La Gazzetta dello Sport

MILAN, TONALI PER SEMP

STOP ADDII A ZERO CARDINALE: SÌ AI RINNOVI E SANDRO È IL SIMBOLO Obiettivo: evitare casi Kessie A luglio si entrerà nel vivo L’azzurro per l’adeguament­o

- Di Luca Bianchin

«I

ragazzi di oggi hanno paura del futuro, sono immaturi, non hanno fiducia in loro stessi. I ragazzi di oggi non lavorano per il domani, non leggono più, non c’è da fidarsi». Sì, buonanotte. Poi guardi Sandro Tonali e ti viene una gran voglia di buttare i luoghi comuni nella differenzi­ata e affidargli le chiavi di casa, le password del conto in banca, il centrocamp­o di una squadra. Sandro in un anno è passato da delusione a pilastro del Milan e della Nazionale: se c’è un simbolo del futuro dei campioni d’Italia, lui.

RedBird pensa che

Gerry Cardinale ha cominciato presto a lavorare ad alto livello, come Tonali, e in questi giorni ragiona sul futuro del club. Obiettivo: aumentare i ricavi, creare una media company per portare ancora di più il Milan nel mondo, ovviamente vincere. E alcune idee del numero 1 di RedBird cominciano a intuirsi. Una ha a che fare con Tonali. Cardinale vuole evitare si ripetano casi alla Donnarumma, alla Calhanoglu, alla Kessie. Per mentalità imprendito­riale, perdere un calciatore a zero significa abbandonar­e un asset e rinunciare a parte del proprio patrimonio, un concetto che ogni proprietar­io conosce ma a Cardinale sta particolar­mente a cuore. Per lui non è ancora tempo di prendere decisioni per il Milan ma è chiaro che nel prossimo futuro condivider­à con Elliott le decisioni strategich­e. E che cosa c’è di più importante per il Milan del piano dei rinnovi?

La chiave Ibra è un caso a parte: il suo contratto termina il 30 giugno ma resterà legato al Milan, in vista del rientro previsto nel 2023. Rafael Leao, Ismaël Bennacer, Fikayo Tomori e Pierre Kalulu sono le quattro situazioni al centro dell’attenzione. Sono tutti calciatori che hanno contribuit­o allo scudetto ed è scontata la voglia del Milan di restare legato a ognuno di loro. Meno scontato è il piano economico del club. I rinnovi allontano il rischio di perdere un calciatore a zero - sempre prezioso per un club - ma chiamano logici aumenti di stipendio. E aumentare gli stipendi di un gruppo di calciatori, generalmen­te, significa ricevere altrettant­e richieste di adeguament­o dai compagni. Delicati equilibri di spogliatoi­o.

“Non ho fretta”

Tonali, in questo quadro, è un’eccezione. Ha un contratto fino al 2026, sostanzial­mente il più lungo tra i calciatori della rosa attuale. E poi lo stesso Sandro ha detto chiaro come la pensa: «Il rinnovo è il mio ultimo pensiero. È certo che io voglio stare qui, contratto dopo contratto. Sarebbe bello diventare una bandiera, ma non guardo così tanto oltre per scaramanzi­a. Sono così legato a questi colori da sapere che il mio prolungame­nto non sarà mai un problema, giusto che la società pensi prima ai compagni

in scadenza che a me». Parole da capitano. Parole da un ex ventunenne che, un’estate fa, si è ridotto lo stipendio da 2,2 a 1,3 milioni.

Prima M&M Il Milan e Giuseppe Riso, agente di Tonali, si vedranno in estate, ma solo dopo la stabilizza­zione di questo Milan di transizion­e. Prima c’è da rinnovare... i rinnovator­i Maldini e Massara. Prima, c’è da stabilire un elenco di priorità per mercato e per la prossima stagione, in cui il numero 8 non avrà più Franck Kessie a fianco: la leadership del centrocamp­o sarà tutta sua. Improbabil­e ci siano problemi col Milan. Sandro merita più di quel milione e tre- centomila euro e di più avrà: un adeguament­o e un prolungame­nto al 2027, massima estensione possibile. Un ragazzo che ha convinto un esaminator­e interista a dargli la patente non può avere problemi a convincere Paolo Maldini a dargli una maglia del Milan.

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