Quell’Arena sarà un inferno Silvio, serve l’altro Diavolo
Le mani sulla Serie A, la prima della sua storia. Il Monza le allunga e la rivede vicina. E’ l’ennesima occasione, forse la più grande, dopo quelle sfumate per vari motivi a fine anni Settanta e quella più recente, all’ultima giornata, con la sconfitta nella fatal Perugia. Stavolta, rispetto all’ultima di campionato, al Monza basta il pareggio. Sì, è vicina. Ma dopo tante delusioni nessuno, da Berlusconi in giù, fa lo splendido. Galliani lo sa e fa il pompiere. Per scaramanzia, ma anche perché contro c’è il Pisa, con la sua Arena straripante e le sue severe lezioni distribuite a tutte le grandi (Monza compreso). Con il ricordo del 2007 ancora vivo, quando in situazione analoga lo stadio fece la differenza e lanciò il Pisa in B (1-0, 0-2). I sorrisi pisani malgrado la sconfitta sono un segnale: con il 2-0 sarebbe stata dura, dopo il guizzo di Berra l’impresa è meno proibitiva. Il Pisa si giocherà la A mettendo in campo il massimo, anche se l’andata ha dimostrato che sul piano fisico è in riserva di energie. Dalla sua parte avrà l’Arena e la serenità di chi non ha nulla da perdere, perché se dovesse andare male la società non si scomporrà, avendo la forza per riprovarci subito. Non è così per il Monza, al secondo tentativo dopo il flop della stagione scorsa e al secondo match point in questa. Un altro fallimento non sarebbe preso bene dalla proprietà, arrivarci così vicino e non vincere nemmeno stavolta sarebbe troppo. Bisognerà versare ancora tanto sudore, l’Arena sarà un inferno. Già, ci vorrà un altro Diavolo per fare felice Berlusconi.