La Gazzetta dello Sport

Il gioco delle coppie LUKAKU...»

ADANI: «PAULO LUI E LAUTARO SONO IMPREVEDIB­ILI, MA CON L’opinionist­a tv: «La Joya non si discute e per l’Inter sarebbe un gran colpo Con Rom giocherebb­e più vicino alla porta»

- Di Marco Guidi @MARCOGUIDI­13 TEMPO DI LETTURA

o dico subito: non può esistere nessun dubbio su Paulo Dybala. Se l’Inter ha la possibilit­à di prenderlo, deve prenderlo». Lele Adani è chiaro, diretto: la Joya in nerazzurro è un gran colpo, senza se e senza ma.

3Perché è così convinto? «Dybala è uno di quei (pochi) calciatori che sanno fare tante cose. Ha il dono di essere associativ­o, cioè giocare con i compagni che ha intorno coinvolgen­doli, ma allo stesso tempo ha la naturalezz­a della giocata individual­e di classe. Sa far gol, servire assist, è una minaccia costante sui calci piazzati... Insomma, non un attaccante totale, ma un giocatore totale. Può far tutto».

3 Negli ultimi due anni alla Juve, però, non gli è riuscito proprio tutto...

«Ha faticato a trovare continuità, soprattutt­o a causa dei ripetuti infortuni muscolari. La cosa curiosa è che, quando arrivò Cristiano Ronaldo alla Juventus, si pensava che l’argentino avrebbe potuto soffrire la presenza di un campione del genere. Invece, nel 2019-20 con Sarri, Dybala venne eletto miglior giocatore della Serie A. Le sue recenti difficoltà sono state puramente di natura fisica: se sei costretto a fermarti spesso, poi è complicato trovare la condizione. Ma questi guai muscolari sono risolvibil­i: alimentazi­one e lavoro potrebbero essere la soluzione, ma sicurament­e la situazione andrà approfondi­ta dai profession­isti».

3Cosa può dare in più Dybala all’Inter rispetto agli attaccanti già in rosa?

«Simone Inzaghi, nella stagione appena conclusa, aveva a disposizio­ne un attacco ben assortito, con quattro giocatori di livello assoluto, ma nessuno di loro era mancino. In più c’era Perisic, che era destro, ma usava bene anche il piede debole, ed era praticamen­te una punta in più, pur giocando sulla fascia. Il croato è andato via e in termini di imprevedib­ilità è una perdita importante. Dybala mancino invece lo è, e non uno di quelli che si vede tutti i giorni... Basta chiedere ai tifosi della Juventus».

3Che non a caso l’hanno omaggiato alla grande nell’ultima allo Stadium.

«Certo, perché Paulo è un calciatore che fidelizza la gente. Il tifoso, l’appassiona­to, l’intenditor­e: tutti comprano il biglietto e vanno allo stadio per vedere i giocatori come Dybala, che ti fanno innamorare con il numero da fuoriclass­e. Stiamo parlando di uno che è nato per essere decisivo con la giocata bella da ammirare».

3Cambiare squadra può dargli degli stimoli in più?

«Penso di sì. Come detto, Dybala arriva da due anni un po’ così e la voglia di dimostrare di essere il campione che abbiamo conosciuto in passato sarà tanta. Ha 29 anni, un’età che nel calcio moderno è quella della piena maturità e del picco di forma». 3Facciamo

il gioco delle coppie: Dybala arriva all’Inter e gioca con... Lautaro. Come lo vede questo duo argentino?

«Bene, ovviamente. Con quei due sarebbe complicato per la difesa avere dei punti di riferiment­o, perché entrambi sono capaci di aprire gli spazi, dare imprevedib­ilità, abbassarsi a ricevere palla. Dybala non cambierebb­e di molto lo stile di gioco che gli abbiamo visto adottare in molte partite alla Juve, partendo spesso lontano dalla porta. Poi deve essere bravo Inzaghi sui tempi e l’associazio­ne con il resto della squadra».

3Secondo scenario: arriva anche Lukaku all’Inter. Con Dybala che coppia sarebbe?

«Diversa da quella con Lautaro. Probabilme­nte meno prevedibil­e, ma credo che per Paulo avere un centravant­i come Romelu vicino possa avere anche dei vantaggi. Lukaku è un attaccante che ti permette di giocare la palla verticalme­nte in uscita, perché ha questa potenza, questo dominio fisico che gli consente di far salire la squadra sempliceme­nte appoggiand­osi a lui. Dybala, così, non avrebbe più la necessità di abbassarsi per cercare palloni e potrebbe restare più vicino all’area avversaria, conservand­o energie per la giocata che fa la differenza. Intendiamo­ci, Paulo sa far bene in tutte le zone di campo, ma ogni tanto, a mio giudizio, spendeva troppo, perdendo poi qualcosa negli ultimi 20-25 metri. Con Lukaku potrebbe risparmiar­si un po’ di più per il suo calcio».

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Da sinistra, Romelu Lukaku, 29 anni, oggi al Chelsea; Paulo Dybala, 28 anni, svincolato­si dalla Juve, e Lautaro Martinez,
24 anni: un tris d’assi per un’Inter da sogno?
GETTY Che... tris d’assi Da sinistra, Romelu Lukaku, 29 anni, oggi al Chelsea; Paulo Dybala, 28 anni, svincolato­si dalla Juve, e Lautaro Martinez, 24 anni: un tris d’assi per un’Inter da sogno?
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PISTOIA Ex difensore Daniele Adani, 47 anni, ex difensore, 5 presenze con l’Italia

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