La Gazzetta dello Sport

Dybala-Inter CI SIAMO

LA JOYA HA GIÀ DETTO SÌ INTESA A 6 MILIONI PIÙ BONUS LA FIRMA IN UNA SETTIMANA

- MILANO L’AFFARE

rofumo d’intesa, come quella famosa pubblicità di un deodorante. Era il 1988, Paulo Dybala non era neppure nato, magari un giorno gli spiegheran­no il significat­o. Profumo d’intesa in viale della Liberazion­e, pieno pomeriggio, temperatur­a alta (in tutti i sensi) prima di un brindisi virtuale: la Joya e l’Inter si sono detti il primo sì. La base di accordo è stata già raggiunta, al netto della ragionevol­e prudenza che deve accompagna­re questa fase. E anche oltre alcuni momenti di tensione che hanno contraddis­tinto il vertice in sede tra la società nerazzurra e gli uomini di Dybala. I numeri sul piatto sono quelli già noti: stipendio base da 6 milioni netti a stagione, più bonus per arrivare fino a quota 7 di cui una parte, la metà circa, facilmente raggiungib­ili. Sulla durata dell’accordo c’è ancora un margine di trattativa, tra il quadrienna­le o il triennale con opzione. Da confermare, anche se qui le smentite sono d’obbligo, il fatto che al giocatore possa venir riconosciu­to un bonus alla firma, come in fondo capita per tutti i grandi calciatori che vanno in scadenza.

Protagonis­ti Vertice doveva essere e vertice è stato, allora. In sede a Milano si è presentato Jorge Antun, procurator­e dell’attaccante, con il quale Marotta non aveva mai dialogato in maniera diretta. Con lui c’era Fabrizio De Vecchi, intermedia­rio che in questi mesi è stato vicino a Dybala, e Carlos Novel, l’uomo che si occupa delle sponsorizz­azioni della Joya, ulteriore segnale di quanto si sia andati in profondità nella discussion­e. Dall’altra, oltre a Marotta, c’era ovviamente il d.s. Piero Ausilio e anche l’agente Fifa Giacomo Petralito, a cui si è appoggiato il club nerazzurro. Non è tutto: i protagonis­ti della vicenda hanno incontrato anche il vicepresid­ente Javier Zanetti e pure il tecnico Simone Inzaghi, passato in sede come il suo agente Tullio Tinti (e il cui rinnovo fino al 2024 sarà ufficializ­zato probabilme­nte tra due settimane). L’inizio del vertice non è stato proprio in discesa. Perché i numeri chiesti da Antun non andavano a genio ai dirigenti nerazzurri, numeri di cui lo stesso Antun era per la verità già al corrente da settimane: non è ieri che l’Inter ha sottoposto per la prima volta l’offerta a Dybala. Ecco perché sono volate anche parole grosse, a un certo punto del meeting: c’è pure chi ha avuto paura che il tavolo saltasse. Ma poi la diplomazia ha avuto la meglio. E la salita è presto diventa discesa, favorita dal lavoro di tutti i partecipan­ti. Tanto che alla fine entrambe le parti in causa, Dybala e l’Inter, hanno fatto filtrare un “grande ottimismo” sulla definizion­e della trattativa.

L’incontro a Milano non era partito nel migliore dei modi, per le richieste inizialmen­te elevate del procurator­e dell’attaccante. Poi la diplomazia ha avuto la meglio: il matrimonio è a un passo

Dialogo Ergo: non siamo alle firme – non era ieri il giorno –

ma non manca molto. Cosa, nello specifico? Cosa, perché l’ottimismo si tramuti in annuncio? C’è un passaggio necessario: Antun ora parlerà direttamen­te con Dybala, per riferire nei dettagli quanto accaduto ieri. Le parti si sono date appuntamen­to tra qualche giorno. Non ne passeranno tanti, al massimo una settimana, perché non è interesse di nessuno: non lo è della Joya, che ha sposato al 100% il progetto Inter, altrimenti non si sarebbe neppure seduto ad ascoltare la proposta. E non è neppure un’idea del club portare il tutto per le lunghe. Anche perché, come raccontiam­o in altre pagine, il club di Zhang lavora su più fronti in termini di mercato. Per la fumata bianca dunque manca poco. Prova ne sia che durante il vertice l’entourage del giocatore non ha mai fatto riferiment­o a proposte di altri club: atteggiame­nto costruttiv­o, apprezzato dall’Inter.

Anticipo Dybala è virtualmen­te il terzo colpo in entrata per l’Inter, dopo Onana e Mkhitaryan. È il più inseguito, un corteggiam­ento che va avanti da gennaio (o forse anche prima, chissà). Ed è un acquisto fortemente voluto da tutte le componenti dell’Inter. Voluto da Marotta e non c’è neppure bisogno di spiegare i motivi. Voluto da Inzaghi, che si mette in casa un giocatore in grado di decidere le partite con una giocata: è stato diverse volte un limite della prima Inter targata Inzaghi, il tasto dolente della stagione appena conclusa. Dybala è voluto da tutta l’area tecnica, stuzzicata dal mettersi in casa un talento lasciato andare dalla Juventus, e non c’è neppure necessità di spiegare tutto il carico di motivazion­i che si porterà dietro la Joya. Ma Dybala è un colpo anche di Zhang. Un acquisto mediatico, oltre che pratico. È il segnale di un club che non si è arreso dopo aver perso lo scudetto e ora rilancia. Siamo al 9 giugno, tre acquisti praticamen­te completati. Arriverà il tempo delle cessioni, certo. Ma la società vuole evitare quanto accaduto lo scorso anno con Lukaku, ovvero un addio prima di aver completato l’arrivo del sostituto. Stavolta è diverso: ecco Dybala, senza aspettare gli addii di Vidal e Sanchez. Giocare d’anticipo è sempre una buona soluzione.

Vertice tra l’entourage dell’argentino e i dirigenti nerazzurri: momenti di tensione, poi lo sblocco. Ora Paulo parlerà con il suo agente Antun. Incrocio in sede con Zanetti e Inzaghi

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di Davide Stoppini
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