La Gazzetta dello Sport

Fenomeno Bastianini

«IO CAMPIONE? ORA SONO DA TOP 3 E A GRESINI DIREI...» Il riminese a -8 da Quartararo: «Se Martin andasse in Ducati ufficiale chiederei perché»

- Di Paolo Ianieri INVIATO A SCARPERIA (FIRENZE)

uando si siede a tavola per il pranzo, la prima cosa che noti sono gli occhi gonfi. «Sono allergico a qualcosa, non ho ancora capito se alle graminacee o ai giornalist­i» ride Enea Bastianini. Non gli era mai capitata una vigilia del Mugello così, dall’arrivo in moto da Borgo Panigale scavalcand­o in sella a una Diavel il passo della Futa assieme a Francesco Bagnaia, Jack Miller e altri duecento ducatisti («È stata una grande emozione»), all’attesa spasmodica per quello che potrà fare, dopo la terza vittoria ottenuta a Le Mans che di fatto ha solidifica­to la sua posizione di serio candidato al titolo.

3Enea,

Qil primo ricordo che le viene pensando al Mugello?

«La prima volta che sono stato davanti, nel 2014, l’anno del mio debutto. Bellissimo perché non ero mai stato in testa a un GP, credo fosse il 14° e sono stato tutto il giro davanti, cosa che con la Moto3 qui non è per nulla facile. Poi il finale non è stato dei migliori ma vabbè...».

3E la prima che ci ha girato? «Era il 2011, avevo 11 anni. Ho grippato alla Biondetti facendo un volo micidiale. Ho esordito così».

3Le piace guidare qui? «Molto, soprattutt­o con la MotoGP è incredibil­e».

3Però non ha mai fatto podio. «No, c’è sempre stato qualcosa. E se ripenso all’anno scorso (tamponamen­to alla fine del giro di allineamen­to, capottando­si, Johann Zarco; n.d.r.), mi viene da ridere».

Arriva qui con tutte le luci dei riflettori su di lei.

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«Ma non mi pesa, perché siamo in tanti a essere veloci, il livello è altissimo. Vero, sono l’unico che quest’anno ha vinto tre gare, ma bisogna restare coi piedi per terra».

3Le

«Sì, perché non me l’aspettavo. Quello che mi ha sorpreso di più è stato trovare subito un gran feeling con questa moto. E il fatto che il nostro assetto funziona dappertutt­o».

fa strano questa cosa?

3Si parla tanto di lei, ma non ancora tanto quanto i suoi risultati imporrebbe­ro. Per molti continua a essere un outsider. «L’ho notato anche io, ma è sempre stato così. Forse perché non sono uno che si espone troppo, resto sempre un po’ nel mio. Ma non è qualcosa che mi limita, anzi, mi va bene così».

3Qual

è il risvolto della medaglia?

Punta il dito, ridendo. «Le interviste, in generale. So che sono importanti, ma dopo la gara senti sempre le stesse domande, poi arrivi a casa e ti dicono tutti le stesse cose... in quei momenti la vivo con un po’ di stress, però poi capisci che invece è bello».

3Se Fausto Gresini fosse qui, che cosa le direbbe, e che cosa invece gli direbbe lei?

«Mi direbbe che ancora non ho combinato niente, di restare concentrat­o e che devo solo pensare a divertirmi. Io invece gli direi grazie, quello che ha messo in piedi è incredibil­e».

3In Italia le fortune del motociclis­mo sono anche state le grandi rivalità, come quella tra Rossi e Biaggi. Sta per nascere quella tra Bastianini e Bagnaia? «La rivalità tra noi c’è sempre stata, perché Pecco è uno molto forte che reputo difficile da battere. Ma è una rivalità sana, non penso che potremmo mai litigare».

3Dopo

Le Mans lei lo ha punzecchia­to, dicendo che la sua pressione lo ha fatto cadere. Pecco ha risposto che non gli interessa cosa lei pensa.

«Dopo la gara non sai mai bene cosa è successo, tanto che io pensavo che fosse caduto dove era andato lungo. Ma la mia era un’ipotesi, solo lui sa perché ha sbagliato».

3Per

tutti, lei nel 2023 deve correre con la Ducati ufficiale.

«Vedremo. La squadra ufficiale è il massimo a cui puoi ambire, ma comunque vada sarò messo bene».

3Nel

caso, chiederà di restare da Gresini o finirà in Pramac?

«Ancora non se n’è parlato, ma qui io sto bene».

3Ma le darebbe fastidio se scegliesse­ro Jorge Martin? «Fastidio no, però chiederei perché».

3Tre grandi piloti ai quali ru

berebbe qualcosa.

«Ne scelgo tre di oggi. Mi piacerebbe la costanza di Mir, sempre lì davanti, la velocità nel giro di Martin e il guizzo di Marquez. Sarebbe il pilota perfetto».

Vorrei la costanza di Mir, la velocità sul giro di Martin e i guizzi di Marquez

3 Da piccolo lei guardava molto Stoner.

«Sì. Casey era un talento puro, quando era in forma non lo battevi, ma psicologic­amente forse era un po’ troppo debole».

La rivalità con Bagnaia ci sarà sempre. Però non litigherem­o mai Enea Bastianini Pilota Ducati Gresini

3Lei

invece sente di essere forte mentalment­e?

«Forse deve ancora arrivare il momento più difficile, però al momento mi sento bene».

3Inganna la gente. Ha la faccia pulita, gli occhi buoni, il sorriso dolce. Poi però si mette il casco

e diventa un bel cagnaccio. Ride. «Siamo tutti così, in pista. Vogliamo tutti ottenere il massimo risultato».

3 Alberto Giribuola, il suo ingegnere di pista, ci ha chiesto di chiederle se morde ancora. «Mordo ancora, anche se un po’ meno. Io sono uno che si butta dentro a cannone nelle curve, mi piace aggredirle, però a volte non paga. È che mi viene difficile aspettare. A Le Mans, però, quando ho imparato ad avere pazienza, sono migliorato subito».

Nel calcio esiste la zona Cesarini. In MotoGP sta nascendo la zona Bastianini?

3

«Spero di sì, è una mia bella caratteris­tica, questa. La tattica og

gi è fondamenta­le, con Giribuola qualcosa studiamo, ma mi piace interpreta­re quello che succede in gara e affidarmi all’istinto. Poi, va detto che con questa moto mi trovo molto bene e riesco a sfruttare il motore come forse altri non riescono a fare».

3Dopo Le Mans, al Mondiale ci crede ancora di più?

«Vorrei aspettare ancora qualche gara per capirlo, perché ancora non so se saremo sempre lì davanti. Però un passo avanti l’ho fatto. Se a inizio campionato parlavo di chiudere nei primi 5, adesso a finire nei tre ci credo».

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