La Gazzetta dello Sport

Servizio e tenacia «Non immaginavo di stare così bene»

Torna dopo tre mesi e batte Albot: «Felice di aver fatto tre set sull’erba. Così cresco»

- Di

Simone Battaggia

Un martello è per sempre. Matteo Berrettini può sorridere, il ritorno in campo nel secondo turno del torneo sull’erba di Stoccarda, a tre mesi dall’ultima partita giocata — era il 7 marzo, fu sconfitto dal servo Kecmanovic agli ottavi di Indian Wells — è stato confortant­e. E questo anche al di là della vittoria, comunque benedetta, contro il moldavo Radu Albot, numero 121 del ranking mondiale che in passato è stato anche ex numero 39. La mano destra che il romano ha dovuto operare a fine marzo, dopo essersi reso conto che quell’infiammazi­one al mignolo era in realtà una lesione al tendine che andava affrontata di petto, sembra rispondere bene. Santa erba: sullo stesso campo in cui tre anni fa aveva trionfato, con davanti agli occhi il sogno di tornare a Wimbledon da protagonis­ta dopo essere stato il primo italiano a raggiunger­e la finale nella passata edizione, Berrettini vuole mettere in cascina più partite possibili e la prima battaglia, di quasi due ore, ha già offerto un test confortant­e. Il romano aveva deciso di rinunciare a Parigi per non affrettare i tempi e per presentars­i «più cattivo di prima» per la stagione sulla sua superficie più amata, nella quale vanta un bilancio di 25 vittorie e 6 sconfitte. Servono ancora conferme, ma quella scelta sembra essere stata quella giusta. In tre mesi ha perso 4 posizioni del ranking, dal numero 6 al 10. L’impression­e è che ne sia valsa la pena.

Test impegnativ­o Albot, provenient­e dalle qualificaz­ioni, è stato comunque capace di produrre un tennis convincent­e e di creare parecchi grattacapi all’azzurro, soprattutt­o nel secondo set. Il 6-2 4-6 6-3 ha permesso di rivedere alcuni dei tratti forti del gioco dell’azzurro. Prima di tutto il servizio. Berrettini ha messo dentro 21 ace e si è aggrappato alla prima nei momenti più importanti dell’incontro. Ha dominato la prima partita, nel secondo set ha patito il ritorno del moldavo che ha iniziato a sollecitar­lo sul lato sinistro, allontanan­dolo dalla linea di fondocampo. Il terzo set poteva nascondere mille insidie, contro un avversario che oltretutto inseguiva la prima vittoria in carriera contro un Top 10, ma ancora grazie al servizio Berrettini è riuscito a superare i momenti critici — tre break point salvati su quattro in tutto l’incontro — e a sfruttare quelli costruiti.

Di nuovo in salute «Oggi mi sono sentito bene in campo, specialmen­te dal punto di vista fisico — ha raccontato al termine della partita l’azzurro, che aveva in tribuna anche i genitori —. Non davo per scontato che mi sarei sentito così bene al primo match dopo l’operazione. Non mi ero mai operato prima. Sono felice di essere riuscito a giocare tre set oggi, mentalment­e non è stato facile ma è così quando perdi il ritmo. Nel terzo set ho lottato, sapevo di dover restare lì. L’attenzione adesso è incentrata sull’accumulare partite, l’erba è una delle mie superfici preferite e sono sicuro che il mio livello potrà soltanto salire da qui in poi. È stato il primo importante step nella direzione giusta. Sull’erba le cose cambiano rapidament­e ma mi piace giocarci. Sono di nuovo in salute e sono felice di essere rientrato nel circuito. L’obiettivo? Vincere il torneo». Berrettini non conosce ancora il suo avversario nei quarti di finale: la partita di ieri tra Lorenzo Sonego e il tedesco Jan-Lennard Struff è stata infatti sospesa per pioggia nel secondo set, con l’azzurro avanti 7-6(2) 3-4 e con il turno di battuta da iniziare. È invece uscito di scena Lorenzo Musetti, sconfitto 7-5 6-3 nell’arco di due giorni (anche in questo caso per uno stop per pioggia) dal georgiano Nikoloz Basilashvi­li. A Nottingham, interrotta anche la partita femminile del secondo turno GiorgiDart (Gb) sul 7-5 4-6.

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IPP Superficie eletta Matteo Berrettini, 26 anni, vanta 25 vittorie e solo 6 sconfitte sull’erba nei tornei Atp

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