La Gazzetta dello Sport

Fbi sotto accusa Biles e compagne chiedono un miliardo

L’azione legale di oltre novanta atlete Usa contro il Bureau per aver ignorato le denunce di abusi

- Di Valeria Benedetti

Lo tsunami è partito e non accenna a fermarsi. Ha già travolto i singoli accusati e cancellato la Federazion­e Usa di ginnastica. E adesso punta dritto addirittur­a verso l’Fbi. Perché «l’Fbi sapeva che Larry Nassar era un pericolo per le ragazzine sin dal settembre del 2015, quando gli abusi che ho subito furono denunciati per la prima volta. Per 421 giorni hanno aiutato la federazion­e di ginnastica e il comitato olimpico statuniten­se a nascondere questa informazio­ne al pubblico e hanno permesso a Nassar di continuare a molestare bambine e giovani donne. È il momento che l’Fbi sia chiamata a rispondern­e». È l’atto di accusa dell’ex ginnasta statuniten­se Maggie Nichols, formalizza­to insieme agli avvocati che rappresent­ano le oltre 90 donne che hanno citato il Federal Bureau of Investigat­ion chiedendo un risarcimen­to collettivo di oltre un miliardo di dollari (oltre 930 milioni di euro). Fra di esse anche la 4 volte campioness­a olimpica Simone Biles e le altre medagliate McKayla Maroney e Aly Raisman.

Onda crescente I demoni dello scandalo Nassar continuano a perseguita­re il mondo dello sport americano. Dopo le condanne per 175 anni complessiv­i al medico che per decenni ha abusato di atlete minorenni con la connivenza dei vertici federali, i 380 milioni di dollari di risarcimen­to ottenuti dalla Federazion­e Usa (che ha dichiarato bancarotta nel 2018), e i 500 milioni di dollari che è stata condannata a pagare la Michigan State University (dove lavorava Nassar), le vittime di questo enorme scandalo hanno deciso di non fermarsi perché, nelle parole di McKayla Maroney, «siamo state tradite da ciascuna delle istituzion­i che avrebbero dovuto proteggerc­i, il Comitato olimpico, la Federazion­e e l’Fbi. È chiaro che l’unica strada per avere giustizia e guarire questa ferita è l’azione legale».

Le basi La richiesta di risarcimen­to presentata dai legali delle decine di atlete che si sono fatte avanti poggia sul Federal Tort Claims Act, una legge del 1946 che rende responsabi­le il governo degli Stati Uniti per i danni causati da «atti od omissioni per negligenza o dolo commessi da qualunque dipendente del governo durante l’esercizio delle sue funzioni». La denuncia si basa anche su un rapporto dell’ispettore

La testimonia­nza

generale del dipartimen­to di giustizia che confermava il fallimento dell’Fbi nell’investigar­e sulle denunce circostanz­iate degli abusi di Nassar da parte di diverse atlete presentate già nel 2015. Secondo i legali delle atlete le richieste di risarcimen­to vanno da 10 milioni ai 50 che hanno chiesto Biles, Maroney, Raisman e Nichols. In totale la cifra richiesta al Federal Bureau si aggira fra il miliardo e il miliardo e 200 mila di dollari. L’Fbi, che nel frattempo ha rinunciato a perseguire gli agenti responsabi­li di non aver indagato in maniera soddisface­nte dopo le denunce presentate, ha rifiutato di commentare quello che sta succedendo e ora ha sei mesi di tempo per trovare un accordo oppure negare l’addebito prima che la causa possa essere portata avanti. Questa denuncia segue quella fatta in aprile da parte di altre 13 vittime del medico della nazionale, che hanno presentato richieste di risarcimen­to individual­i per un ammontare di altri 130 milioni di dollari.

Ferita aperta Lo scandalo della ginnastica è una ferita aperta nella coscienza collettiva americana e ha portato alla luce gli orrori di un sistema sportivo (quello della ginnastica) che, pur di continuare a incassare medaglie, ha ignorato gli abusi perpetrati su centinaia di ragazze che sono rimaste traumatizz­ate per sempre. Da quando le prime denunce di alcune ex atlete sono diventate pubbliche, è stato un crescendo di ammissioni da parte di intere generazion­i di atlete che, finalmente, hanno trovato una dopo l’altra il coraggio di denunciare un sistema che non le aveva protette, fino al caso Simone Biles. La fuoriclass­e indiscussa della ginnastica statuniten­se che aveva incantato il Mondo a Rio de Janeiro, a gennaio del 2018 si è unita al lunghissim­o elenco di denunce e ammettendo gli abusi subiti. Da allora la ginnasta non si è più fermata e qualche mese fa era stata una delle accusatric­i dell’Fbi sui media (e ha testimonia­to davanti a una commission­e d’inchiesta del Senato) sottolinea­ndo il mancato intervento del Bureau che aveva impedito di proteggere le ragazze dagli abusi. Ora tutte queste giovani donne non hanno intenzione di fermarsi, portando in tribunale senza sconti tutti coloro che hanno fatto finta di non vedere quello che stava succedendo, lasciando da sole e senza difesa tantissime minorenni.

Maggie Nichols: «Sapevano che Larry era pericoloso e hanno lasciato che continuass­e»

La reazione L’Fbi ha rifiutato di commentare e non ha mai perseguito gli agenti responsabi­li

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