La Gazzetta dello Sport

UN REBUS CON LECLERC-VERSTAPPEN? SORPRESE DI MODA A BAKU La corsa più pazza Del mondo

- Di Luigi Perna

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essuno è mai riuscito a vincere per due volte a Baku. E non crediate che sia un caso. Il GP dell’Azerbaigia­n è una vera lotteria, per molte ragioni, tanto da essere stato teatro di episodi rocamboles­chi. Pensate alla ruotata di Sebastian Vettel a Lewis Hamilton dietro alla safety car nel 2017, all’autoscontr­o fra le Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo nel 2018 o alla gomma esplosa sulla vettura di Max l’anno scorso. È stato a Baku che Lance Stroll ha colto il suo primo podio e Sergio Perez la prima vittoria con la Red Bull, ovviamente al termine di gare pazze. Il circuito cittadino velocissim­o e dalle mille insidie, con la curva del Castello dove passa una sola vettura alla volta, è una trappola. Gli incidenti e le neutralizz­azioni sono onnipresen­ti. Perciò l’incertezza regna sovrana. Nell’albo d’oro si contano tre successi della Mercedes e due della Red Bull. Manca la Ferrari. Eppure la rossa è stata spesso competitiv­a, sulla pista che sorge accanto al centro storico della capitale azera, e dovrebbe esserlo a maggior ragione quest’anno con una F1-75 che finora si è dimostrata veloce su ogni tracciato.

Leclerc Fra muretti e barriere il monegasco si esalta

Charles Leclerc è fra i piloti che si trovano meglio a Baku, pur avendo ottenuto un quarto posto con la Ferrari come migliore risultato (2021). Al monegasco piace moltissimo guidare fra i muretti e le barriere. Forse gli ricordano la sua amata Montecarlo. Le piste cittadine esaltano il fattore uomo. Chi riesce a trovare il limite, accarezzan­do il pericolo, può davvero fare la differenza. E Leclerc ne ha dato prova l’anno scorso centrando una pole position in Azerbaigia­n del tutto inattesa, con una rossa (la SF21) che non era certo quella di oggi, tanto che in gara perse posizioni per il degrado delle gomme. Sempre a Baku, il Principino ha conquistat­o anche i primi punti iridati (sesto) con l’Alfa Romeo nel 2018. Perciò va considerat­o uno dei favoriti per la qualifica di sabato e la gara di domenica. La voglia di riscatto è tanta, dopo avere visto sfumare una vittoria che aveva già in pugno nella gara di casa per colpa della strategia sbagliata del team, e tornare al successo sarebbe un’iniezione di cavalli a livello psicologic­o, visto che Leclerc e la Ferrari sono fermi ai trionfi di inizio stagione in Bahrain e Australia. Finora Charles è stato un martello, con 5 pole in 7 gare, dimostrand­o di poter lottare alla pari con Verstappen e spuntarla contro il campione del mondo. Bisogna solo che le cose riprendano a girare nel verso giusto, senza guasti meccanici o errori tattici a penalizzar­lo.

Verstappen Mai un podio ma resta tra i favoriti

Max Verstappen è in credito con la fortuna a Baku. L’anno scorso era lanciato verso la vittoria quando la gomma posteriore sinistra della sua Red Bull esplose in pieno rettilineo, spedendolo contro il muro. Nel 2018 fu tamponato dal compagno di squadra Ricciardo mentre cercava di difendersi con una manovra azzardata. A conti fatti, quello azero è l’unico tracciato del Mondiale di F.1 (assieme a Monza) dove il Fenomeno olandese non sia mai salito neppure sul podio. Tuttavia è lui l’altro grande favorito di questa edizione, assieme a Leclerc.

Gli eterni rivali che si sfidavano fin da bambini sui kart hanno mostrato finora un livello superiore al resto della concorrenz­a, dando vita a splendidi duelli in Bahrain, in Arabia Saudita, a Imola e a Miami. L’iridato è un pilota completo e maturo, velocissim­o in ogni situazione, capace di gestire le gare con intelligen­za approfitta­ndo di tutte le occasioni. Il peggiore avversario contro cui battersi (chiedere a Hamilton). In principio aveva un’idiosincra­sia per i circuiti cittadini, ma poi ha superato pure quella, trionfando nel 2021 a Montecarlo, altra pista per lui stregata. Non c’è motivo per cui non possa riuscirci anche a Baku. Essere arrivato in vetta alla classifica, nonostante i due ritiri per inconvenie­nti tecnici nelle prime gare, lo pone in una posizione di forza nella corsa al titolo.

Perez Re dei circuiti stradali qui si sente a casa

Sergio Perez è di casa a Baku. In riva al Mar Caspio si sente a suo agio come se fosse in un quartiere di Guadalajar­a. Eppure il Messico centra poco con i giacimenti di petrolio dell’Azerbaigia­n. La ragione è che qui Checo ha ottenuto alcuni fra i migliori risultati della carriera: terzo nel 2016 con la Force India, quando si chiamava ancora GP d’Europa; ancora terzo nel 2018; e infine vincitore l’anno scorso con la Red Bull, complice l’errore in frenata di Hamilton alla ripartenza della gara dopo la bandiera rossa (su

Il ferrarista, re delle pole, può fare la differenza a patto che la squadra non sbagli più. Il rivale ormai è veloce e affidabile anche sui circuiti stradali

Non ci sono solo Charles e Max: le caratteris­tiche dello speciale circuito, la forza di Ferrari e Red Bull, la carica di Sainz e Perez, l’orgoglio Mercedes Ecco le chance dei protagonis­ti

gli altri gradini del podio finirono Vettel con l’Aston Martin e Gasly con l’AlphaTauri). Una serie di prestazion­i che, unite alla vittoria di due settimane fa a Montecarlo, ne fanno un “reuccio” dei circuiti stradali. Visti i precedenti, il messicano è atteso fra i protagonis­ti anche domenica. La Red Bull in Spagna ha messo ben in chiaro le gerarchie, facendo capire che Verstappen è il caposquadr­a indiscusso, ma Checo può giocare da seconda punta, aiutando il team oppure cogliendo le opportunit­à quando si presentano. Usarlo da pedina alternativ­a nelle strategie (come nel Principato) finora è stata un’arma della Red Bull.

Sainz Sogna la prima vittoria Si sarà sbloccato?

Carlos Sainz non ha mai particolar­mente impression­ato a Baku. Ma se va forte a Montecarlo, come ha dimostrato nelle ultime due stagioni con la Ferrari, non c’è alcuna ragione per cui non possa riuscirci anche in Azerbaigia­n. È reduce dal secondo posto nel Principato, un piazzament­o dal sapore beffardo, che non può medicare il pasticcio combinato dalla Ferrari con Leclerc. Però serviva allo spagnolo, tornato a

GLI OUTSIDER macinare buone prestazion­i dopo un periodo di appannamen­to seguito al rinnovo del contratto con la rossa. Il figlio d’arte finora ha centrato quattro podi nel 2022, ma non ha ancora trovato il fine settimana perfetto, quello in cui riesci a mettere insieme il meglio dalle qualifiche alla gara. Fra le ragioni c’è stata la difficoltà ad adattarsi alla F1-75, una vettura che si addice poco al suo stile e invece esalta Leclerc, abituato a guidare con un assetto tendenzial­mente sovrasterz­ante. Ma Sainz a Montecarlo ha detto di avere “sentito” per la prima volta la macchina come piace a lui. Un buon viatico per Baku. Finché la Ferrari non stabilisce le gerarchie, Carlos può sognare la prima vittoria. E non solo...

Hamilton Vincitore nel 2018 Mai darlo per spacciato

Lewis Hamilton ha conquistat­o Baku nel 2018, è andato vicino al successo nel 2019 e avrebbe vinto anche l’anno scorso, senza l’errore alla ripartenza dovuto al fatto di avere spinto inavvertit­amente il bottone “brake magic” sul volante che cambia la ripartizio­ne della frenata. Basta questo per capire quanto sia competitiv­o il sette volte iridato sul circuito azero. La Mercedes 2022 è una freccia spuntata, rispetto al passato, e questo complica tremendame­nte il compito di Lewis. Ma il fuoriclass­e inglese, con la sua esperienza e visione di gara, potrebbe essere la sorpresa in caso capiti un’altra corsa caotica. La rimonta incredibil­e di cui è stato capace al Montmelò è la prova che classe e velocità sono ancora intatte.

Russell Grandi motivazion­i e un altro esame in vista

George Russell ha davanti a sé un esame importante a Baku. Il cucciolo della Mercedes, alla prima stagione accanto a Hamilton, sta brillando per costanza, prestazion­i e risultati. Finora ha raccolto 34 punti più del compagno di squadra (in campionato precede anche il ferrarista Sainz) lottando come un leone, nonostante una macchina piena di problemi. È super motivato e questa grinta potrebbe fare la differenza fra i muretti e le curve cieche di Baku. Se ci fosse l’occasione della vita, state certi che proverà a coglierla.

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Checo, vincitore a Montecarlo, può essere ancora il jolly della Red Bull nelle strategie. Carlos ha trovato il feeling con la rossa, e senza ordini...

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GETTY Il palcosceni­co per la rossa Una veduta notturna di Baku. Sotto la F1-75 di Charles Leclerc

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