La Gazzetta dello Sport

COME PRENDERSI BAKU

ENIGMA ALI FERRARI BASSA E AGGRESSIVA LECLERC E SAINZ ALL’ATTACCO “Cucchiaio” stile Arabia, il motore della F1-75 sarà in modalità spinta La Red Bull di Max si affida al fondo magico

- F.1/GP AZERBAIGIA­N HA DETTO di Paolo Filisetti BAKU (AZERBAIGIA­N) AFP

Amo le piste cittadine perché il pilota può fare la differenza. Anche se è più facile sbagliare

Osservando le monoposto nella pit lane del GP Azerbaigia­n a Baku, nonostante il leit motiv tecnico che contraddis­tingue questa ottava gara del Mondiale di Formula 1 2022, sia rappresent­ato in generale da una ricerca quasi esasperata della scorrevole­zza (a causa del lunghissim­o rettilineo di 2.200 metri che caratteriz­za il tracciato della capitale azera), presenta sostanzial­i differenze in merito a come questo obiettivo è stato raggiunto dai singoli team. Nello specifico, se focalizzia­mo la nostra analisi su Ferrari, Red Bull e Mercedes, emerge in modo inconfutab­ile la diversità di scelte operate dai rispettivi progettist­i per garantire la massima efficienza aerodinami­ca su questa pista. Le differenze, è rilevante sottolinea­rlo, riguardano la specificit­à dei progetti delle rispettive monoposto.

Ferrari Profilo scavato e modalità aggressiva

La F1-75, infatti, per quanto riguarda l’ala posteriore ha optato per una configuraz­ione a cucchiaio molto pronunciat­a che ricorda più la versione adottata in Arabia Saudita che quella di

Miami, con la sezione centrale dell’ala decisament­e più ampia di quelle laterali, e il profilo principale fortemente inclinato con andamento rettilineo. La conformazi­one di quest’ala che dunque tende soprattutt­o a scaricare a livello aerodinami­co le sue porzioni laterali, si sposa in modo molto efficace all’ultima evoluzione di fondo e diffusore introdotta a Barcellona due gare fa. La sezione centrale dell’ala teoricamen­te garantireb­be il carico necessario nella parte più tortuosa del tracciato ai piedi della “città antica” dove il circuito non solo si restringe fortemente, culminando nell’insidiosa curva 8, ma presenta rilevanti variazioni altimetric­he con ripidi saliscendi in cui la stabilità del retrotreno costituisc­e un capitale fondamenta­le anche per evitare contatti indesidera­ti con i muretti di delimitazi­one della pista. A ciò, si aggiunge un’ulteriore e non meno rilevante motivazion­e, la ricerca di ottenere delle pressioni del flusso in uscita dal fondo che consentano un controllo del porpoising, che a seguito delle elevate velocità raggiunte nel lunghissim­o rettilineo rischia di essere amplificat­o in modo molto rilevante. I tecnici della Ferrari pare abbiano trovato una combinazio­ne di assetto, inteso anche a livello di altezze da terra, tale da non pregiudica­re la performanc­e sul rettilineo, ma efficace nella gestione del saltellame­nto. La F1-75 in questo modo potrà sfruttare appieno le performanc­e della power unit 066/7 la cui modalità di utilizzo dovrebbe essere particolar­mente spinta, ovvero votata a una strategia di attacco e non di difesa nei confronti del principale team rivale.

Red Bull Profilo meno spinto Poi ci pensa il fondo

Per quanto riguarda il team di Milton Keynes, la RB18 presenta un assetto caratteriz­zato da un’ala posteriore con un profilo principale a cucchiaio molto meno pronunciat­o rispetto alla Ferrari. Ciò è dovuto alla scelta di scaricare il flap per l’intera larghezza dell’ala, dando solo una lieve prevalenza in questa scelta alle sezioni laterali rispetto al centro. Su questa monoposto è tangibile come specificam­ente su un tracciato come questo le ali fungano per lo più da semplici elementi di bilanciame­nto aerodinami­co, lasciando di fatto al fondo il compito di generare la percentual­e più elevata di carico, che qui può superare il 65 per cento. Per la Red Bull c’è da sfatare la “maledizion­e” Baku che sembra per

Hamilton & co. Per il team di Lewis poco carico ma resta il solito problema delle altezze da terra

seguitare Max Verstappen, leader del Mondiale ma su questa pista mai salito sul podio.

Mercedes Ali stile Miami Ma resta il nodo altezze

Totalmente diverso il percorso seguito dalla Mercedes, per incrementa­re l’efficienza della W13. Su questa vettura, infatti, la determinaz­ione dell’assetto aerodinami­co è stata decisament­e più drastica con l’ala posteriore, caratteriz­zata di fatto dallo stesso profilo principale adottato a Miami, completame­nte rettilineo e posto molto in alto. In questo modo l’incidenza e la sezione del flap è stata ridotta in modo molto più rilevante rispetto alla RB18 ed alla F1-75. La necessità di ridurre la resistenza, che paradossal­mente la conformazi­one delle mini fiancate induce, è palese sulla vettura del team di Brackley a causa dell’altezza da terra, che in base a indiscrezi­oni, qui non potrà essere minima proprio a causa del porpoising che sarebbe amplificat­o da tale scelta nel lunghissim­o rettilineo.

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Lavoro costante Meccanici al lavoro sulla Ferrari F1-75
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Sergio Perez 1° un anno fa
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