La Gazzetta dello Sport

Dybala ideale per il 3-5-2 e per Inzaghi un allenatore che sa plasmare il talento

- Di Sebastiano Vernazza

L’Inter e Dybala sempre più vicini. L’affare non è fatto, però dalla trattativa in corso filtrano spifferi di ottimismo e noi ci adeguiamo al sentimento. Paulo Dybala sta per tingersi di nerazzurro dopo sette stagioni di Juventus. La storia del nostro calcio abbonda di interscamb­i sull’asse Torino-Milano. Per i “boomer”, i figli del miracolo economico, il più iconico rimane il Boninsegna­Anastasi del 1976, con Bonimba dall’Inter alla Juve e “Pietruzzu” viceversa, ma se guardiamo ai tempi nostri ci ritorna in mente Andrea Pirlo, dal Milan alla Juve nel 2011, all’età di 32 anni. Allora come oggi il regista dell’operazione era (è) Beppe Marotta, all’epoca sul ponte di comando della Juve e adesso all’Inter. Il Pirlo bianconero alla faccia chi lo considerav­a al tramonto della sua grandezza - vinse quattro scudetti e trascinò la Juve alla finale di Champions del 2015, persa contro il Barcellona.

Su Dybala si allunga a priori un’ombra simile, di scetticism­o, alimentata dai criticoni: ha 28 anni, quasi 29, e il Covid gli ha tolto brillantez­za; voleva essere Messi, è rimasto Dybala; forse è un campione, di sicuro non è un fuoriclass­e, e via così. Molti diffidenti sono juventini delusi, anzi traditi, e a loro risulterà insopporta­bile guardare Paulo in maglia interista. Altri pensano che Dybala abbia già dato il meglio di sé. Quasi tutti trascurano un dettaglio tattico. Nelle ultime annate alla Juve l’argentino ha scontato

L’attaccante argentino

plurititol­ato in Italia Paulo Dybala, 28 anni, ha giocato nella Juventus dal 2015 alla scorsa stagione. L’attaccante è passato al club bianconero dopo tre annate nel Palermo, con una promozione in A. A Torino ha vinto cinque scudetti, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe italiane e ha partecipat­o alla finale di Champions nel 2017, persa contro il Real Madrid. Con la Seleccion argentina ha da poco battuto l’Italia nella Finalissim­a a Wembley, segnando il gol del 3-0 l’equivoco sul ruolo o sulle funzioni, come si dice oggi. Non gli è mai stato permesso di esprimersi fino in fondo per quello che è, una seconda punta e/o trequartis­ta. Quasi sempre è stato costretto ad adattarsi alla squadra, quasi mai la squadra è stata modellata su di lui. Nelle stagioni di Cristiano Ronaldo è stato oscurato come tutti dallo smisurato bagliore del gran portoghese, “tiranno” nel prendersi la scena e ogni gol possibile.

Dybala all’Inter avrà modo di sfogare l’impulso di rivalsa sui dirigenti juventini che lo hanno scaricato e troverà il sistema di gioco ideale per lui: il 3-5-2 gli permetterà di muoversi nei metri quadrati che preferisce, tra trequarti e limitare dell’area. Paulo verrà preso in carico da un allenatore che sa lavorare su questa tipologia di campione. Simone

La possibile svolta Sinora l’argentino si è adattato alle squadre in cui ha giocato. All’Inter avrà più autonomia

Inzaghi si adopererà per moltiplica­re il suo talento, non per comprimerl­o.

La cartina di tornasole è Luis Alberto, formidabil­e nella Lazio di Inzaghi e disperso nella Lazio di Sarri. Non a caso, nell’estate del 2019 la Juve, ingaggiato Maurizio Sarri, cercò di cedere Dybala al Manchester United per avere in cambio Romelu Lukaku. Poi il belga passò all’Inter, ma il fatto che Sarri volesse sacrificar­e Paulo per affiancare a Ronaldo un centravant­i di peso e di forza ci rafforza nella convinzion­e su Dybala l’incompreso. Gli “eccessi” di qualità disturbano certi allenatori, qualcosa del genere accadeva a Robi Baggio molti anni fa. Perché sulla genialità di Dybala non ci sono dubbi. Ha un sinistro fatato, nel solco dei grandi mancini d’Argentina: Omar Sivori, Armando Maradona, Leo Messi. Capiamoci, non vogliamo dire che Dybala sia dello stesso livello di tanta grazia, ma l’humus è quello, il geniale mancinismo argentino. C’è da chiedersi chi avrà Dybala come compagno d’attacco all’Inter, nel caso. Oggi sarebbe Lautaro Martinez e i due non avrebbero bisogno di approfondi­re la conoscenza, sono amici e condividon­o la maglia della Selecciòn. Se il figliol prodigo Lukaku ritornasse a Milano, Inzaghi ammazzereb­be sul serio il vitello grasso, perché la possibilit­à di ruotare tre attaccanti così gli conferireb­be poteri smisurati. Non crediamo che accadrà. Se l’Inter farà il “double” DybalaLuka­ku, immaginiam­o che Lautaro volerà altrove. Però...

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