«Vinsi ma non lo sapevo Ballare con Grace Kelly fu un’emozione unica»
Il primo italiano a conquistare Montecarlo nel 1982 «Credevo fossi 2°, poi mi spinsero sul palco e capii»
Quarant’anni e poco più: il 23 maggio 1982, Riccardo Patrese diventava il primo italiano a vincere il GP di Monaco dall’inizio del Mondiale. Il suo primo successo assoluto in F.1. «Fu una lotteria ricorda il pilota padovano che martedì è stato a Monaco per la partita di calcio della Nazionale Piloti - come giocare alla roulette al casino, alla fine è uscito il 2, il mio (era il numero della sua Brabham-Ford)».
3Un autentico colpo di fortuna.
«Il gran premio era andato un po’ a ramengo, dopo l’incidente di Alain Prost alla chicane del Porto, ero in testa ma mi sono girato al Loews. Vidi passare davanti la Ferrari di Pironi, l’Alfa di De Cesaris, una Williams. Per fortuna, poiché la macchina era a cavallo del cordolo, i commissari mi diedero una spinta, misi in seconda e ripartii. Quindi sotto il tunnel mi accorsi che Pironi si era fermato e pochi metri dopo De Cesaris. Ma dentro la mia testa c’era sempre una Williams, davanti. Mi sono detto “Oh mamma, arrivo secondo”. Il guaio è che allora non c’era la radio, nessuno poteva avvertirmi sulla mia reale posizione. Scoprii di aver vinto solo quando mi spinsero verso il podio. Allora sul palco dei principi andava solo il vincitore».
3Fu l’ultima edizione con Grace Kelly.
«Quella sera aprii le danze, ballando con lei al party post gara. Indimenticabile».
3 Si sarà sentito un principe delle favole.
«Macché, stavo malissimo perché si trattava di un valzer e io non lo sapevo ballare. Ma la principessa mi tranquillizzò. “Dai, dai non preoccuparti, stasera guido io!”. Così mi ha portato in giro lei per... la pista. Poi dopo trenta secondi tutti gli altri iniziarono a ballare e tornai al tavolo. Emozioni forti, non so se i piloti di oggi possano godere degli stessi privilegi».
3 Qual è il punto più bello della pista?
«Sono due: la staccata su al Casinò e le Piscine, velocissime. Guidare una F.1 regala di per sé emozioni che nessuna altra vettura da corsa è in grado di fornirti. A Montecarlo tutto questo è moltiplicato perché se sbagli sei appiccicato a un muro».
3Ma
non è frustrante per un pilota sapere che qui superare è complicato?
«A ciascun pilota piace andare forte in condizioni critiche. E Montecarlo è una sfida particolare a cui si uniscono la tradizione, la storia, il pubblico».
3Anche ai suoi tempi era così dura passare?
«Sì Prost mi superò all’inizio solo perché poteva contare sul motore turbo della sua Renault, mentre io correvo ancora con l’aspirato. Altrimenti non c’erano altre chance. Non so come abbia fatto due anni fa Leclerc a fare qualche sorpasso alla Rascasse, anche se poi c’è rimasto. Oltretutto con vetture più larghe di quelle che guidavo io...».
3 Punterebbe delle fiche su una sua vittoria?
«Sì perché la Ferrari è buona e Charles gradisce i circuiti cittadini, che invece sono indigesti a molti piloti. Ha carte in regola però mi dicono che il tempo sarà un po’ strano».
3Confermiamo, potrebbe piovere.
«Ah, bel casino. Ai miei tempi il grip era zero e si lottava per stare in strada. Ora la situazione è migliore ma a Monaco basta sbagliare due centimetri e sei fuori, e quando piove aumenta la possibilità di errore».
Leclerc ama i circuiti cittadini Sainz 2° nel 2021, sa come si fa...
3 Carlos Sainz fatica a ingranare e a Monaco chi non ha piena fiducia nella propria macchina stenta. Che ne pensa?
«Io non lo taglierei fuori perché se riesce a essere più sciolto all’interno della macchina... L’anno scorso poi non è finito 2°? Conosce bene il circuito, il risultato lo ha già fatto, sono cose che contano, può scattare la molla».