Medvedev, segnali di forza. Donne, sorpresa Jeanjean
Il russo si lascia alle spalle i dubbi tecnici: «Wimbledon? Spero ci ripensino» La francese con 3 lauree batte la Pliskova
La terra e la guerra. Non sono settimane facili per Medvedev, e non soltanto perché la polvere di mattone non ha mai incontrato il suo completo gradimento: da atleta top di uno degli sport più popolari, è ovvio che suo malgrado sia nel cuore di ogni discussione in merito alle sanzioni sportive contro la Russia. E poi è reduce da uno stop forzato per l’operazione di ernia del disco, dunque il suo viaggio a Parigi era costellato da tanti dubbi. Per il momento Daniil, che può tornare numero uno del mondo alla fine del torneo, ha compilato due prestazioni convincenti e ieri i primi due set contro Djere sono stati di eccellente livello: «Però sono consapevole di dover migliorare ancora, la terra è una superficie che non perdona e sulla quale devi lottare su ogni punto. Continuo a preferire il cemento, ma questo non significa che affronti il torneo senza la convinzione di poterlo vincere. Wimbledon? Ovvio che vorrei giocarlo, ma se resta il divieto vorrà dire che mi preparerò per gli appuntamenti successivi».
Regine Non ha certo bisogno di scaldarsi la Swiatek, che continua nell’incredibile serie di vittorie: è arrivata a 30 di fila, lasciando appena due game alla Riske; il 6-0 del primo set, tra l’altro, è il 15° di questa sua pazzesca stagione. Non si scorge ancora all’orizzonte la rivale più credibile per impedirle il bis del 2020 e ieri sono state eliminate altre due top ten (ora sono sette quelle già out), la Collins e la Pliskova, quest’ultima per il sollucchero del pubblico parigino che ha adottato una nuova eroina, Leolia Jeanjean. Grandissima promessa già a 12 anni, è stata prima frenata da tre rotture delle ginocchia e poi dalla scelta di privilegiare gli studi negli Stati Uniti (è laureata in sociologia e giustizia criminale e ha un master in finanza). Adesso che di anni ne ha 26 ed è numero 227 del mondo, sta riscoprendo la passione: erano 34 anni che una giocatrice con una classifica così bassa non batteva una top ten a Parigi. Chapeau. ri.cr.