SONO LEGGENDA Biaggi icona della MotoGP «Che talento Bastianini!»
Il sei volte iridato è entrato nella Hall of Fame «Quando me l’hanno detto non ci credevo Ricordo gli inizi con mio padre»
Ha dovuto aspettare due anni ma adesso anche Max Biaggi è una MotoGP Legend. «Causa Covid è slittato tutto, ma la sorpresa vera fu quando Carmelo mi chiamò per annunciarmelo. Non me lo aspettavo. Ed è bello condividerlo con le persone che mi hanno accompagnato in carriera».
Che significato ha per lei?
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«Ora ai miei figli potrò dire, “vedete, papà adesso è uno dei piloti più grandi di questo sport”. È bello che qui ci fossero Ines e Leon, condividere queste emozioni».
Guardano le gare?
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«No. Leon ha visto quelle che ho fatto da wild-card nel 2015, ora quando è con me a volte capita, ma non le vede mai tutte».
3Ora che è diventato Leggenda magari gli verrà voglia di scoprire chi è stato suo papà.
«Mah, è ancora piccolo, ha solo 11 anni, e non è mai stato instradato verso le corse, io con lui ho fatto tutt’altro, gioca a tennis. Non volevo che facesse il pilota, non vorrei...».
3 Per i sacrifici o per il rischio? «Soprattutto per quello che può rischiare. Con quello che c’è in palio è un costo troppo alto per una persona che ami. Se posso evitarglielo, lo faccio».
3Pensa mai a ciò che provava suo papà Pietro nel vederla?
«Ma lui mi ha visto così motivato che si è convinto immediatamente che io a qualsiasi costo ci avrei provato. Mio figlio non ha la stessa febbre. Io ero disposto a sacrificarmi, e l’ho fatto in anni in cui ero giovanissimo, pur di inseguire il mio sogno».
Quella sua, di Rossi e Capirossi è stata un’epoca meravigliosa per l’Italia della moto.
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«È stata bellissima perché ho abbracciato sia il mondo delle due tempi, in 250 e poi 500, che quella più evoluta delle quattro tempi, l’elettronica, le prime appendici aerodinamiche...».
Il cuore per chi batte forte?
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«Vedendo dove sta andando l’evoluzione, più per i due tempi. Coi quattro è diventato leggermente più semplice ma, allo stesso tempo, sono subentrate altre difficoltà: stare in scia è complicato, si scaldano le gomme anteriori, la moto non risponde più come prima... problematiche che un tempo erano sconosciute».
Oggi sono tutti vicinissimi.
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«Se non c’è uno che svetta, è perché è praticamente impossibile che accada. C’è stato un gran livellamento tra le moto. Bello? Per il pubblico sicuramente lo è».
3 Giacomo Agostini sostiene però che la gente vuole vedere il grande campione che domina, Marquez, Rossi, Stoner, Biaggi... Risata. «E certo. Perché lui è stato uno di quelli. Se lo chiedi a uno di noi la risposta è che Agostini ha ragione, ma se lo chiedi a chi gestisce e governa questo sport... E comunque hanno fatto un ottimo lavoro, alla gente interessano le gare combattute, i dieci piloti in un secondo».
Lei è diventato leggenda anche grazie all’Aprilia. Quanto le dà soddisfazione vederla sempre lassù tra i migliori?
3 «Sono felice. Mi aspettavo questo passaggio, eravamo rimasti quelli al palo, ma dalla conferma che sei vincente a questa stabilità dei risultati non se lo aspettavano in tanti. Ci dimentichiamo sempre che il pilota conta, abbiamo sempre minimizzato il valore di Espargaro, ma con questa moto Aleix è cresciuto talmente tanto che è diventato fortissimo. Lui è uno duro a morire, non getta mai la spugna, fa meno errori perché adesso non è più così costantemente al limite, e la classifica parla chiaro».
3Come pensa reagirà, se a fine stagione sarà lì a giocarsela?
«Non avrà nulla da perdere, il vantaggio è che non è mai stato in una situazione così, tutto quello che viene è positivo».
Scommetterebbe su di lui?
Mi rivedo in Enea per stile e intensità ma per il titolo occhio ad Aleix
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«Ne riparliamo a quattro-cinque gare dalla fine. Però oggi non puoi non tenere conto di Quartararo, una certezza quando la moto lo assiste, Bagnaia può ancora rimontare perché ha la velocità e ora anche la stabilità. E non sottovaluterei Bastianini. Secondo me è quello che ha più talento, e il talento non lo impari né lo compri. E anche se non hai il vestito più bello (il team ufficiale; n.d.r.)i conti li fai alla fine».
3Anni
fa, il nuovo Biaggi era Jorge Lorenzo, e oggi chi è?
«Io dico Bastianini. Non ha vinto tanto prima finora, ma è già stato campione del mondo. E come stile e intensità mi rivedo in lui».
Bello avere qui i miei figli, anche se per Leon esiste solo il tennis... Max Biaggi Sei volte campione del mondo
3 Come carattere però...
«Non so, lui è uno easy, peace and love, ma le cose cambiano...».