La Gazzetta dello Sport

Voglia di rivincita Ecco l’attaccante per la staffetta con Giroud

- di Alessandra Bocci

Prima la finale di Champions League, poi il trasferime­nto a Milano. Visite mediche, firma del contratto, soprattutt­o una nuova vita. Divock Origi porta esperienza al Milan, ma soprattutt­o per se stesso cerca una nuova vita. Un posto dove brillare di luce propria e fissa, dopo aver passato gran parte della carriera a brillare in maniera intermitte­nte. E’ pronta una nuova staffetta con Giroud.

Intesa Manca poco o nulla all’arrivo del belga a Milano: le ultime formalità, i documenti da firmare. Il resto era già stato deciso da tempo, negli ultimi mesi, e Origi andrà a rinforzare un attacco che al momento può contare sull’esperienza di Giroud, l’uomo dei gol pesantissi­mi, e la verve di Rafa Leao, ma dovrà anche fare a meno per parecchi mesi (e dopo, chissà) anche di Ibrahimovi­c che a quasi 41 anni si è sottoposto a un nuovo intervento al ginocchio. Origi ha 27 anni, è, o meglio era, in scadenza di contratto. Il Milan lo ha puntato come un rinforzo a basso costo per l’attacco. Non ha un curriculum brillante, perché nelle ultime stagioni ha giocato poco e segnato ancora meno. In questa annata, la sua ultima al Liverpool, sei gol e quattro assist in 18 partite, solo 5 da titolare. Fra fine anno e febbraio è stato fuori per infortunio. Con il Belgio non segna da una vita: Lukaku gli sbarra la strada da tempo e non è mai riuscito a ottenere un ruolo decente, anche se da cambio, con nessun allenatore. Eppure, a Euro 2016 era considerat­o la grande promessa, l’uomo di qualità. Sei anni dopo, Origi è praticamen­te al palo. Per questo il Milan è una sfida. Per lui e per Pioli, che è diventato ormai un maestro nel generare e soprattutt­o rigenerare giocatori.

Occasione

Quindi, questa è una buona occasione per il Milan che può rinforzare l’attacco con un uomo che ha già esperienza internazio­nale ma è ancora giovane, però è soprattutt­o un’opportunit­à per Origi che a Liverpool ha trovato davvero poco spazio nonostante l’innegabile talento. Quest’anno ha affrontato due volte il Milan in Champions: all’andata ha inventato un assist a Salah, poi ha segnato a San Siro. Il Milan, come molti altri club, ha una buona tradizione con quelli che lo hanno messo in difficoltà. Chissà che non capiti anche con Origi, talento finora piuttosto inespresso.

Saluti Jurgen Klopp lo ha salutato con affetto: «Mi aspetto che Divock riceva un addio speciale. Per me sarà sempre una leggenda del Liverpool ed è stata una gioia lavorare con lui». Sarà, ma di spazio ne ha trovato pochissimo. La concorrenz­a era forte, incerta la sua collocazio­ne tattica. Ma questo è un argomento che Pioli conosce da tempo, visto che ha già sbrogliato questioni spinose riguardo a Rebic e anche allo stesso Leao. Uomo di fascia o centravant­i? A Pioli la sentenza. Intanto Origi è pronto a sbarcare. Possibilme­nte da campione d’Europa.

In arrivo Visite mediche dopo la finale di Champions: il belga pronto a una nuova avventura

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