrne di più». Intanto Gabriella Palmieri Sandulli, presidente del Collegio di garanzia ha deciso che il ricorso della Lega di A contro la delibera federale sull’indice di liquidità «ammissivo» sarà discusso a Sezioni Unite. Il pomeriggio, cominciato con gli Stati Generali di Italia Viva organizzati dalla senatrice Daniela Sbrollini, è anche un tentativo di accorciare le distanze VezzaliMalagò. Gianni Petrucci del basket chiede alla sottosegretaria: «Serve un’intesa». «E io sono per il dialogo», promette l’ex fiorettista. Ora il tema della discordia è la creazione di una società di servizi che dovrebbe consentire al Coni di lavorare con più efficienza nella gestione dei suoi asset. La delibera è stata però respinta dal dipartimento Sport che vede in alcuni passaggi una concorrenza nei confronti di Sport e Salute. Oggi se ne parlerà in giunta Coni.