La Gazzetta dello Sport

L’Udinese sceglie: sale l’ex Sottil Semplici in corsa Settimana decisiva

Il tecnico, già difensore dei bianconeri, ha fatto bene ad Ascoli e può spuntarla

- Di Nicola Angeli

Andrea Sottil guadagna sempre più terreno nella corsa alla panchina dell’Udinese per la prossima stagione. Quello che sembrava essere solo un outsider della competizio­ne nei giorni scorsi si propone con un tackle deciso – come gli piaceva fare da giocatore –, piazzandos­i al primo posto tra quelli che possono essere considerat­i gli eleggibili. Recentemen­te si erano fatti con insistenza i nomi prima di Johan Walem, poi di Leonardo Semplici e Paolo Zanetti. L’adagio però recita che «chi entra Papa nel conclave esce cardinale» e pare che anche in questo caso sarà confermato.

Passato amico L’attuale tecnico dell’Ascoli, club al quale è legato fino a giugno 2023 (che sta già cercando il suo sostituto), farebbe così l’esordio assoluto in Serie A, dopo averla frequentat­a a lungo da giocatore con le maglie di Torino (dove è cresciuto e di dov’è originario, essendo nato a Venaria Reale), Fiorentina, Atalanta, Reggina, Catania e

Udinese. Già, per lui si tratterebb­e di un ritorno in Friuli, terra dove ha lasciato un buon ricordo grazie alle 115 presenze totali (di cui 87 in Serie A), spalmate su 4 stagioni. Curioso notare che in bianconero ha segnato 6 delle 10 reti totali messe a segno in Serie A. Fu tra i protagonis­ti della Coppa Intertoto del 2000, vinta in finale con i cechi del Sigma Olomuc e nell’ultima stagione bianconera– 2002-2003 – si tolse lo sfizio di conquistar­e la qualificaz­ione alla vecchia Coppa

I progetti Le basi

Uefa. In panchina c’era Luciano Spalletti.

L’identikit Ora però Sottil, che è seguito con attenzione anche dal Cagliari, fa un altro mestiere e per iniziare il suo percorso è partito da lontano, in termini di prestigio rispetto all’ambiente che desiderere­bbe frequentar­e, ma molto vicino a casa. Il suo primo incarico è stato infatti al Lucento, club della zona nord di Torino, campo a un chilometro e mezzo dall’Allianz Stadium. Dopo ha cominciato un lungo giro d’Italia: Siracusa, Gubbio, Cuneo, Pagani, ancora Siracusa (con una promozione dalla D), Livorno e Catania. Nel luglio del 2020, il campionato interrotto dal lockdown, l’esordio in B, subentrand­o a Nicola Legrottagl­ie al Pescara, portato al sicuro ai playout facendo retroceder­e il Perugia di Oddo. Niente conferma, ma a dicembre dello stesso anno ha dato il cambio ad Ascoli a Delio Rossi, salvando i marchigian­i e guadagnand­osi la possibilit­à di occupare lo stesso ruolo anche quest’anno, finendo sesto e perdendo ai playoff con il Benevento.

Perché Udine La società dei Pozzo vuole un tecnico italiano, affamato e duttile, capace di plasmare i giovani talenti che saranno in rosa. Sottil soddisfa le prime due caratteris­tiche. Riguardo

alla terza il suo storico da tecnico racconta che è un affezionat­o del 4-3-1-2. A Udine c’è un modulo di base dal quale è difficile staccarsi: il 3-5-2. Ma il sistema tattico non sarà un problema. L’allenatore costruirà la sua sfida con lo stesso spirito passionale che caratteriz­zava il suo modo di giocare. Sottil balza in alto. Ma Semplici comunque resiste. Come Walem e Maran. Più defilato appare Zanetti che ora flirta con l’Empoli. Il contratto che l’Udinese offre è annuale. Lo staff va ricostruit­o dopo che Cioffi ha portato via tre elementi. Il debutto il 4 luglio. Prima alla Dacia Arena e poi, dall’11 al 30, il solito ritiro austriaco, ma stavolta a Lienz.

La strategia dei Pozzo è quella di puntare su un nome giovane e molto motivato

Il modulo della casa è il 3-5-2. Vanno valorizzat­i i talenti e lo staff è tutto da ricostruir­e

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LAPRESSE Novità Andrea Sottil, 48, papà di Riccardo, esterno della Fiorentina

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