La Gazzetta dello Sport

Jannik che lotta: domato Carballes dopo 3 ore e 44’

- Di Riccardo Crivelli INVIATO A PARIGI

La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni. E Jannik Sinner, attraverso la sofferenza di una partita che sembrava infinita, domata dopo 3 ore e 44 minuti, può continuare a coltivare aspirazion­i di gloria in uno spicchio di tabellone senza la concentraz­ione di big che illumina la parte alta. Ma per venire a capo del millesimo arrotino spagnolo, quel Carballes Baena che si era rodato sulla terra vincendo cinque giorni fa il challenger di Tunisi, una volta di più il Rosso deve affidarsi alle risorse supplement­ari del carattere, dell’orgoglio, della feroce tenacia che si oppone alla resa. Perché, almeno nel primo set, il tennis del numero 12 del mondo non è certo sfavillant­e, con troppi errori di misura e la difficoltà ad arginare il ritmo da fondo dello spagnolo che viene dalle Canarie, ottimo prospetto da junior ma con poco fisico e punch per diventare un campione (è numero 89 del mondo, è stato 71 a novembre). Conta anche il campo lentissimo (diverso da quello dove il match era stato programmat­o all’inizio), ma certo con il 45% di prime in campo e i 19 gratuiti del primo parziale Sinner farebbe poca strada. E infatti, aggiustato il servizio e messi i piedi in campo, comincia a ritrovare le accelerazi­oni che fanno male, anche se il match resta un’altalena fino alla fine, quando Jan, avanti di un break, va sotto 0-30 nell’ottavo game del quarto set e rischia di riportarsi in casa il tignoso Roberto, prima del sudato successo. Ora lo attende lo yankee McDonald già sconfitto nella finale di Washington ad agosto, e sinceramen­te non si potrebbe chiedere di meglio a un terzo turno sulla terra: «Le condizioni non erano facili, sono salito di livello dal terzo set ma ho ancora margine».

Ripartenza Il sorriso più smagliante di giornata così è quello di Sonego, che vince due partite di

seguito dopo tre mesi e mezzo battendo d’autorità il pericoloso portoghese Sousa, seppellito da 47 vincenti: «Credo di aver giocato una delle migliori partite della carriera - dirà Lorenzo — ho tenuto un livello di gioco molto alto per tutta la gara, anche perché lui non ha mai mollato e io sono sempre stato aggressivo. Sono molto contento del mio atteggiame­nto, di come sto riuscendo a gestire i momenti più importanti delle partite. Il mio obiettivo è mantenere questo livello di gioco ed entrare tra i primi 20 del mondo, con il sogno di riuscire a qualificar­mi per le Finals in questo quattro anni in cui si giocherann­o a Torino». Ora lo attende un esame tosto, contro un terraiolo evoluto come Ruud, numero 8 del mondo, fresco del titolo conquistat­o sul rosso a Ginevra e outsider pericoloso anche per gli obiettivi più alti: «Mi aspetto una partita dura — confessa Lollo — ma sono pronto: dovrò guadagnare campo prima di lui, altrimenti con il dritto mi farà molto male».

Rinascita rosa Bisogna tornare al 2013 per ritrovare almeno due uomini e due donne italiani al terzo turno di Parigi: allora ci arrivarono Fognini, Seppi, Errani, Vinci e Schiavone. Dunque, anche il cuore rosa del nostro tennis comincia a battere di nuovo: dopo la Trevisan, che oggi affronta l’australian­a Saville con la ghiotta opportunit­à di guadagnars­i la seconda settimana come già le accadde nel 2020 (allora fece quarti), anche la Giorgi si avvicina ai piani nobili con un convincent­e successo sulla russa naturalizz­ata kazaka Putintseva, che fino al 3-1 per lei nel primo set incarta Camila con variazioni di ritmo e smorzate al bacio, prima di arrendersi alla distanza quando l’azzurra sistema il mirino delle sue tremende accelerate da fondo. È solo la seconda volta che la Giorgi conquista la terza partita al Bois Boulogne, ma in un tennis femminile senza padrone, Swiatek a parte, l’unico limite è il cielo anche di fronte all’ostico incrocio con la numero 7 del mondo Sabalenka: «In queste due partite - commenta la marchigian­a - sono sempre partita piano, ma è dovuto al fatto che sono stata ferma tanto e ho bisogno di giocare qualche game per trovare il ritmo, Ritrovarmi a giocare a questi livelli per me è incredibil­e, come sempre per le partite che arrivano io guardo a me stessa e non alle altre». Intanto, da lunedì, entrerà per la prima volta in top 30. Non è mai troppo tardi.

L’azzurro cede il primo set, poi vince gli altri tre battaglian­do su ogni punto: ora trova McDonald. Al terzo turno anche Sonego e la Giorgi

 ?? DELL’OLIVO ?? L’obiettivo Jannik Sinner, 20 anni, ha vinto la 26a partita stagionale: al Roland Garros vanta i quarti 2020
DELL’OLIVO L’obiettivo Jannik Sinner, 20 anni, ha vinto la 26a partita stagionale: al Roland Garros vanta i quarti 2020

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