La ripicca di Cellino: il Brescia reintegra Inzaghi
La vera domanda è: quanto durerà? Perché stavolta è davvero una questione di forma a tenere (rimettere) in piedi il matrimonio fra il Brescia e Filippo Inzaghi. Una diatriba legale iniziata a primavera: quando Massimo Cellino ha deciso per il licenziamento e il tecnico ha chiesto il reintegro lamentando il mancato rispetto di una clausola contrattuale. A campionato finito si riavvolge il nastro: il presidente congeda Eugenio Corini dopo la semifinale playoff persa col Monza e richiama chi poche settimane fa gli aveva ceduto il posto. Una convocazione che ha prodotto i suoi effetti ieri al rompete-le-righe di fine stagione al centro sportivo di Torbole Casaglia.
La lite Cellino non vuole ripartire da Inzaghi, a sua volta consapevole che il suo futuro sarà altrove. Tentativi di conciliazione ce ne sono già stati, invano; la risoluzione del contratto appare l’unica soluzione, ma le parti dovranno riavvicinarsi. I rispettivi uffici legali sono al lavoro e dall’esito di questa vicenda dipende non soltanto la possibilità di trattare con altre società di Inzaghi, sotto contratto fino al 2023, ma anche quella del Brescia di ricominciare da un altro ritorno: quello di Pep Clotet, che riprenderebbe la panchina dopo l’infelice esperienza alla Spal con ogni probabilità affiancato da Daniele Gastaldello. Inzaghi ha fatto leva sulla clausola del contratto per cui non sarebbe stato licenziabile se nelle prime 8. In febbraio tanto era bastato a scoraggiare il presidente, portandolo a rimangiarsi l’esonero dopo che il tecnico aveva già dovuto svuotare una prima volta l’armadietto. Il Brescia era sul podio, a -1 dalla Serie A e a -2 dalla vetta, alla media di 1,85 punti. Quello scossone, seppur con dietrofront e rientro tempestivo di Inzaghi, non aveva giovato: quando a marzo Cellino ha deciso di cambiare senza ulteriori ripensamenti, la squadra era scivolata al quinto posto. Lì è rimasta con Corini e lì ha concluso la stagione.
Futuro
Adesso le porte girevoli del Brescia vedono ripartire Corini (che dal 2018 ad oggi è stato assunto, esonerato, richiamato e riallontanato, richiamato e riallontanato un’altra volta) e tornare Inzaghi. Ma sull’uscio è pronto Clotet. In tutto questo un’altra vecchia conoscenza se ne va: il d.s. Francesco Marroccu, altro richiamato eccellente, ha già salutato tutti.