La Gazzetta dello Sport

«Coinvolger­e i campioni: ecco il segreto di Carletto»

- di Marco Guidi @MARCOGUIDI­13

A

nche ieri sera l’Italia si è seduta davanti alla tv a vedere gli altri. Certo, c’era Carlo Ancelotti a rappresent­arci, ma sono già cinque anni (sperando di fermarci a sei...) che una squadra della Serie A non gioca una finale di Champions. Nel frattempo abbiamo visto una spagnola (il Real Madrid più volte), una francese (il Psg), una tedesca (il Bayern Monaco) e ben quattro inglesi (il Liverpool tre volte, Chelsea, Manchester City e Tottenham una) darsi battaglia. La Premier League è il campionato più ricco, ma per Lele Adani non è solo una questione di soldi. «I club italiani vivono da tempo in uno stadio inferiore anche nel modo di pensare. L’Atalanta ci aveva indicato la strada, sfiorando la semifinale, ma poi ci sono arrivati il Lipsia e il Villarreal, mentre le nostre no...».

I milioni permettono però di comprare i campioni.

«Certo ed è indiscutib­ile che a noi manchi anche l’eccellenza assoluta dei calciatori. Però poi io vedo Konaté, che è un classe 1999 preso dal Liverpool al Lipsia e fa il difensore centrale, giocare 20 metri nella metà campo avversaria e mi dico: “È solo questione di livello o c’è qualcosa di più?”».

Lele, ci dia lei la risposta...

«Ovvio che non è solo un discorso di campioni, bensì di idee, anche sul mercato, e proposta. Certe giocate non nascono solo dal talento dei calciatori, ma anche dal coraggio e dalla ricerca degli allenatori, che fanno sentire i giocatori protagonis­ti. Non è necessario per forza essere spregiudic­ati: Ancelotti, per esempio, ha guidato i campioni con un calcio anche speculativ­o, ma vincente. Li ha coinvolti al massimo, tanto che questa è la coppa di Courtois, Vinicius e Benzema per me».

L’anno prossimo saranno Milan, Inter, Napoli e Juve a rappresent­arci. Analizziam­ole una a una.

«Il Milan è sulla strada giusta per quanto riguarda la proposta, ma deve alzare il livello tecnico della squadra dopo lo scudetto».

Passiamo all’Inter.

«Rosa superiore al Milan, ma non ancora da prime otto d’Europa. Eppure, grazie al lavoro di Simone Inzaghi, i nerazzurri se la sono giocata quasi alla pari contro Liverpool e Real Madrid, le finaliste di ieri».

La Juve e Max Allegri sono stati gli ultimi a raggiunger­e la finale nel 2017.

«Vero e anche oggi come livello dei calciatori e possibilit­à di muoversi sul mercato è forse l’unica in Serie A a poter competere con le big straniere. Cosa manca allora alla Juve per vincere in Europa? La proposta di gioco, che invece ha il Napoli, per esempio. E il coraggio di non fare calcoli: in Europa non ha più senso farli, soprattutt­o tra casa e fuori».

Vedo Konaté, del ‘99 giocare, penso ai nostri giovani e dico: “Solo questione tecnica o invece c’è di più?”

Ecco, chiudiamo proprio con gli azzurri di Spalletti.

«Il Napoli è dieci anni che ha intrapreso il percorso corretto e ora con Spalletti fa un calcio moderno, fatto di ricerca del possesso, ma in estate dovrà sistemare parecchie situazioni, a cominciare dal vuoto lasciato da Insigne».

Lele Adani Ex calciatore e opinionist­a

Dici Insigne e pensi all’Europeo. La Nazionale ha vinto, ma la Champions ci manca da così tanto...

«Stiamo parlando di due competizio­ni fatte di dettagli, ma l’Europeo è un torneo corto, la Champions dura da settembre a maggio: i migliori arrivano sempre».

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Thibaut Courtois, portiere del Real, festeggia una delle sue parate strepitose di ieri sera con David Alaba (destra) ed Eder Militao (a sinistra). Dietro di loro (sempre sulla sinistra) Dani Carvajal
AFP Che serata per Courtois Thibaut Courtois, portiere del Real, festeggia una delle sue parate strepitose di ieri sera con David Alaba (destra) ed Eder Militao (a sinistra). Dietro di loro (sempre sulla sinistra) Dani Carvajal
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