Festa a Wembley poi si riparte: la Nations come un... Mondiale
Mancini e gli azzurri da oggi a Coverciano, mercoledì l’Argentina
Da Wembley a Wembley. Da Italia-Inghilterra a Italia-Argentina, passando per la Macedonia indigesta di Palermo. Dalla finale dell’Europeo alla “Finalissima”, la nuova coppa che mette di fronte i campioni dei due continenti: un’Intercontinentale per nazionali. Un anno vissuto pericolosamente: in mezzo, la più terribile delle delusioni, la seconda qualificazione di fila mancata al Mondiale, forse peggiore della precedente perché da campioni d’Europa. Il brutto deve ancora venire, quando a novembre tutte le grandi viaggeranno in Qatar e noi staremo a guardare. Non resta che attenuare quel dolore per un cerchio che s’è chiuso aprendone un altro. La Finalissima, e poi la Nations League, sono fatte per questo.
Ripartenza Si riparte dall’ultimo sorriso. Da Wembley. L’11 luglio gli azzurri conquistarono l’Europeo ai rigori, da più forti e belli del torneo. Tutto ciò che fino a quel giorno riusciva alla perfezione è diventato una maledizione nelle qualificazioni. E non soltanto per i due rigori falliti da Jorginho. Hanno sbagliato tutti, compreso Mancini. Dopo la Macedonia, la triste amichevole con la Turchia, vinta 3-2 a Konya, ha spiegato che Raspadori, Tonali, Scamacca e l’indispensabile Cristante sono pronti per nuove responsabilità. Gli azzurri sono ora attesi da cinque partite in quattordici giorni: un tour de force. Dopo l’Argentina, ci sono Germania, Ungheria, Inghilterra e ancora Germania. Da brividi. Ma anche un punto di svolta.
Lista di 47 Il c.t. ha chiamato 39 giocatori: recuperato Spinazzola, inseriti i nuovi Frattesi e Pinamonti. Una lista ampia alla quale mancano solo gli infortunati Toloi, Chiesa e Immobile. Dopo i due giorni di stage, ieri Mancini ha premiato 6 giovanissimi aggiungendoli ai convocati: il difensore Gatti (Frosinone, ora Juve); i centrocampisti Salvatore Esposito (Spal) e Ricci (Torino); gli attaccanti Cancellieri (Verona), Gnonto (Zurigo) e Zerbin (Frosinone). In più Scalvini (difensore Atalanta, anche lui “deb”) e Pobega (centrocampista Torino), pronti a subentrare a qualche titolare con problemi. Una lista di 47 nomi ancora da “aggiustare”: il 30 maggio il c.t. comunicherà i convocati per l’Argentina e la lista parallela per la Nations.
Quanti obiettivi Contro l’Argentina, infatti, si chiuderà un ciclo. Chiellini lascerà dopo 118 presenze. Potrebbe essere l’ultima per qualcuno tra Sirigu, Acerbi, Florenzi, Insigne, per non dire di Immobile. Non è detto che Mancini si lasci travolgere dalla furia iconoclasta, ma un rinnovamento è indispensabile e la Nations sarà il primo test. Il gruppo con inglesi, tedeschi e l’Ungheria di Marco Rossi non è uno scherzo. Ma a noi serve disperatamente per provare facce nuove, sperimentare soluzioni tattiche diverse, arricchire un ranking che a dicembre riceverà una brutta botta, e, non ultimo, conquistare la prima fascia al sorteggio dell’Euro 2024 (9 ottobre a Francoforte): saranno teste di serie le 4 vincenti e le 4 seconde dei gruppi, più le 2 migliori terze. Niente è scontato.
Oggi Coverciano I 47 azzurri si ritrovano oggi a Coverciano. Il 31 partenza per Londra e, al rientro, un “vagabondaggio” tra Bologna (Germania), Cesena (Ungheria), Wolverhampton (Inghilterra) e Moenchengladbach (Germania). Sarà una selezione spietata prima delle ultime due partite di settembre. Poi l’Italia, diversamente dal resto del mondo (che conta), tornerà in campo a marzo 2023. Queste sette partite sono il nostro Mondiale.