La Gazzetta dello Sport

PIRLO Montella

«LA MIA TRAMPOLINO PER RINASCERE EA DICO VIENI ANCHE TU» Il tecnico dell’Adana rivelazion­e in Super League «Una delle stagioni più belle della mia carriera. E ho deciso di restare»

- Di Andrea Di Caro MILANO

l richiamo della foresta, anzi sarebbe meglio dire del mare. Vincenzo Montella è tornato in Italia, ad Ischia, per godersi famiglia, serenità, sole, cibo e panorami di «casa sua». In una parola, le vacanze. «Vacanze? Mica tanto. Passo gran parte delle giornate a visionare profili di giocatori. C'è un mercato da fare, la squadra da rinforzare, una nuova stagione da preparare». L'avventura in Turchia, all'Adana, sembrava un pericoloso salto nel buio dopo un periodo non brillante dal punto di vista dei risultati. E invece si è rivelato il giusto trampolino per ripartire, ritrovare l'entusiasmo, rimettersi in gioco e forse riassapora­re vecchie sensazioni.

3Montella riavvolgia­mo il nastro?

«Avevo una gran voglia di dimostrare che alcune stagioni poco fortunate non avevano minato la mia voglia di allenare. Che gli errori, perché anche io ne avevo commessi, non mi avevano abbattuto ma anzi erano stati motivo di riflession­e e di crescita. E che un pallone che rotola resta sempre la cosa che più mi regala energia ed adrenalina nella vita. Volevo ripartire e non mi sono spaventato di farlo in Turchia con una squadra neopromoss­a che era penultima in classifica ed aveva esonerato l'allenatore».

3 Una brutta sconfitta iniziale e poi una lunga entusiasma­nte scalata.

«Le aspettativ­e erano limitate, quel 4-0 preso subito è stato salutare. Una secchiata di acqua gelida. Vincenzo, mi sono detto, ora o mai più. Siamo saliti in fretta, arrivati fino al quarto posto e per 5-6 mesi abbiamo occupato una classifica importante. Siamo stati la rivelazion­e e portato diverse novità tattiche, ma quando non sei abituato ad alzare così tanto l'asticella è normale avere poi un piccolo calo. Ci sono mancati alcuni giocatori importanti, avevamo pochi ricambi e abbiamo perso un po' di punti e posizioni. Ci è venuto un po' il braccino corto. Ma abbiamo chiuso l'annata con una grande vittoria per 7-0».

Dalla voce traspare l'orgoglio.

3

«E' stata forse la stagione più soddisface­nte della mia carriera. Ho visto crescere un pensiero, i giocatori, il gruppo. Mi sono divertito molto».

3Tra i meriti anche quello di aver riportato Balotelli a livelli da Nazionale.

«Ne sono stato felice, sapevo quanto ci tenesse, ma l'allenatore non può nulla se il giocatore non ci mette lavoro, entusiasmo, positività. Lui l'ha fatto. Il resto gliel'ha dato madre natura, perché Mario al calcio sa giocare».

3Accanto

a lui ha brillato un ragazzino, Akgun, 21 anni, di cui si parla anche da noi, pare piaccia alla Roma. E' vero che lo ha consigliat­o a Mourinho?

«No, non ho parlato con Josè, ma glielo consiglier­ei se ne avessi l'opportunit­à. E' forte, scattante, veloce, tecnico, sa fare assist e segnare, vede linee di passaggio e mira sempre agli angoli».

3E chi è... Montella?

«Beh ancora no, ma se resta con i piedi per terra e continua a migliorare, chissà. Peccato fosse solo in prestito, è tornato al Galatasara­y. Non aveva mai giocato in Super League, l'ho lanciato io, ha chiuso con 9 gol e una quindicina di assist».

3Toccherà

ESCLUSIVO

sostituirl­o...

«Lui come altri giocatori. Ma il presidente mi ha promesso che farà di tutto per accontenta­rmi e creare i presuppost­i per una stagione importante. Ora che conosco bene il calcio turco, possiamo fare ancora meglio. Sono fiducioso»

3Tanto da decidere di restare anche il prossimo anno.

«Avevo un contratto, ma non è quello il punto. Con il presidente ho un buonissimo rapporto. E' un uomo di grande personalit­à, bisogna sapercisi rapportare, ma abbiamo trovato un buon feeling».

3E

con i turchi in generale? «Ho incontrato gente semplice, accoglient­e e di buon cuore. Mi sto trovando bene».

3La colonia italiana potrebbe essere arricchita dall'arrivo di Pirlo...

«Mi farebbe piacere. Il campionato turco è di buon livello, anche qui sono decisivi i particolar­i, e noi tecnici italiani possiamo aiutare a farlo crescere ancora. Non dico che siamo i più bravi, ma portiamo con noi una grande scuola dal punto di vista tattico».

3Quindi per ora niente Italia?

«Ho vissuto un anno speciale, sono pronto a continuare il lavoro e a migliorarl­o se mi verranno concesse le possibilit­à. Quando tornerò in Italia sarò certamente un tecnico e un uomo migliore. Lo sa che ho pure imparato ad esultare in panchina dopo un gol? Non lo facevo mai, mi sono sbloccato...»

3L'aeroplanin­o ha riaperto le ali...

«Mi creda. Non le avevo mai chiuse...».

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