Non risponde alla società E sceglie Conte
Ieri si attendeva la decisione sulla proposta di rinnovo Il Tottenham vicino al blitz
La speranza iniziale, la lunga attesa e poi... nulla: Ivan Perisic, slavo silenzioso e spigoloso, ha taciuto anche stavolta. Non ha dato la risposta che sperava l’Inter, anzi non ha dato risposta alcuna, nonostante l’ultimo rilancio generoso sul rinnovo. Secondo i piani del club, gli agenti del croato avrebbero dovuto dire un sì convinto e definitivo ieri, il giorno stabilito da entrambe le parti per convolare a nozze. E, invece, si sono negati, come spesso capita quando sul mercato si trovano altri acquirenti, anche perché lo staff di Ivan il Terribile era impegnato in chiamate extra Ue: comunicavano con il nord di Londra, dove abita il Tottenham, il club che ha cambiato completamente lo scenario attorno. Se l’Inter dà ormai per perso il proprio esterno tuttofare, gli Spurs di Antonio Conte si sono molto avvicinati alla preda: il 3-5-2 del tecnico necessita di esterni forti e veloci e il croato, 33enne solo per la carta di identità, colmerebbe il buco.
L’addio Lunedì scorso, dopo l’ultima di campionato con gol e infortunio — un simpatico modo per salutare San Siro –, Perisic aveva ricevuto la proposta al rialzo dell’Inter: cinque milioni di base fissa e bonus ragionevoli per arrivare a sei, il tutto all’interno di un contratto biennale. Non molto lontano dalla sua richiesta iniziale, in fondo. D’accordo con il suo staff, Ivan si era preso un po’ di tempo per riflettere e valutare anche le altre opzioni in giro per l’Europa: dal gradimento della Juve alle tentazioni in Premier. Nonostante una vita felice a Milano, da tempo cova in lui la voglia di misurarsi con un campionato come la Premier, con partite dal ritmo frenetico e battaglie fisiche che lo esaltano. Il Tottenham del vecchio maestro Antonio Conte garantirebbe il massimo livello, pure in Champions. Di certo, l’assenza di comunicazioni croate ha fatto perdere le ultime speranze ai nerazzurri che pensano, comunque, di aver fatto il massimo per tenerlo. Forse pure qualcosa in più: i paletti di Suning sugli ingaggi, soprattutto degli ultratrentenni, sono rigidi, ma Marotta e Ausilio si erano spinti oltre per riconoscere la centralità di Perisic e premiare la sua ultima stagione super. Dopo che ieri il telefono ha squillato a lungo a vuoto, non ci saranno ulteriori rialzi di emergenza, anche perché il club è convinto di lanciare ormai Robin Gosens titolare a sinistra nel 2022-23: a gennaio il tedesco è stato preso dall’Atalanta proprio con questo scopo. Alle sue spalle, si prenderà poi un vice a tempo debito e a basso costo: l’idea è di svezzare alle spalle di Gosens un giovane italiano, come Andrea Cambiaso, 22enne del Genoa.
Feeling con Antonio Perisic ha strabiliato sotto Inzaghi, ma ha iniziato a svoltare proprio quando ha incontrato Antonio Conte. L’uomo che oggi lo reclama, però, all’inizio aveva tutt’altra opinione: appena arrivato in nerazzurro, il tecnico lo bocciò nel ruolo di esterno per il 3-5-2 a causa di una scarsa attitudine difensiva. In quel 2019 il club lo mandò quindi a bottega al Bayern: un prestito come un master in un club dalla cultura vincente, uno switch nella mentalità di Ivan a cui si rimproverava sempre una certa indolenza. Tornato nelle mani di Conte nel 202021, Ivan ha mandato a memoria i movimenti a tutta fascia ed è cambiato pure il giudizio di Antonio: «Perisic non sa neanche lui quanto è forte...». Così adesso le loro strade potrebbero pure incrociarsi di nuovo, con buona pace dei tifosi nerazzurri che ora lo salutano sui social. Il viaggio inglese sarebbe per Perisic un enorme successo: è raro alla sua età esordire in un campionato top. E in un club di vertice che, tra l’altro, ha sempre preferito puntare su giovani affamato. Ma nonostante i 33 anni, la fame a Ivan non manca di certo.
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