La Gazzetta dello Sport

Il sogno di Seck Il Toro di Juric lo ha scoperto e ora debutta col Senegal

Domani a Dakar prima volta in nazionale con i Leoni: chiude 6 mesi da favola iniziati con il debutto in A. In granata è promosso per il prossimo anno

- Di Mario Pagliara IL MERCATO IN TEMPO REALE SU

Dakar così dolce non gli era sembrata mai. Ieri sera si è fermato un attimo sulla scaletta dell’aereo atterrato all’aeroporto di Blaise Diagne. Prima di scendere, si è voluto gustare i profumi e il panorama, con la capitale illuminata di notte sotto la luna del deserto. Forse lo ha fatto perché Demba Seck - in fondo - ancora non ci crede, e c’è da scommetter­e che non ci crederà fino a quando, domani mattina, metterà piede nel ritiro della nazionale del Senegal. A ventuno anni questo ragazzo dal sorriso coinvolgen­te e di un’intelligen­za alimentata dalla passione per la lettura firmerà la sua prima volta in nazionale. È un sogno per Demba che, appena cinque anni, fa manco giocava al calcio. Ha addirittur­a creduto a uno scherzo o a uno scambio di persona quando il commissari­o tecnico del Senegal, Aliou Cissé, lo ha telefonato una decina di giorni fa per anticiparg­li la bella notizia. Era a Torino, stava preparando con Juric l’ultima partita di campionato del Toro contro la Roma. Di getto, spontaneam­ente, si racconta che abbia risposto: «Mister, si sarà sicurament­e sbagliato. Non posso essere io». E invece non c’era nessun errore: quella telefonata era per lui.

Accanto ai miti Domani entrerà da calciatore dei Leoni nel centro sportivo della nazionale senegalese. Il c.t. Cissé lo ha inserito tra i convocati per la doppia sfida di qualificaz­ione alla Coppa d’Africa 2023. Una bella responsabi­lità, perché il Senegal sarà chiamato a difendere il titolo di campione del Continente conquistat­o in inverno: il Senegal

affronterà il 4 giugno il Benin in casa, poi il 7 volerà in Ruanda. Lo stupore di Demba è stato grande, perché in questi mesi non aveva mai avuto la percezione che lo staff della nazionale ne stesse seguendo la crescita al Toro. È una delle poche novità in un gruppo ricco di big. Si allenerà accanto ai calciatori che in patria sono dei miti, come il gigante napoletano Koulibaly e la stella del Liverpool Mané. Non vede l’ora di indossare le scarpette per giocarsi questa opportunit­à. Il pensiero, manco a dirlo, è di avviare un cammino che lo faccia diventare una presenza fissa in nazionale. Nella testa si è già inserito il sogno di guadagnars­i la chiamata per il Mondiale in Qatar (il Senegal è qualificat­o). Un passo per volta. Seck lo sa bene: è un ventunenne che ha sempre vissuto con i piedi per terra. Sì, finora ha fatto tutto di fretta, ha bruciato le tappe, ma si è conquistat­o ogni centimetro

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A occhi aperti Piedi per terra, occhi aperti e un’immaginazi­one che non conosce più un confine. Lui che è un cittadino del mondo, con alle spalle una storia che è una piccola favola moderna. Ha 16 anni quando arriva in Italia dal Senegal, attraverso un ricongiung­imento con il padre che aveva ricomincia­to una nuova vita a Massalomba­rda. Non aveva mai giocato a calcio, «solo qualche partitella con gli amici in Senegal, così per riempire i pomeriggi, per divertimen­to», ha ricordato. In Italia è il papà che lo incoraggia a provarci: certo, non ha alcuna base non essendo mai passato per una scuola calcio. Ma il talento c’è. Il primo a riconoscer­lo è l’attuale direttore tecnico del Toro, Davide Vagnati (all’epoca d.s. della Spal), che non se lo fa scappare. «È stato colui che mi ha regalato il mio primo paia di scarpe da calciatore», ha raccontato Demba. Pochi mesi dopo veste i colori della Spal nel vivaio. Va in prestito nella Berretti dell’Imolese, nel 2019 è in D al Sasso Marconi. Torna a Ferrara e si mette in evidenza in B. A gennaio il primo colpo di scena: Vagnati lo porta al Toro, Juric se ne innamora e inizia a riempirlo di compliment­i fino a farlo debuttare il 27 febbraio, contro il Cagliari, in Serie A. Il 23 aprile è la sua prima da titolare in ToroSpezia. In un semestre ha convinto l’area tecnica granata, al punto che è promosso per la prossima stagione. In questi mesi della sua crescita se ne sono accorti anche in Senegal. Dakar è così diventata dolcissima. Adesso Demba sta vivendo il suo sogno, a ventuno anni non ha nessuna voglia di svegliarsi.

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