Crippa sui 5000 metri e il muro dei 13 minuti che non vuole cadere
Meno di tre secondi: tanto, in un 5000 stellare (otto atleti sotto i 13 minuti), è mancato a Yeman Crippa per ritoccare il proprio record italiano. Il 25enne poliziotto trentino ha chiuso 11° in 13’04”95, a fronte di un primato di 13’02”26. «Volevo abbattere il muro dei 13’ - ammette - ci ho provato fino ai 3000 (passaggio del primo, l’etiope Kejelcha, in 7’41”), mi è mancato qualcosa, forse qualche gara in più nella prima parte di stagione». E qualcuno al quale andare in scia nelle fasi più delicate della prova, affrontate purtroppo da solo. «Comunque resta il mio secondo crono di sempre - aggiunge l’allievo di Massimo Pegoretti - e pertanto non posso essere del tutto insoddisfatto. Ci riproverò sabato 18 nella tappa di Diamond League allo stadio Charlety di Parigi. Penso in grande, punto in alto. Me lo hanno insegnato i compagni di Nazionale che lo scorso anno sono arrivati sino all’oro olimpico». Il successo, con una grande volata, è andato al keniano Nicholas Kimeli che, con 12’46”79, ha centrato la miglior prestazione mondiale stagionale (la settima all-time) e il record del meeting, sottratto per 20/100, dopo 18 anni, al leggendario connazionale Eliud Kipchoge, che lo fissò quando ancora non era il despota della maratona.