La Gazzetta dello Sport

L’impaziente ing L’ITALIA DI MANCINI VUOLE CRESCERE IN FRETTA QUANTO È LONTANO L’EUROPEO Lese

- Di Luigi Garlando INVIATO A WOLVERHAMP­TON (INGHILTERR­A)

ai, diciamocel­o. Stasera, appena vedremo Saka, con tutto il rispetto del mondo, ci tornerà in mente Chiellini che lo prende per il coppino e i relativi meme che hanno riempito la nostro gloriosa estate da campioni d’Europa. Ci ritroviamo davanti all’Inghilterr­a 334 giorni dopo. Se quella notte, con i coriandoli tra i capelli, ci avessero detto che non ci saremmo qualificat­i per il Mondiale, avremmo sbottato alla Totò: «Ma mi faccia il piacere…». Invece, un anno dopo, da un’Inghilterr­a all’altra, il mondo si è capovolto, la carrozza si è trasformat­a in zucca, la fascinosa Londra nella brutta Wolverhamp­ton. Ma, a nostra consolazio­ne, il mondo un pochino è ricambiato dall’ultima partita in suolo inglese. Dopo l’avvilente 3-0 subito dall’Argentina nella Finalissim­a di Wembley del primo giugno, la Nazionale ha messo in fila due buone prestazion­i e restituito la sensazione di una squadra che ha ritrovato spirito, motivazion­i senso del gioco, grazie alla sterzata giovane imposta bruscament­e da Roberto Mancini. Affrontiam­o l’Inghilterr­a che sta 3 punti sotto nella classifica di Nations League, noi primi loro ultimi, non tanto per tirarcela, quanto per irrobustir­e la sensazione di ripartenza e la fede nei nostri sbarbati di talento.

Per il Mondiale Il c.t. e il ricambio da anticipare: «Non c’era tempo, bastava segnare uno dei due rigori»

Ciao, Mario La mosca che ci è venuta al naso dopo le buone prove con Germania e Ungheria, cioè il sospetto che se avesse anticipato la rivoluzion­e dei giovani, oggi saremmo in Qatar, Mancini la schiaccia con una manata: «No. Impossibil­e. Non c’era tempo per cambiare, perché abbiamo ripreso a giocare subito dopo l’Europeo. E non c’era logica, perché, a parte Bonucci e Chiellini, non avevo giocatori sopra i 30 anni. Bastava segnare uno dei due rigori sbagliati o uno dei 20 tiri in porta contro la Macedonia a Palermo: questa è la verità. Ma non è il caso di tornarci sopra. Guardiamo avanti». Il piano di volo è chiaro: unire i giovani che si stanno mettendo in luce con i Leoni di Wembley ancora abili e affamati. «Qualche reduce dell’Europeo potrebbe rientrare già in autunno se saremo in corsa per la Nations League, di sicuro torneranno utili per le qualificaz­ioni al prossimo Europeo. Uno come Verratti può fare ciò che hanno fatto Bonucci e Chiellini per aiutare a crescere i giovani del primo ciclo. I ragazzi che stanno giocando ora, messi insieme a quelli dell’Europeo faranno una bella squadra«. Per Balotelli è scaduto il tempo massimo. «Io voglio bene a Mario veramente tanto. Se avesse fatto quello che sa, sarebbe stato con noi. Forse avrei poe tuto chiamarlo a novembre per la Svizzera, quando avevamo tanti infortunat­i. Nel calcio mai dire mai, ma noi vogliamo costruire un futuro importante, la squadra per vincere il Mondiale 2026, e devo guardare a giocatori più giovani». E’ l’ora di Gianluca Scamacca.

Scamacca time L’attaccante del Sassuolo è una delle poche certezze della vigilia: «Giocherà di sicuro». Per il centravant­i, che ha gli occhi di tante big addosso, Premier compresa, un crash-test significat­ivo contro i pirati della difesa inglese. Scamacca, alla sesta presenza azzurra, cerca il primo gol per cominciare a guadagnars­i il futuro in un ruolo che attende da tempo un padrone definitivo. Immobile e Belotti, per quattro

Un anno fa il successo a Wembley Stasera porte chiuse a Wolverhamp­ton: un’altra tappa della ripartenza azzurra

anni i principali delegati al gol di Mancini, hanno segnato l’ultimo il 16 giugno 2021 (Italia Svizzera 3-0, Europeo). Un anno a secco. Oltre a Scamacca, Donnarumma e Tonali, non ci sono altre certezze assolute nella vigilia del Mancio che si riserva di studiare fino all’ultimo il recupero degli affaticati (Spinazzola?) prima di stilare l’undici titolare. Anche se Acerbi, Frattesi, Locatelli (perno centrale, col giovane Esposito a ruota) e Raspadori hanno buone percentual­i di esserci contro l’Inghilterr­a. La chiamiamo rivincita?

Roberto Mancini

Vai, Rino Il Mancio straccia l’etichetta: «Per loro potrebbe esserlo, ma questa è una partita molto diversa: non è una finale, non c’è pubblico, non è Wembley. L’Inghilterr­a pensa più a sperimenta­re per il Mondiale che alla Nations League. La rivincita vera ce la giocheremo in futuro. Sarà comunque una partita dura, come sempre. Peccato lo stadio vuoto. Senza pubblico non è calcio». Harry Kane ci ha inseriti tra le favorite in Qatar: errore o veleno? Mancini attutisce con classe: «Errore» e chiude con un colpo di tacco, senza domanda a tema: «Un grande in bocca al lupo a Gattuso che finalmente riprende ad allenare. Attorno a lui si era creata una situazione ridicola». Rino ha segnato un solo gol in Nazionale: all’Inghilterr­a.

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LAPRESSE-EPA Dalle stelle al ko Alti&bassi azzurri nelle ultime due uscite a Wembley. L’11 luglio del 2021 diventano campioni d’Europa battendo l’Inghilterr­a ai rigori. Il 1° giugno 2022 perde la Finalissim­a contro l’Argentina
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GETTY Al vertice della ricostruzi­one Roberto Mancini, 57 anni, commissari­o tecnico dell’Italia dal 14 maggio 2018

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